World Pasta Day 2017: Sei spaghetti d’autore da provare almeno una volta nella vita


Gli spaghetti al pomodoro di Peppe Guida. ph: Alessandra Farinelli

di Albert Sapere

Per il World Pasta Day 2017 è stato scelto come formato simbolo lo spaghetto,  sicuramente il formato di pasta più conosciuto al mondo, il mio formato di pasta preferito. Dal teatro alla filmografia alla letteratura tutti li hanno raccontati. Indimenticabile la scena finale del primo atto di Miseria e Nobiltà nella versione cinematografica con Totò, quando ballano sul tavolo intorno ad una insalatiera colma di spaghetti al pomodoro fumanti. Li abbiamo anche rinnegati con uno infausto slogan: “Abbasso gli spaghetti” figlio dell’oscurantismo del fascismo e di Filippo Tommaso Marinetti, che nel suo Manifesto della cucina futurista (del 1930) si scaglia contro la pasta asciutta. Allora per il World Pasta Day 6 spaghetti d’autore da provare assolutamente

Spaghetti con cipollotto fresco e peperoncino – Il Luogo di Aimo e Nadia
Lo spaghetto per eccellenza. La rivoluzione della cucina contemporanea Italiana comincia da qui. Mentre altri grandi cuochi, che sicuramente hanno fatto la storia della nostra ristorazione mutuavano dalla Francia, Aimo Moroni parlava di Made in Italy, parlava e cucinava di uno spaghetto con il cipollotto fresco, dopo quarant’anni questa teoria è diventata la normalità dell’eccellenza in Italia: le tecniche migliori con prodotti che hanno i confini da Trieste a Lampedusa.

Spaghetti alla chitarra con brodo di calamari bruciati e mantecata con purea di ostrica e caviale – Osteria Francescana
Un piatto lunghissimo, dalle molteplici sfaccettature, dove le note dolci della pasta, quelle acide del gelo di limone, l’amaro del brodo di calamari, la sapidità lieve e delicata della purea di ostrica e quella più decisa quella del caviale, stimolano il quinto gusto: l’umami, allungando i quattro precedenti, cose da Massimo Bottura insomma. L’eleganza estrema il filo conduttore del piatto.

Spaghetti alla carbonara – Pipero
Alessandro Pipero ha fatto di questo piatto la Bandiera di Pipero. Luciano Monosilio lo realizza nella maniera più classica: guanciale, pecorino, parmigiano, uova. L’ho provata a #lsdm nella versione con la pasta corta, un piatto carnale, di grande sensualità, difficile oggi trovare in Italia un piatto di pasta secca migliore di questo.

Spaghetti Margherita – Combal Zero
Reinterpretare le tradizioni è sempre una cosa difficile, figuriamoci quando si fondono le tradizioni per eccellenza del nostro Paese gli spaghetti e la pizza. Un lavoro concettuale sulla pasta, pensata in una chiave completamente nuova. Solo la provocazione e la lucida follia di un cuoco geniale come Davide Scabin poteva partorire.

Spaghetti alla Nerano – Taverna del Capitano
Un grande classico, della baia di Nerano. Alfonso Caputo lo propone con gli accorgimenti maniacali di una grande cucina,  la mantecatura della pasta con i formaggi avviene lontano dai fornelli in modo da non far filare il formaggio, l’uso della pentola di rame che mantiene il calore. Una vera goduria.

Spaghetti al pomodoro – Osteria Nonna Rosa
Gli spaghetti al pomodoro, la “devozione” il super classico della cucina italiana, due soli ingredienti per questo piatto, l’apoteosi gustativa per tutti gli amanti della pasta. Peppe Guida ne fornisce una versione in cui la pasta, dopo 3 minuti di bollore continua la cottura in padella con il pomodoro. Il piatto perfetto.