Zuppa di alici e vongole, Zuppetella ‘e alice e lupine


di Tommaso Esposito

Una ricetta semplicissima.
Mammà la preparava il venerdì quando Ciacciariello ‘o pisciaiuolo le garantiva, giurando e rigiurando su tutti i Santi del Paradiso,  la freschezza e la bontà dei lupini e delle alici di Puzzueule.
Da Pozzuoli veniva Ciacciariello con il suo Lapariello grigioverde carico e odoroso di mare.
Mai alici di cascetta, quelle più grandi, mi raccomando!
Ma queste qua.

Le alici di Pozzuoli

Cercatele e le troverete.
Anche ora che Ciacciariello non c’è più.
Pure lui sta lassù.

Ingredienti per 4 persone

Alici fresche di Pozzuoli gr 500
Vongole lupini gr 600
Olio extravergine di oliva gr 80
Pomodori Pelati San Marzano 8
Aglio spicchi 2
Prezzemolo abbondante
Pepe, sale q.b.
Pane cafone gr 350 o di più se volete

I lupini

Pelati San Marzano, olio, aglio e prezzemolo

Procedimento

Aprire i lupini in un tegame. Sgusciarli e conservare le valve.

I lupini sgusciati

Rimettere le valve nel tegame con due tre mestoli di acqua e portare a bollore per qualche minuto.
Filtrare il brodo ottenuto e metterlo da parte.
Le alici devono essere private della testa e dell’ intestino che viene via con essa.

Le alici pronte per andare

Risciacquatele in acqua corrente ben bene e fatele scolare per un po’.
Siam pronti.
Lasciar andare l’aglio nell’olio e levarlo imbiondito.
Giù i pelati senz’acqua di vegetazione.
Aggiungere il brodo che avete preparato con le valve e anche il liquido raccoltosi fra i lupini sgusciati.
Un po’ di prezzemolo tritato.
Se serve un po’ d’acqua fresca.
Portare a bollore per qualche minuto e lasciar insaporire.
Quando si è pronti unire i lupini.
Qualche minuto di bollore.
Infine non più di due tre minuti lasciar cuocere anche le alici.
Non aggiusto di sale perché mi piace sentire il sapido naturale.
Nel piatto fondo c’è il pane su cui è stato asperso un po’ d’olio.

Il pane asperso d’olio aspetta

Aspetta il brodetto della zuppa i lupini, le alici, il prezzemolo e ancora un filo d’olio.
E sarete in paradiso con i Santi.

Ciacciariello beato!

Zuppetella ‘e alice e lupine

5 Commenti

  1. Gli ingredienti mi piacciono tutti, quindi, il risultato sarà fantastico, da provare subito. Grazie Tommaso

  2. Di aspetto filiforme, di età indefinita, ha soddisfatto le voglie di pesce fresco di più generazioni di acerrani, quelli che non uscivano dai confini definiti dai regi lagni, per recarsi nella lontana, mitica Napoli. Ciciariello poteva portare quello che voleva ad Acerra, e venderlo a piene mani, perchè era un mito, un personaggio caro a tutti noi. Incideva nella nostra nostra fantasia di cafoni di paese, col suo aspetto da marinaio, (indossava sempre un berretto alla marinara,con la visiera) profumava di salmastro come una vela a lungo battuta dai venti marini, e poi era di Pozzuoli…! La vendita durava un amen, non tutti ce la facevano ad accaparrarsi qualcosa. Alla vigilia di Natale, poi, al mercato, era un serra serra fra chi reclamava lupini, dentici, merluzzi, triglie, perchè in quei giorni il livello saliva, perlomeno dal punto di vista della varietà. La qualità era quella di sempre, ottima. Grazie, Tommaso, hai squarciato un velo temporale , rimasto sopito a lungo nella mia mente.

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