Per chi non lo sapesse, i calamari si devono mangiare quando ancora il caldo non è arrivato perché prediligono l’acqua fredda. L’estate è dunque la stagione del totano, altrettanto se non più buono. In questa preparazione dell’Osteria Diabasis di Ascea è raccolta tutta la filosofia della dieta mediterranea che è stata coniata proprio in queste zone e la tradizione dell’orto-mare. Facile da fare, punta tutto sulla qualità della mmateriaprima.
Zuppa di ceci e totanetti
Ingredienti per 4 persone
- 1 Kg circa di totani piccoli e freschi
- 500 g circa di ceci produzione locale, preferibilmente di Cicerale
- Olio evo cilentano
- Aglio
- Pepe nero
- Prezzemolo
Preparazione
Mettere in ammollo i ceci la sera prima, dopo averli scolati e lavati, lessarli in acqua a fuoco moderato per circa una ora e trenta con una foglia di alloro e un pizzico di sale. Quando saranno cotti, conservare l'acqua di cottura, che servirà per allungare la zuppa.
Soffriggere dolcemente l'aglio, senza bruciarlo, con tre cucchiai di olio, aggiungere poi i totanetti con un pizzico di sale e lasciate cuocere a fuoco molto lento per circa 10 minuti.
Nel frattempo soffriggere i ceci con un filo di olio e un pizzico di sale,
Aggiungere un poco di acqua della cottura, abbassare la fiamma e far cuocere per circa dieci minuti fino ad ottenere una certa consistenza. Se è necessario frullarne un paio di cucchiai fino ad ottenere una crema da aggiungere al tutto.
Quando i totanetti sono pronti unirli ai ceci e allungare con la loro acqua di cottura molto calda, amalgamare delicatamente a fiamma molto bassa per dieci minuti circa fino a che la zuppa raggiungerà la consistenza desiderata.
Servire la zuppa molto calda.
Un filo di olio evo cilentano, un ciuffo di prezzemolo, una macinata di pepe e dei crostini di pane tostato, completeranno il semplice, ma gustoso piatto del nostro mare e della nostra terra.
Vini abbinati: fiano del Cilento
3 commenti
Marco Galetti
12 agosto 2019 - 13:39Una persona a me vicina, mi ha fatto conoscere quest’osteria, la cucina Cilentana e una zia che non sapevo di avere che con l’energia di una ventenne (temporaneamente latitante) cucina i piatti della nonna, una nonna immaginaria, nemmeno molto, i cui insegnamenti non devono assolutamente andare persi, lunga vita all’osteria Diabasis e a tutti quelli che ci lavorano, sperando che possano continuare a fare a lungo quello che farei io se, aprendo una finestra, potessi vedere il “mio” mare, gettare un ancora, per la salvezza mia e delle tradizioni del territorio Cilentano tanto bello quanto fragile.
Marco contursi
12 agosto 2019 - 15:26“Una stella cadde dal cielo
la raccolsi e la misi nel cuore
per proteggerla dalla fame e dal gelo
la nutrii e scaldai col mio amore
tutto questo, non bastó a farla mia
un battito d’ali e da me voló via”.
Speriamo non voli via pure questa meravigliosa zuppetta e tutte le specialità di autentica cucina cilentana di questo locale del cuore, che continua a parlare al cuore, pure quando non c’è più, chi,irrimediabilmente, il cuore se lo prese.
Lauretta
16 ottobre 2019 - 20:18Parlava d’amore chi l’amore non l’ha mai conosciuto,due cuori infranti,due anime perse,ma delle due stelle una riemerse..
Un faro distratto o forse cupido scagliarono una freccia e di questi 3 cuori uno è guarito.
L’esile giglio divenne “uragano” come farfalla è si liberò in volo andando lontano..
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