Alarico 2009 Valle del Crati igt


Lidia Matera

TERRE NOBILI

Uva: nerello cappuccio e mascalese
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Nei vini di Lidia Matera si individuano non poche angolazioni della sua personalità. L’azienda di Lidia si trova in provincia di Cosenza. Alarico, Cariglio, Donn’eleonò e Santa Chiara sono “les enfants prodiges” di Terre nobili, e qualificati ambasciatori di questa zona così suggestiva e attraente…


E’ sacrosanto: nulla eguaglia la gioia dell’uomo che beve, fuorché il piacere del vino d’esser bevuto, soprattutto quando è foriero di interpretazioni  rassicuranti. Il trapasso dal palato al cuore è un itinerario di impulsi febbrili. Queste sensazioni prendono le mosse quando si ha l’opportunità di creare un rapporto tête à tête con il vino, in modo particolare con questo. Un appuntamento intimo, senza ulteriori presenze. Alarico si concede volentieri agli incontri affettivi; del resto, solo così accetta di rivelarsi in toto. In quegli istanti è energia dirompente, magma, dono divino e altre metafisiche interpretazioni. Se è vero che la vite è la più nobile delle piante, eccone un degno successore. Il suo rosso, profondo e penetrante, inizialmente è enigmatico, per poi manifestarsi. Il sentore è articolato, non facile da individuare, e per questo valore aggiunto.

E infine il gusto, non come epilogo del verdetto, bensì quale conferma della sua bontà. In un delirio di emozioni emerge il gusto totale: l’aroma esotico di spezie e la defezione verso l’Olimpo dei tannini. Il ripasso (necesse est) conferma le prime impressioni, dando concretezza ad una sorta di amorevole intrigo. Già, Alarico ha queste indubbie prerogative, e perciò lascia una cicatrice nel cuore. Anche quest’annata – il 2009 – regala le impressioni avute dalle precedenti. Ecco alcuni dettagli per la gioia degli enofili.

Uvaggio nerello cappuccio e mascalese (al 100%), macerazione sulle bucce con numerose follature, tenore alcolico di 14,5 %. Vino che va apprezzato a sorsi modesti, e abbinato a piatti di sostanza, soprattutto di carne. Arrosti, grigliate miste, maiale allo spiedo con patate e formaggi stagionati. Da scansare i piatti troppo speziati perché rischiano di generare una defaillance gustativa. Di Alarico e delle sue evidenti virtù sentiremo sicuramente parlare. L’assaggio diventa così un patto inossidabile tra uomo e vino, destinato a durare nel tempo e nell’anima.

Questa scheda è di Stefano Buso

Sede a Montalto Uffugo, via Carglialto. Tel e fax 0984.934005. [email protected] Enologo: Mario Ercolino. Ettari: 36 di proprietà di cui 12 vitati. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: greco, chardonnay, nerello mascalese, magliocco, merlot.