Timballo di bucatini alla genovese della Caffettiera


il timballo di bucatini alla genovese

La genovese è quel piatto che mangi dopo aver mangiato perché è troppo buono.
La genovese è quel piatto erede dei ragù bianchi a base di carne della cucina dei monzu.
Si chiama genovese ma è napoletana.

Dopo la pizza alla genovese di Acunzo al Vomero, la Caffettiera a Piazza dei Martiri lancia un timballo di bucatini alla genovese. Con 4 euro stacchi il biglietto del Paradiso e chi s’è visto s’è visto.
Adoro la Caffettiera per i timballi, i sartù, i gattò, i dolci di grande qualità. La adoro per la simpatia di Guglielmo, vittima di un abuso di potere che, nella città degli abusi, dei parcheggi gestiti dalla camorra, ha dovuto togliere per oltre un anno la seduta esterna perché non era a posto con l’ultima delle 14515 autorizzazioni necessarie a detta del Comune.
Perché la vera essenza del potere è quella di essere non decifrabile logicamente dal senso comune, ma di esercitare il capriccio come regola e la corruzione come fine.
Perché la genovese è più forte di queste incazzature, e quando sono nervoso lascio il giornale, faccio 400 metri e mi becco questa felicità.
A voi la ricetta.

  • Tempo di preparazione 15 minuti
  • Tempo di cottura 30 minuti
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Ingredienti per 4 persone

  • 320 gr di bucatini
  • 200 gr di carne di maiale (spalla anteriore o stinco)
  • Olio evo q.b.
  • 60 gr di prosciutto cotto o speck a fette
  • 30 gr di carote
  • 30 gr di sedano
  • 400 gr. di cipolle
  • 4 pomodorini datterini
  • vino bianco secco q.b.
  • Parmigiano reggiano stagionato 18 mesi grattugiato q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.

Preparazione

Preparate gli ingredienti per il soffritto tritando finemente carote e sedano e affettando le cipolle.
In un tegame unite l’olio ed il trito di sedano e carote, aggiungendo poi le cipolle, i pomodorini ed infine la carne.
Sfumate con il vino bianco, salate e pepate. Coprite e fate cuocere lentamente per almeno 2 ore.
Per regolarvi sulla giusta cottura considerate che il colore delle cipolle deve essere marrone ambrato e la carne morbida.
A questo punto togliete il coperchio e fate restringere il sugo così ottenuto; lessate quindi i bucatini, scolateli e amalgamate con il sugo ed il parmigiano.
A parte imburrate 4 stampini monoporzione, foderandoli con le fette di prosciutto cotto o se preferite con lo speck.
Riempite gli stampini così foderati con i bucatini e passate in forno già caldo (180°) per 8/10 minuti.
Sformate e servite caldo.

8 Commenti

  1. Insomma, dove starà mai la ‘napoletanità’ di questa ricetta? In Sicilia si fa da tempo immemorabile e si chiama carne ‘aggrassata’… ;-)

  2. La genovese è solo napoletana, non facciamo scherzi! ;) Si trova anche al locale che è a Roma?

    1. Mi dispiace, so quanto ci tenete a questo piatto da queste parti, ma non è così… Ricetta sicula è… :-))

      Per non dire della parentela stretta con i vari brasati che si trovano un po’ da tutte le parti in Italia…

      Genovese per genovese, più facile che risulti napoletano il pesto… ;-))

  3. L’origine di qualcosa di gastronomico è sempre difficile da stabilire. Solo il Brunello sisa che è nato con Biondi Santi:-)
    Ferran Adrià quando l’ha provata questa estate ha detto che somigliava a un piatto catalano che gli faceva spesso la nonna
    In realtà carne e cipolle, di questo si tratta, è un binomio diffuso ovunque in Italia e in Europa.
    Che sia un piatto napoletano è dato dal fatto che se ne coltiva il culto in ogni casa da sempre, in particolare con la pasta e che si trova in tutte le trattorie da almeno un paio di secoli oltre che nei ricettari come altrove invece non succede.
    Per parafrasare Edoardo, una cosa è la genovese, il retso è carne co ‘a cipolla:-)

  4. Ma smettiamola, questa ricetta è nata nelle caverne dell’Irpinia!!! ;-))))))))))))))))))))))

  5. Chi me piglia pe’ francese chi me piglia pe’ spagnola
    W la genovese !!! E sempre Forza Napoli !!!!

  6. Esame da sommelier …mi abbini questo vino campano con qualcosa del territorio…ok io lo abbinerei alla parmigiana di melanzane…l’esaminatore (sommelier professionista) comincia a ridere perché “lo dice la parola stessa” è una ricetta nata a Parma…mi sono innervosito e mi hanno bocciato…morale comprato il libro i dodici capolavori della cucina napoletana e …la genovese è napoletana!

  7. Anche tra<palle di riso <e arancini,l'origine è incerta,c'è chi dice Campana,e chi Siciliana ma miei amici Reggini sono certi della prigenia Calabrese.

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