Vinitaly 2011. Sugheria Sardegna, la risposta di Grandi Marchi alla crisi del sughero


Vinitaly. Una scultura in tappi di sughero nel Padiglione Emilia Romagna (FotoPigna)

Uno degli elementi di cui poco si parla è la crisi del sughero, che vede la Sardegna ai primi posti come produttore mondiale.

Oggi ne ho parlato sul Mattino: a Verona i Grandi Marchi hanno annunciato un progetto di nuovi impianti in Sardegna
Qui l’articolo sul Mattino

Qui il comunicato ufficiale

VINO: GRANDI MARCHI COLTIVANO LA BIODIVERSITA’ CON UNA SUGHERETA IN SARDEGNA
ANTINORI: “ANCHE AZIENDE VINICOLE SEMPRE PIU’ ORIENTATE SULLA RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA”

(Verona, 8 aprile 2011). Salvaguardia della biodiversità e dell’economia rurale, compensazione delle emissioni di CO2 e soprattutto tutela della qualità. Per l’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi il sughero è un valore da preservare per l’ecosistema così come per il vino. Nasce così ‘Sughereta in Sardegna’, il progetto presentato oggi a Vinitaly dalle 17 firme icona dell’enologia italiana e AzzeroCO2, che prevede la piantumazione di 4mila sughere. Obiettivo: salvaguardare 5 ettari limitrofi a un’area di grande pregio paesaggistico e ambientale, la foresta Marghine-Sa Serra in provincia di Nuoro. La zona sarà teatro di un’iniziativa del tutto inedita nel panorama vinicolo italiano e porterà – per esempio – a compensare in 10 anni circa 250 tonnellate di CO2 (pari al consumo annuale di gas di 300 famiglie) o, come previsto, a rendere ad ‘emissioni zero’ l’attività svolta dall’Istituto Grandi Marchi a supporto del made in Italy enologico nel mondo. Ma prima di tutto ‘Sughereta in Sardegna’ contribuirà a custodire un patrimonio ambientale e una cultura rurale che stanno via via scomparendo a causa di malattie delle piante, incendi e disboscamenti in una regione da sempre epicentro della produzione di sughero del Paese, con il 90 per cento del mercato nazionale, 250 aziende e 6mila addetti tra lavoratori diretti, stagionali e indotto. Il progetto è realizzato in collaborazione con AzzeroCO2 – società cui fanno capo Legambiente, Kyoto Club e Ambiente Italia – che provvederà alla piantumazione degli alberi, alla loro manutenzione e alla tracciabilità del progetto, che un ente terzo certificherà come rispondente alle indicazioni del Protocollo di Kyoto.

“Vogliamo in qualche modo restituire alla natura ciò che di grande fa per noi – ha detto il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori – e al contempo ribadire il binomio irrinunciabile tra sughero e vino di qualità. Per i Grandi Marchi il sughero rimane quindi, nonostante i vari tentativi di imitazione, sigillo ed elemento principe della bottiglia di eccellenza. Oltre a questo, il progetto nasce sotto l’ottica della responsabilità sociale d’impresa, che in futuro dovrà sempre più coinvolgere le aziende vinicole nella ricerca della compensazione delle emissioni”.

“Vorrei sottolineare l’eccezionalità di questo progetto – ha osservato il presidente di AzzeroCO2, Giuseppe Gamba – il primo in Sardegna e nel settore vitivinicolo. Con la piantumazione di un bosco misto a prevalenza di sughera, infatti, raggiungeremo il duplice obiettivo di compensare le emissioni di CO2 e di tutelare la biodiversità della regione. Il tutto nel 2011, che l’ONU ha proclamato “Anno Internazionale delle Foreste”.

Oggi l’industria del vino assorbe il 70% del mercato del sughero italiano e, nonostante la tecnologia abbia provato a minarne il monopolio, rimane di gran lunga il materiale più usato per la chiusura del vino di qualità. L’Italia con 170.000 quintali di sughero prodotti ogni anno (pari al 5,5% della produzione mondiale) è al terzo posto nella classifica dei grandi produttori mondiali, dopo il Portogallo e Spagna. La produzione di sughero del nostro Paese è principalmente destinata ai tappi, con circa 1 miliardo e mezzo di pezzi ogni anno e rappresenta il 70% della produzione dell’intero comparto. Il costo di un tappo di sughero standard è di 0,20 euro ma può arrivare a 0,80 euro per i tappi da 6 centimetri.

La Sardegna, dove 151 anni fa nacquero ufficialmente i tappi in sughero conta oggi circa 200mila ettari di sugherete e rappresenta il 90% del sughero italiano.

“Il sughero sardo è in pericolo: nei prossimi 30 anni rischiamo di perdere il 25% delle sugherete sarde, pari a 50mila ettari”. A lanciare l’allarme, il preside della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, Pietro Luciano: “I fattori di rischio odierni sono l’abbandono  ma soprattutto il mancato rinnovamento e il progressivo deperimento delle aree a sughera in Sardegna. Fenomeni questi che, senza iniziative di piantumazione come quella sposata oggi dall’Istituto Grandi Marchi, porteranno ad una diminuzione significativa delle sugherete sarde”.

Si calcola che un tappo di sughero inquini 24 volte meno in termini di CO2 rispetto a quello dei cosiddetti screwcaps, i tappi a vite in alluminio e 10 volte meno rispetto alle chiusure sintetiche.

Con un export di 200 milioni di euro l’anno, che copre il 57% del fatturato totale, l’Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi riunisce le 17 aziende icona dell’enologia italiana nel mondo: Biondi Santi, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca’ del Bosco, Umani Ronchi, Carpené Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lagender, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D’Almerita.

 AzzeroCO2, è una Energy Service Company composta da Legambiente, Kyoto Club e dall’Istituto di ricerche Ambiente Italia. Supporta imprese, enti pubblici e cittadini nel calcolare, ridurre e compensare le emissioni di gas ad effetto serra generate dallo svolgimento delle loro attività.

Per contatto: interCOM  Ufficio Stampa Istituto Grandi Marchi
Ilaria Koeppen 347 7368769 – 334.3486392 
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