Addio a Raffaele Bracale, sue alcune memorabili ricette napoletane agli inizi di questo blog


Raffaele Bracale

Raffaele Bracale

Oggi è un giorno triste per tutti noi del blog: ci ha lasciati a 75 anni Raffaele Bracale, persona amata e rispettata, grandissimo appassionato di Napoli, della sua storia e del suo dialetto oltre che della sua cucina. Funzionario del Banco di Napoli, fu costretto da una improvvisa invalidità a non poter più camminare. Ma non per questo si è perso d’animo, usando Facebook come momento per continuare a vivere, socializzare e a dare il suo contributo. Nascono così alcune grandi ricette, come la parmigiana di melanzane, il ragù napoltano del portinaio,  il sartù e tante altre ancora come la genovese.

Colto, conservatore, deciso difensore della lingua napoletana (innumervoli le cazziate ricevute), borbonico, Lellobrak è diventato un personaggio su Facebook, seguito da tutti, spesso anche al centro di polemiche. Negli ultimi tempi aveva un po’ mollato la presa ma sempre era presente ogni volta che gli si chiedeva un consulto. Glottologo pignolo, amava sempre far precedere le sue disquisizioni dall’analisi etimologica del mome.
Ecco un esempio con cui risponde a chi chiede perchè non usa la H nel verbo avere

ànno celebrato…?!

@milady La vostra meraviglia (?!) si riferisce forse a quel mio ànno usato al posto di hanno? Se così fosse, non meravigliatevi; se aveste frequentato le scuole elementari, come fece il sottoscritto, nel 1950 forse una sua maestra vi avrebbe insegnato che alcune voci verbali di avere si possono coniugare servendosi dell’acca diacritica anteposta alla a o alla o, oppure (più elegantemente!) servendosi delle vocali accentate (à – ò) per cui correttamente si può scrivere: ho/ò – hai/ài – ha/à – hanno/ànno. A me fu insegnato e non l’ò dimenticato! Salute!

Navigando nel web o rileggendo il suo profilo non vi mancherà il piacere di imparare qualcosa. Per chi ha voglia, può recuperare questo suo scritto del 2019.

Non ci siamo mai incontrati di persona ma è come se fossimo stati gomito a gomito per tutti questi anni, lui conosceva molti miei colleghi ai tempi in cui il Mattino era proprietà del Banco di Napoli e chiedeva notizie.
Padre e nonno felice, ha lasciato tanto sul web e in questo sito e dunque continuerà a vivere non solo nel nostro ricordo. Espressione di una Napoli orgogliosa, irriducibile alla omologazione da oltre duemila anni.
Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia, alla figlia Rossella, agli amici che in queste ore stanno inondando Facebook di un pensiero e di un ricordo. Per noi è motivo di orgoglio avere fra gli oltre 30mila post anche le sue ricette con le sue sue indimenticabili espressioni con cui chiudeva gli scritti: Mangia Napoli! Facitene salute!
Don Rafé, da Lassù auguraci sempre Bbona salute!

4 Commenti

  1. Veramente un grande lutto,non solo per la storia della gastronomia napoletana,ma per la cultura napoletana a tutto tondo.Apparentemente”paludata”la sua conoscenza di cose e costumi partenopei,la passione per i! nostro “idioma”era invece popolarmente volta secondo un vecchio assioma.Rip.

  2. Eravamo colleghi lo conosciuto nel 1984 come Regista nella Commedia O’ Scarfalietto al Teatro San Ferdinando e i suoi insegnamenti mi hanno permesso di continuare

  3. Non lo conoscevo ma sembrava di famiglia, che riposi in pace, continuerò a leggete le sue ricette sul web.

  4. Apprendo solo ora questa brutta notizia.
    Ogni volta che questo blog pubblicava una ricetta di Bracale mi mettevo comodo a leggerla ed apprenderla con attenzione.
    Da lui ho appreso il perché la Parigina si chiama così e tante altre chicche linguistiche e gastronomiche.
    Un pensiero all’uomo e alla sua raffinata e colta penna

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