Aglianico 2005 Beneventano igt


LA DORMIENTE

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Nella stessa serata abbiamo stappato due etichette aglianico della cantina torrecusana che vede impegnata in prima fila soprattutto la giovanissima Mariangela Cocchiaro, figlia della titolare Agnese Ariano: l’annata 2005 della versione Igt e l’annata 2004 della versione Doc. Sin da subito diciamo di preferire la prima alla seconda: l’Igt 2005 a nostro avviso convince maggiormente rispetto all’etichetta Doc dell’annata precedente, che pur si eleva soprattutto per le note più evolute che si evidenziano al naso. Il nostro giudizio nasce dal privilegiare la bevibilità di questo vino che a dire il vero al momento della prima degustazione (circa un anno addietro) non aveva brillato. Gli ulteriori mesi trascorsi in bottiglia hanno fatto un gran bene, con un processo evolutivo che mostra ora tutta la sua piacevolezza. Il colore, anche se non di grande consistenza, è rimasto integro e mantiene la sua bella brillantezza. Al naso il calice mostra tutta la sua tipicità, in evidenza soprattutto frutti rossi. In bocca si coglie una bella piacevolezza, a convincere è soprattutto la bevibilità di questo rosso. Proprio qui stanno le differenze più nette rispetto al precedente assaggio, quando il tannino ancora emergeva con particolare invadenza. Ora il palato può pienamente godere della intensità del frutto dove emerge una freschezza integra dovuta ad una bella acidità che ben sorregge il tasso alcolico di certo non al risparmio (parliamo comunque di una vino che tocca i tredici gradi). Insomma un calice da spendere quotidianamente e da abbinare su primi piatti particolarmente saporiti, su una portata di salumi preparati in casa oppure su formaggi  di media stagionatura. Intanto non resta che attendere la nuova versione con cui si presenterà a breve l’annata 2006 dell’Igt, visto che in cantina si è deciso di eliminare la sosta di sei mesi in barrique di secondo passaggio per un aglianico “lontano” dal legno in modo da mantenere ancora più integra la tipicità del frutto che si ricava dai vigneti ventennali coltivati a raggiera, la parte più “antica” dell’azienda attiva sulle soleggiate colline della terra torrecusana.  

Questa scheda è di Pasquale Carlo

Sede in Torrecuso – Contrada Pezze – Tel. E fax 0824.872737 – www.ladormiente.it – Enologo: Lorenzo Nifo – Ettari: 7 di proprietà – Bottiglie prodotte: 35.000 – Vitigni: aglianico e falanghina