Andreola: i Valdobbiadene “fatti a mano” che raccontano il territorio
di Adele Elisabetta Granieri
A metà strada tra il mare e le montagne, in un fazzoletto di terra dalle favorevoli caratteristiche pedoclimatiche, si trova Andreola, azienda vinicola fondata nel 1984 da Nazzareno Pola a Col San Martino, nel comune di Farra di Soligo, da sempre impegnata nella produzione di Valdobbiadene Docg e oggi condotta dal figlio Stefano. I declivi che caratterizzano l’area rappresentano l’anima della denominazione: il susseguirsi di catene collinari a forte pendenza (compresa tra i 100 e i 500 metri) è il racconto di una storia geologica che ha reso questo territorio naturalmente vocato alla viticoltura sin da tempi antichi. Il clima temperato, con costante ventilazione e buona escursione termica, rappresenta una combinazione di condizioni particolarmente fortunata. Andreola dal 1984 fa della viticoltura eroica il suo segno distintivo. Il lavoro svolto in vigna, infatti, è totalmente manuale, reso necessario dalla particolare pendenza delle colline, che impedisce di raggiungere gran parte degli ettari vitati con mezzi meccanici e in vendemmia richiede nei casi più estremi l’utilizzo di un sistema di carrucole per trasportare l’uva.
In cantina c’è la mano dell’enologo Mirco Balliana, che gestisce le uve provenienti da 250 parcelle di vigna, suddivise su 110 ettari, esprimendo l’essenza del Valdobbiadene DOCG attraverso le diverse personalità dei suoi “Rive”, vini ottenuti da singoli vigneti che raccontano le peculiarità delle migliori sottozone.
In degustazione e in abbinamento ai piatti proposti dal ristorante Calasole di Napoli:
“Dirupo”, Valdobbiadene Docg Brut: vino d’ingresso dell’azienda, profuma di fiori di gelsomino e acacia, con note di mela verde e pera, e ha un sorso fresco ed equilibrato.
“Aldaina al Mas”, Rive di Guia Valdobbiadene Docg Extra Brut: esprime al meglio la profondità e la persistenza del vitigno Glera, grazie ai suoli ricchi di marne e arenarie e alle elevate escursioni termiche della vigna da cui proviene. Elegante e sapido al sorso, si esprime con note floreali e agrumate,
“26° I°”, Rive di Col San Martino Valdobbiadene Docg Extra Brut: spicca per la sua eleganza e complessità, con note aromatiche di pesca, glicine, fiori bianchi e mela verde, grazie all’altitudine e alle escursioni termiche che caratterizzano le vigne.
“Marna del Bacio”, Rive di San Pietro di Barbozza Valdobbiadene Docg Extra Brut: nasce da suoli calcarei di San Pietro di Barbozza e si esprime al naso con note di fiori di acacia, mela Golden e cantalupo, con un soffuso sottofondo iodato. Il sorso è agile e dinamico.
“Col del Forno”, Rive di Refrontolo Valdobbiadene Docg Brut: unisce eleganza e intensità aromatica, con note di biancospino, glicine e scorza di cedro. Dal perlage cremoso e persistente, offre un ottimo equilibrio tra agilità e pienezza del sorso.
“Mas de Fer”, Rive di Soligo Valdobbiadene Docg Extra Dry: una felice combinazione di altitudine e suoli calcarei, dona grande personalità a questo vino in cui le note di fiori bianchi, agrumi e mela verde anticipano un sorso grintoso, in cui il residuo zuccherino mette in equilibrio la spiccata freschezza.
“Vigna Ochera”, Rive di Rolle Valdobbiadene Docg Dry: proveniente da vigneti tra i 250 e 450 di altitudine, piantati su suoli argillosi-marnosi. Il bouquet olfattivo si caratterizza per gli aromi intensi di zagara, pesca gialla e agrumi canditi, che si ritrovano nel sorso in cui la dolcezza è ben bilanciata e non stucchevole.