Aquapetra e La Locanda del Borgo di Luciano Villani


La Locanda del Borgo, lo chef Luciano Villani

La Locanda del Borgo, lo chef Luciano Villani

Aquapetra e La Locanda del Borgo di Luciano Villani: un luogo magico e una cucina sempre più solida e collaudata. Il patron Mimmo Tartarone che ha creato questo borgo incantato con una bella Spa a due bassi dalla superstrada telesina tra Caianello e Benevento, non ha lasciato margini all’improvvisazione e questo luogo tra gli olivi è il regno del silenzio, il buen retiro che chiunque faccia una vita stressante sogna almeno un week end l’anno.

La Locanda del Borgo, i fiori all'esterno

La Locanda del Borgo, i fiori all’esterno

In questo contesto nel magico Sannio la cucina di Luciano Villani e la sala di Ciro Sonnino hanno sempre nuove motivazioni: la sala ristorante allargata, una nuova area bar, la cantina sempre più ampia anche se soffre un po’ di profondità come tutte le nuove imprese di questi tempi.

La Locanda del Borgo, sala interna

La Locanda del Borgo, sala interna

Alla Locanda del Borgo di Aquapetra la cucina di Luciano Villani si esprime con più maturità e pacatezza attraverso due persorsi, uno di terra e uno di mare che raccolgono le suggestioni del territorio campano. Certo, si fa presto a parlare di cucina collegata ai prodotti locali, il punto è che non sempre i fornitori di eccellenza hanno poi la capacità di essere adeguati sul piano commerciale e soprattutto affidabili. Proprio questa è una delle difficoltà più difficili da gestire quando si lavoro in luoghi come questo che hanno l’ambizione di crescere e di farsi notare.

La Locanda del Borgo, i fiori a tavola

La Locanda del Borgo, i fiori a tavola

Per quetso motivo abbiamo particolarmente apprezzato il lavoro fatto sulla carne, siamo in una delle poche province campane dove è possibile trovarla ad altissimo livello grazie alla presenza diffusca di vitello marchigiano, una delle razze italiche più antiche presenti lungo la dorsale adriatica.

La Locanda del Borgo, il pane

La Locanda del Borgo, il pane

Gli apetizer sono divertenti e rivelano comunque una buona padronanza delle tecniche.

La Locanda del Borgo, tarallini e grissini

La Locanda del Borgo, tarallini e grissini

 

La Locanda del Borgo, il benvenuto

La Locanda del Borgo, il benvenuto

 

La Locanda del Borgo, benvenuto, riso nero soffiato

La Locanda del Borgo, benvenuto, riso nero soffiato

In genere la cucina di esprime meglio quando non abbonda in elementi, anche in questo caso i piatti più riusciti sono quelli che si basano su una linea di semplicità essenziale, che non vuol dire banalità, quanto, piuttosto, non voler eccedere a tutti i costi.

La Locanda del Borgo, alice fritta con pomodoro e melanzane

La Locanda del Borgo, alice fritta con pomodoro e melanzane

 

La Locanda del Borgo, battuta di marchigiana sannita, insalatina e peschiole

La Locanda del Borgo, battuta di marchigiana sannita, insalatina e peschiole

Per esempio il piatto del carciofo nella sua essenza vegetale è perfettamente centrato.

La Locanda del Borgo, carciofo quasi arrosto

La Locanda del Borgo, carciofo quasi arrosto

 

La Locanda del Borgo, stracciata di bufala, lattuga, acciughe e crudo di scampi

La Locanda del Borgo, stracciata di bufala, lattuga, acciughe e crudo di scampi

Un po’ meno, questi gnocchi, troppo preponderanti sulla freschezza del legume.

La Locanda del Borgo, gnocchi arrostiti, piselli, caciocavallo silano e pelatello croccante

La Locanda del Borgo, gnocchi arrostiti, piselli, caciocavallo silano e pelatello croccante

 

La Locanda del Borgo, fresine con cicoria, gamberi rossi cotti e non cotti

La Locanda del Borgo, fresine con cicoria, gamberi rossi cotti e non cotti

Belle sorprese dalla pasta, ben cotta e e trattata in modo istintivo come solo i napoletani sanno fare, sorpresa il risotto, fresco, ricco e anche in questo caso cotto bene,alla nordica.

La Locanda del Borgo, riso carnaroli ai limoni, tonno e riduzione di miele e soia

La Locanda del Borgo, riso carnaroli ai limoni, tonno e riduzione di miele e soia

Le carni valgono davvero il viaggio. Luciano Villani è un cuoco che sa fare la spesa.

La Locanda del Borgo, coppa di maialino, terrina di patate e peperoni

La Locanda del Borgo, coppa di maialino, terrina di patate e peperoni

 

La Locanda del Borgo, galletto ruspante in due cotture

La Locanda del Borgo, galletto ruspante in due cotture

 

La Locanda del Borgo, formaggi

La Locanda del Borgo, formaggi

Anche i dolci sono centrati e perfetti, non stucchevoli e di alleggerimento. Vengon odopo una buona selezione di formaggi campani, tra cui il blu di Paolo Amato e il conciato di Manuel Lombardi.

La Locanda del Borgo, ricotta, pistacchio e nocciola croccante

La Locanda del Borgo, ricotta, pistacchio e nocciola croccante

 

La Locanda del Borgo, semifreddo al torroncino e gel di Strega

La Locanda del Borgo, semifreddo al torroncino e gel di Strega

 

La Locanda del Borgo, piccola pasticceria

La Locanda del Borgo, piccola pasticceria

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CONCLUSIONI
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La Locanda del Borgo di Aquapetra è un luogo d’incanto dove si sta benissimo, in modo magnifico e straordinario. La cucina di Luciano Villani è solida dal punto di vista tecnico e soprattutto inizia ad essere subordinata alla scelta dei prodotti. Gli si può chiedere solamente di procedere verso una ulteriore semplificazione nel numero degli ingredienti. Proprio da questo snodo, oltre che naturalmente dal continuo aggiornamento in Italia e all’Estero, che la cucina attraversa lo snodo che la porta dal regno del buono a quello dell’emozione. Le potenzialità ci sono, la serenità professionale pure, i prodotti sono di valore assoluto: basta poco per raggiungere risultati di grande appagamento. Per raggiungerli bisogna semplicemente non pensarci e concentrarsi sul piatto e sulla soddisfazione del cliente.

La Locanda del Borgo, l'esterno

La Locanda del Borgo, l’esterno