Il Calamaio a San Macario, l’uno e puro dei vini lucchesi


Samuele Bianchi

Samuele Bianchi

di Marco Bellentani

Samuele Bianchi, one man band de Il Calamaio Vini a San Macario (LU), è un  baldo ragazzotto lucchese a cui non piace certo il salotto buono, nemmeno la comodità, il lieto e annoiante trascorrere delle giornate. Così, smessi i panni di ingegnere, si auto-candida alla missione impossibile di salvare un piccolo podere dall’incedere spietato e programmatico dell’industria locale. Qui, da tempo, si trovavano abbandonate vecchie viti di oltre 50 anni. Lotte, affanni, virtù. Nasce così Il Calamaio, solo un paio di ettari vitati sulle montagne che separano il paese della costa versiliese. Posizione ideale, perché, verso sera, i riscaldati venti marina riscendono freschi sul vigneto accaldato dall’esposione a sud-ovest/ sud-est.

Samuele in cantina con il padre

Samuele in cantina con il padre

Dal 2011 ad oggi ne son passati di arature, vendemmie, prove e assestamenti; in un processo di crescita che dal marzo 2016 abbraccia la certificazione  bio che è solo un’attestazione di come si è sempre lavorato su questa collina. Senza spocchia: nella contemporanea querelle tra convenzionale contro naturale, Samuele pensa alla sua indipendenza. La voglia di portare un vino che ripercorra davvero la storia delle vecchie colline lucchesi con basso utilizzo di solforosa e pochissimi trattamenti rame/zolfo.

La vista del Podere

La vista del Podere

Quello che più interessa è l’estrema finezza, qualità e sincerità dei vini del Calamaio che impianta anche nuove tipologie. Leggi Pinot Nero (puro esperimento) e Merlot (da cui nasce l’impavida magnum a nome Iolai, esclamazione semiblasfema lucchese divenuta in gergo sinonimo di esaltazione), ma recupera oltre che il Sangiovese, tutta la tradizione  dei blend lucchesi: il carattere generoso del Buonamico, la ruvida Bersaglina, il Mazzese e il Colorino. I vini prodotti sono tre.

I 3 vini della casa e la magnum special

I 3 vini della casa e la magnum special

Partendo dal bianco, siamo di fronte ad uno degli esempi più originali nella tipologia dei vini bianchi della regione. Il Soffio: Chardonnay e Petit Manseng . Quando assaggiai il vino la prima volta, qualche anno fa, venni quasi alle mani con il barbuto produttore a causa del suo scarso appeal. In quattro anni questo gioiello ha fatto passi da gigante, affinando mineralità, espressione e riflessione del territorio. Tutte le erbe aromatiche e il biancospino riecheggiano nel calice supportate da una fine acidità. Di certo, non troverete nulla di simile al Soffio de Il Calamaio. Più classico, con passaggio in barrique il Poiana, schietto e semplice come l’espressione locale del sangiovese (100% e affinato 8 mesi in barrique) vuole. Poi arriva l’Antenato, il principe rosso del podere, che nonostante sia l’ammiraglio della casa di San Macario non conosce il passaggio in legno. Blend di antiche vigne autoctone l’Antenato si dimostra salubre, fresco, di grande spinta acida, ricco di profumi (polpe rosse, alloro, lieve sentore di spezia) ed etereo. Tutto questo in una facile beva: non perde, in definitiva, il carattere da vino quotidiano che è un po’ l’emblema della vecchia Lucca.

Bianchi, Bellentani, Biancgi Sr.

Bianchi, Bellentani, Biancgi Sr.

Vendemmie e produzioni eroiche che non superano attualmente le 10.000 bottiglie in totale. Tra cinghiali, frutta, istrici e humus di sottobosco. La chimica è una cosa lontana, misconosciuta. Trionfa una fierezza lucchese, un carattere originale e tanta umile semplicità.

Prezzi dei vini in cantina: Poiana 10, Antenato 12, Soffio 14.

Azienda Agricola Il Calamaio
Via di San Macario 55100 (Lucca) ITALY
tel +39 340 3207462 · [email protected]