Campania Stories 2016 i rossi che hanno lasciato il segno


CAMPANIA STORIES

CAMPANIA STORIES

di Marina Alaimo

E’ un bel divertimento degustare bottiglie coperte e nel mare magnum dei tanti assaggi ci sono sempre i vini che lasciano il segno. Tra i rossi campani degustati a Campania Stories 2016 ecco quelli che mi sono piaciuti di più.

Vesuvio Lacryma Christi Rosso Vigna Lapillo 2013 Ha carattere sia al naso che al palato, cenere sottile, pieno il frutto di ciliegia, minerale floreale di viola, si avverte un po’ il legno. Sorso pieno e scorrevole, bella freschezza e tannini molto piacevoli.

Piedirosso dei Campi Flegrei Tenuta Camaldoli Riserva 2012 Astroni Gran bel rosso di territorio, intenso e profondo al naso, frutto di sottobosco, terroso, geranio, particolarmente piacevole al palato, succoso, veloce, sapido in chiusura.

Piedirosso del Sannio Cantone Janare 2010 La Guardiense bellissimo piedirosso, sottile sia al naso che al palato e molto espressivo.

Terre del Volturno Casavecchia Granito 2012 Sclavia Naso espressivo incentrato sul frutto di mora, delicato il rabarbaro e spezia di pepe. Molto piacevole il sorso che ha materia ed è ben calibrato dalla freschezza, tannini eleganti, dinamico.

Terre del Volturno Casavecchia Trebulanum 2012 Alois Da attendere ed anticipa evoluzioni interessanti. Fitto nella trama e nel colore, complesso al naso con frutto di sottobosco, spezia elegante di pepe e chiodi di garofano, riporta sentori di macchia mediterranea, rosmarino e salvia, ha materia al palato che incuriosisce ad ogni sorso, ha tannini eleganti, bella freschezza.

Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva 2012 Marisa Cuomo molto espressivo e profondo al naso, è soprattutto frutto di ciliegia e buccia d’arancia, cenere, sottile la spezia di pepe. Bocca succosa, veloce, tannini ben centrati e freschezza molto piacevole.

Aglianico del Taburno 2013 Fattoria La Rivolta deve digerire ancora un po’ il legno, ma esprime in tutta la sua tipicità territoriale l’aglianico, ciliegia croccante, spezia delicata di pepe e garofano, particolarmente apprezzato al sorso che ha energia, dinamismo, centrato in pieno.

Aglianico del Taburno Spartiviento Riserva 2011 Tora Aglianico di carattere e senza sbavature o fronzoli, concreto, preciso, frutto pieno di ciliegia, buccia d’arancia, delicata la spezia di pepe e liquirizia, si fa apprezzare particolarmente al palato, dinamico, succoso di bella freschezza e tannini ben centrati.

Aglianico del Taburno Apollo 2010 Ocone bellissimo aglianico seppur giovane nella verve, naso espressivo, tanto frutto, rabarbaro e fiore di rosa, molto piacevole il sorso, preciso in ogni nota, dinamico, veloce, spinto, tannini decisi e non invadenti.

Irpinia Campi Taurasini Satyricon 2013 Tecce aglianico giovane e ben centrato, molto espressivo, prevale il frutto di ciliegia, intrigante la nota di rosmarino, spezia delicata di pepe e tabacco, bellissimo al palato, veloce, scorrevole, tannini precisi.

Irpinia Campi Taurasini 2012 Fonzone austero e preciso, pieno nel frutto di ciliegia, spezia delicata, particolarmente apprezzato al palato, succoso, vibrante nella freschezza, dinamico nei tannini ben calibrati, lungo e appena amaro in chiusura.

Taurasi di Umberto 2012 Donnachiara un po’ deludenti gli assaggi di Taurasi, mentre questo spicca in maniera immediata, è elegante in ogni sua espressione pur preservando l’austerità dell’aglianico. Al naso prevale la ciliegia seguita delicatamente da pepe, cenere e viola. Il sorso è sottile, scattante, con tannini molto piacevoli e bella freschezza ben integrata nel corpo del vino.

Taurasi Vigne d’Alto 2011 Contrade di Taurasi splendido, da attendere, molto espressivo e territoriale, cinereo, violetta e amarena, bocca dinamica, succosa, piena e vibrante, lungo e sapido.

7 Commenti

  1. D’accordo sulle piacevoli sorprese del piedirosso e sul rosso di Marisa Cuomo,qualche perplessità se non preoccupazione per L’AGLIANICO dove ,a mio parere ,ormai ognuno se la canta e se la suona a modo propio.FM.

  2. Siamo orgogliosi di essere stati inseriti tra i “gioiellini” che hai individuato alla cieca, cara Marina! Grazie!

  3. grazie Marina il Taurasi di Umberto per noi è un’edizione speciale scoprire che trova riscontro in chi lo degusta alla ceca ci inorgoglisce

  4. Taurasi vigne d’alto da attendere..ma insieme al satyricon sono i 2 a rispecchiare il territorio e se aspetti questi vini sei davanti ad una grande bevuta…

  5. in completo accordo su quasi tutta la linea: i rossi “minori” che non ti aspetti sono sempre una bella sorpresa.
    le conferme dei più noti sono invece una grande certezza di come la campania del vino si stia ritagliando ogni giorno di più uno spazio significativo a livello nazionale per qualità e varietà.

  6. Non l’ho capita in pieno quella sull’aglianico. E’ certamente il vitigno più ostico e quindi più difficile da affrontare per la sua esuberanza .In effetti si confermano tre scuole di pensiero: chi usa troppo legno per cercare di essere piacione, pur avendo a disposizione una materia prima ottima, ma è privo di identià e quindi non sa che si può fare molto di più, chi è rimasto fermo a vecchi canoni secondo i quali il vino deve grattare denti e gengive con i suoi tannini troppo verdi che mai concederanno alcuna tregua, e chi è andato avanti nell’utilizzo della tecnologia, accettando il confronto con altri vini e produttori al fine di riuscire a dare la migliore interpretazione del vitigno e del territorio. Ciao Francesco

  7. ottima notizia la presenza di un vino vesuviano, il Vesuvio Lacryma Christi Rosso Vigna Lapillo 2013 che ha lasciato un segno importante a Campania Stories 2016 a conferma di quanto il Vesuvio con le sue peculiarità legate al territorio ed ai vitigni autoctoni rappresenti oggi un bell’esempio di qualità

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