Campania Stories 2025: I Vini Bianchi e le Visite in Cantina


Campania Stories 2025, i Sommelier AIS

di Antonio Di Spirito

La seconda giornata di degustazioni tecniche è dedicata ai vini bianchi: 150 campioni, compresi sette spumanti. Probabilmente è la prima volta che il numero dei vini bianchi in degustazione supera quello dei vini rossi. Forse non corrisponde alla realtà produttiva; ma fosse un segno premonitore di inversione di tendenza?

Nel titolo ho fatto un accenno alle visite in cantina, che è ciò che distingue questo evento da tanti altri. Mi sembra giusto spendere quattro parole per queste aziende, giovani o veterane, che ti accolgono con tanta premura, offrendoti i migliori prodotti tipici, sempre con la stessa emozione, come fosse la prima volta; ti raccontano la loro storia, le difficoltà che vivono e come pensano di superarle. E non importa se poi ti capita che la sera tiri fino all’una prima di tornare in albergo: era giusto prestare loro le tue attenzioni!

Nella giornata d’arrivo, tanto per entrare facilmente e rapidamente in ritmo di degustazioni, ho visitato le prime due aziende, due vecchie conoscenzelocalizzate nel teatro della manifestazione, una terra cui sono molto legato: il Vesuvio, millenaria terra da vino.

Campania Stories 2025 Terrazza con vista sul Golfo

La prima azienda visitata è stata la Cantina del Vesuvio – Winery Russo Family Since 1930: anno di fondazione inserito nel nome, ha spostato la cantina in una nuova struttura e sulla grande terrazza, dalla quale si gode di una vista mozzafiato sull’intero golfo di Napoli ed alcune isole, accoglie giornalmente turisti per una degustazione eno-gastronomica. Intorno alle due strutture sono raccolti 16 ettari di vigneto, uliveti ed orti per il pomodorino del piennolo. Produce mediamente 60.000 bottiglie in 7 etichette: uno spumante, due bianchi, tre rossi ed un passito.

Campania Stories 2025 Vigneti Sorrentino

 

A poca distanza, c’è la seconda azienda visitata: Sorrentino Vini. Azienda di medie proporzioni, conta su 40 ettari vitati, per una produzione media annua di 250.000 bottiglie variegate in 18 etichette, più un passito; utilizzano solo vitigni autoctoni: falanghina, caprettone e catalanesca per i vini bianchi; aglianico e piedirosso per i vini rossi. Si può godere di un “soggiorno di relax enogastronomico”, disponendo di un’ampia sala con vista sull’intero golfo di Napoli, di camere e mini appartamenti immersi nei vigneti; inoltre, si possono fare escursioni a cavallo.

Campania Stories 2025, Cisterna Romana

E venne il giorno de La Sibilla, azienda di Bacoli (NA) di proprietà della famiglia Di Meo, a conduzione familiare. La produzione totale si aggira su 80.000 bottiglie annue, potendo contare su 6 ettari di proprietà e sei in affitto; sono fazzoletti di vigna terrazzati, difesi con i denti dall’ invasione urbanistica, ubicati su lingue di terra che si protendono sul mare, larga circa 100 metri ad un’altezza massima di circa 100 metri sul livello del mare. Alcune vecchie cisterne di epoca romana vengono utilizzate per l’invecchiamento del vino. Tre le etichette prodotte con falanghina, due con piedirosso ed un terzo vino rosso prodotto con vitigni autoctoni: marsigliese (75%), olivella, annarella, calabrese, ed un saldo di piedirosso.

Campania Stories 2025, Vigneti De’Gaeta

Una breve escursione in Irpinia mi ha permesso di visitare due bellissime realtà.

La prima visita l’ho effettuata presso l’azienda De’ Gaeta, a Castelvetere sul Calore (AV). Quattro ettari di vigneto per un totale di 15.000 bottiglie prodotte. Tre etichette di vini rossi a base aglianico, tra cui un Taurasi, ed una etichetta di Fiano di Avellino.

La seconda azienda è Masseria della Porta sita a Montemiletto (AV), in frazione Montaperto. Achille Della porta è un giovane Agronomo che si è dedicato con grande passione alla coltivazione dei 10 ettari ereditati dalla famiglia, dei quali 4,5 ettari vitati ad aglianico; produce tre etichette (con design vagamente in stile chateau), fra cui un Taurasi, per un totale di circa 7.000 bottiglie annue. Ora aspettiamo fiduciosi la nascita del vino bianco della casa: è stato già impiantata una piccola parcella a coda di volpe.

Per l’ultima giornata ho riservato delle visite ai produttori di Ischia, dove la viticoltura, talvolta, è realmente “eroica”, dove non esistono vigneti estesi in unico corpo, ma tante piccole parcelle terrazzate, proprietà molto frazionate e tanti piccoli conferitori.

Campania Stories 2025, Vigneti Mazzella a Forio D’Ischia

Cantine Antonio Mazzella è uno dei pochi produttori dell’isola; ha 7 ettari di vigneti di proprietà e tanti conferitori; produce una media di 200.000 bottiglie l’anno. Alcuni vigneti sono impervi e non raggiungibili neanche con i piccoli mezzi normalmente circolanti sulle strettissime strade dell’isola: si procede, quindi, alla pressatura delle uve direttamente in vigna e con delle cisterne costruite ad hoc e leggermente refrigerate, vengono trasportate via mare in cantina, dove avviene la fermentazione vera e propria. I vitigni utilizzati sono quelli della tradizione locale: piedirosso, guarnaccia ed aglianico per i vini rossi; biancolella, forastera, uva rilla, coglionara e caca mosca per i vini bianchi.

Campania Stories 2025, Vigneti D’Ambra a Ischia

 

In chiusura, ho fatto visita al veterano dei produttori dell’isola: D’Ambra Vini d’Ischia, o Casa D’Ambra come era denominata nel 1888 quando fu fondata. Circa venti ettari di proprietà, ma oltre 150 piccoli conferitori organizzati in una cooperativa ben coordinata, che permettono di arrivare ad una produzione totale di quasi 400.000 bottiglie solo sull’isola. Per trasporto delle uve in cantina, il problema delle zone impervie viene superato con l’utilizzo di carrelli a cremagliera che permette di superare pendenze notevoli. I vitigni principali utilizzati per 12 etichette sono: biancolella, forastera, piedirosso e guarnaccia.

 

Segue una selezione dei migliori assaggi, suddivisi per raggruppamento e denominazione:

SPUMANTI

Anche in Campania si fanno spumanti e quei poche produttori che si cimentano, non sfigurano di certo! Ci sono anche zone di lunga tradizione; asprinio, greco e falanghina sono i vitigni più utilizzati.

 

MARTUSCIELLO SALVATORE-Trentapioli 2024 Asprinio D’Aversa DOC Metodo Martinotti Brut

LA GUARDIENSE – Anima Lavica s.a. Vino Spumante Brut

TENUTA DEL MERIGGIO – Montemilè-s.a. Vino Spumante di Qualità Brut

MASSERIA PICCIRILLO – Prima Gioia 2020 Vino Spumante di Qualità Metodo Classico

TENUTA FONTANA – Olmo s.a. Spumante Brut

VILLA MATILDE AVALLONE – Mata Bianco S.A. Vino Spumante di qualità Metodo Classico Extra Brut

 

CODA DI VOLPE

Pochissimi i campioni di questo vitigno, a torto, ritenuto minore; eppure si esprime a livelli altissimi e gode di una buona nicchia di mercato. Nel Sannio e nell’alto casertano, con le sue note di miele, si distingue per la sua piacevolezza e, nel passato, era un ottimo integratore alimentare. Un po’ di acidità in più per la versione Irpina.

 

FONTANAVECCHIA – Sannio Coda di Volpe 2024 Sannio DOC Coda di Volpe

FATTORIA LA RIVOLTA – Sannio Coda di Volpe Bio 2024 Sannio DOC Coda di Volpe

TRAERTE – Torama 2022 Irpinia DOC Coda di Volpe

 

VESUVIO

“S’è Svejatooo!” Ma non il vulcano (per fortuna), bensì il comparto viti-vinicolo del Vesuvio; e non da oggi ma da qualche decennio. Sono molto buoni i vini prodotti e con la diffusione del caprettone e della catalanesca si è allargata l’offerta vinicola.

 

SORRENTINO VINI-Vigna Lapillo Bio-2022 Lacryma Christi del Vesuvio DOC Bianco Superiore

CANTINA DEL VESUVIO WINERY RUSSO FAMILY SINCE 1930 Lacryma Christi Bianco Superiore 2023 Lacryma Christi del Vesuvio DOC Bianco Superiore

CANTINE OLIVELLA – Katà 2024 Catalanesca del Monte Somma IGT

BOSCO DE’ MEDICI – Dressel 19.2 Bio 2024 Pompeiano IGT Bianco

VILLA DORA – Vigna del Vulcano 2022 Lacryma Christi del Vesuvio DOC

CASA SETARO – 61.37 Contradae 2021 Vesuvio DOC Bianco

 

ISCHIA

Dei vini dell’isola ne ho già parlato poco sopra. In degustazione solo due produttori e quattro biancolella; nessun forastera, che, secondo me, ha piacevolezza organolettica e grande potenziale commerciale.

 

CANTINE ANTONIO MAZZELLA – Vigna del Lume 2024 Ischia DOC Biancolella

CASA D’AMBRA – Tenuta Frassitelli 2023 Ischia DOC Biancolella

 

COSTA D’AMALFI

Due soli i produttori di questa denominazione con vini che utilizzano vitigni autoctoni “minori”, ma con importanti peculiarità che caratterizzano i vini con freschezza e piacevolezza.

 

SAMMARCO ETTORE – Vigna Grotta Piana 2024 Costa D’Amalfi DOC Ravello Bianco

CUOMO MARISA – Fiorduva 2023 Costa d’Amalfi DOC Furore Bianco

 

PALLEGRELLO BIANCO

E’ un vitigno autoctono dell’alto casertano che ancora non ha una denominazione; ma, soprattutto, non ha trovato una tipicità comune; troviamo campioni molto diversi fra loro. In aggiunta, qualche campione offriva note olfattive aromatiche, lontane da quelle che siamo abituati a trovare. Solo otto i campioni portati in degustazione; ne segnalo quattro.

 

ALOIS – Morrone 2023 Terre del Volturno IGT Pallagrello Bianco

VIGNE CHIGI – Pallagrello Bianco Bio 2024 Terre del Volturno IGT Pallagrello Bianco

MASSERIA PICCIRILLO – Beati Colli 2024 Terre del Volturno IGT Pallagrello Bianco

SCARAMUZZO – Ventallegra 2023 Terre del Volturno IGT Pallagrello Bianco

 

FALERNO BIANCO

Con un passato molto illustre ed una vocazione mai sopita, solo da qualche decennio ha ripreso vigore. La falanghina (localmente chiamata falernina) dovrebbe essere quella di tipo “Campi Flegrei”, però qualcuno ha preferito il tipo beneventano. Comunque il terreno di origine vulcanica del Falerno del Massico e di Roccamonfina, l’altitudine e la vicinanza del mare ne fanno un vino piacevole, fresco e longevo.

 

LA MASSERIA DI SESSA – Crono Bio-2022-Falerno del Massico DOC Bianco

PORTO DI MOLA – Acquamara -2021-Roccamonfina IGT Falanghina

VILLA MATILDE AVALLONE – Colle Castrese-2024-Falerno del Massico DOC Bianco

MASSERIA FELICIA – Anthologia -2023-Falerno del Massico DOC Bianco

 

FALANGHINA DEL SANNIO E DELL’IRPINIA

Il territorio si è allargato molto vista la domanda e si pensa ad una zonazione del territorio sannita. Il vitigno si è affermato sui mercati per le caratteristiche di acidità, frutta esotica e longevità.

 

FONTANAVECCHIA – BjondoRe 2024 Falanghina del Sannio DOC Taburno

NIFO SARRAPOCHIELLO – Alenta Bio 2024 Falanghina del Sannio DOC Vendemmia Tardiva

AIA DEI COLOMBI – Vignasuprema 2024 Falanghina del Sannio DOC Guardia Sanframondi

CANTINA DEL TABURNO – Cesco dell’Eremo 2022 Falanghina del Sannio DOC

TERRE STREGATE – Cara Cara 2020 Falanghina IGT Beneventano

CANTINA DEL TABURNO – Falanghina del Sannio Taburno 2024 Falanghina del Sannio DOC Taburno

ANTICA HIRPINIA – Falanghina 2024 Irpinia DOC Falanghina

PASSO DELLE TORTORE – Piano del Cardo 2024 Irpinia DOC Falanghina

LA FORTEZZA – Enzo Rillo 2024 Falanghina del Sannio DOC Taburno

FATTORIA LA RIVOLTA – Falanghina Bio 2024 Falanghina del Sannio DOC Taburno

LA GUARDIENSE – Senete 2024 Falanghina del Sannio DOC

 

CAMPI FLEGREI

Vitigno e vino antichissimi; geneticamente molto diverso da quello del Sannio; si tratta solo di omonimia. La freschezza non è la sua peculiarità, ma su quel suolo vulcanico e l’esposizione marina gli conferiscono sapidità, mineralità e piacevolezza.

 

LA SIBILLA – Domus Giulii 2023 Campi Flegrei DOC Falanghina

CONTRADA SALANDRA – Campi Flegrei Falanghina 2022 Campi Flegrei DOC Falanghina

ASTRONI – Colle Imperatrice 2024 Campi Flegrei DOC Falanghina

AGNANUM – Campi Flegrei Falanghina 2023 Campi Flegrei DOC Falanghina

MARTUSCIELLO SALVATORE – Settevulcani 2024 Campi Flegrei DOC Falanghina

PORTOLANO MARIO – Campi Flegrei Falanghina 2024 Campi Flegrei DOC Falanghina

 

CILENTO E PAESTUM: FIANO E FALANGHINA

Il fiano e la falanghina, che ricolleghiamo rispettivamente all’Irpinia ed al Sannio, sono due vitigni molto versatili e diffusi in tutta la regione, spesso con ottimi risultati. Ottimi e già noti i fiano del Cilento, ma anche nel Sannio è tradizionalmente utilizzato. Risultati molto brillanti si ottengono con la falanghina coltivata nel Cilento: qui ne abbiamo un solo esempio.

 

LUIGI MAFFINI – Pietraincatenata Bio 2023 Cilento DOC Fiano

LUIGI MAFFINI – Kratos Bio 2023 Cilento DOC Fiano

SAN SALVATORE 1988 – Pian di Stio Bio 2024 Paestum IGT Fiano

LA FORTEZZA – Enzo Rillo 2024 Sannio DOC Fiano

CANTINA POLITO – Campania Falanghina 2024 Campania IGT Falanghina

 

FIANO DI AVELLINO

Solo 21 campioni presentati in questa manifestazione per un vino così importante; non sono presenti tutte le sottozone, comunque una selezione di alto livello, dove le Riserva e qualche annata più vecchia si sono esaltate.

 

ROCCA DEL PRINCIPE – Neviera di Sopra 2020 Fiano di Avellino DOCG

TENUTA DEL MERIGGIO – Fiano di Avellino 2023 Fiano di Avellino DOCG

COLLI DI LAPIO – Fiano di Avellino 2024 Fiano di Avellino DOCG

DE’ GAETA – De’ Gaeta 2023 Fiano di Avellino DOCG Riserva

DI MEO – Alessandra 2015 Fiano di Avellino DOCG Riserva

JOAQUIN – Vino della Stella 2021 Fiano di Avellino DOCG Riserva

PASSO DELLE TORTORE – Bacio delle Tortore 2024 Fiano di Avellino DOCG

TENUTA CAVALIER PEPE – Brancato 2023 Fiano di Avellino DOCG Riserva

TENUTA SCUOTTO – Oi Nì 2021 Campania IGT Fiano

TENUTE CAPALDO – FEUDI DI SAN GREGORIO-Arianiello-2021-Fiano di Avellino DOCG

BENITO FERRARA –Sequenzha-2024-Fiano di Avellino DOCG

CIRO PICARIELLO – Ciro 906 2022 Fiano di Avellino DOCG

DONNACHIARA – Esoterico Bio 2024 Fiano di Avellino DOCG

I SATOLI – Più Alto 2021 Fiano di Avellino DOCG Riserva

MACCHIE SANTA MARIA – Signifer 2024 Fiano di Avellino DOCG

TORRICINO – Serrapiano 2023 Fiano di Avellino DOCG Riserva

VILLA RAIANO – Fiano di Avellino 2024 Fiano di Avellino DOCG

PIETRACUPA – Cupo 2023 Campania IGT Fiano

 

CAMPANIA GRECO

Anche il greco è un vitigno diffusamente utilizzato in Campania e con ottimi risultati. Ricordiamo con piacere i Greco del Sannio. Qui ne segnalo due veramente ottimi: uno dal Sannio ed uno dalla zona Falerno.

 

LA MASSERIA DI SESSA – Amaltea Bio 2020 Campania IGT Greco

TERRE STREGATE – Aurora 2024 Sannio DOC Greco

 

GRECO DI TUFO

Il Greco di Tufo non è un vino facile: con quella struttura e con quella acidità è difficile raggiungere equilibrio, scorrevolezza e bevibilità. L’archetipo rimane Benito Ferrara, ma Cantine Di Marzo ha portato 6 campioni di altissimo livello e, non di meno hanno fatto Tenute Capaldo e Torricino, ognuno con due ottime etichette. Non sono molti i campioni in degustazione, ma la denominazione è poco estesa.

 

FERRARA BENITO – Vigna Cicogna 2024 Greco di Tufo DOCG

PASSO DELLE TORTORE – Le Arcaie 2024 Greco di Tufo DOCG

VILLA RAIANO – Greco di Tufo 2024 Greco di Tufo DOCG

TORRICINO – I Classici 2024 Greco di Tufo DOCG

TENUTE CAPALDO – FEUDI DI SAN GREGORIO – Goleto 2021 Greco di Tufo DOCG Riserva

VESEVO – Vesevo 2024 Greco di Tufo DOCG

I CAPITANI – Serum 2024 Greco di Tufo DOCG

DONNACHIARA – Aletheia 2023 Greco di Tufo DOCG Riserva

TENUTA DEL MERIGGIO – Greco di Tufo 2023 Greco di Tufo DOCG

TENUTA CAVALIER PEPE – Grancare 2023 Greco di Tufo DOCG Riserva

CANTINE DI MARZO – Vigna Ortale 2023 Greco di Tufo DOCG Riserva

DI MEO – Greco di Tufo 2024 Greco di Tufo DOCG

MACCHIE SANTA MARIA – Triarii 2024 Greco di Tufo DOCG

COLLI DI LAPIO – Alexandros 2024 Greco di Tufo DOCG

TENUTA PIETRAFUSA DI VILLA MATILDE AVALLONE – Daltavilla 2024 Greco di Tufo DOCG

CANTINE DELL’ANGELO – Miniere 2023 Greco di Tufo DOCG

DI PRISCO – Pietrarosa 2022-Greco di Tufo DOCG

TRAERTE – Fuori limite – Le vecchie vigne 2021 Campania IGT Greco

 

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