Campania Stories: I Vini Rossi
di Antonio Di Spirito
Dal 18 al 21 maggio 2025 si è svolta la quattordicesima edizione dei Campania Stories, organizzato da Miriade & Partners, in collaborazione con AIS Campania, con il sostegno della Regione Campania e con il Consorzio Tutela Vini Vesuvio, impegnato nella promozione e valorizzazione di una delle più antiche e affascinanti tradizioni vitivinicole italiane in una terra dove la tradizione viti-vinicola è plurimillenaria, a fare gli onori di casa.
Durante il convegno di apertura, dopo il benvenuto alla stampa specializzata ed il saluto di tutti gli attori della manifestazione, abbiamo vissuto un momento molto emozionante. Da qualche anno viene assegnato un riconoscimento ad un rappresentante della stampa che, generalmente, mette in luce lo spirito di un territorio, il valore dei suoi prodotti, delle sue aziende e delle sue bellezze da visitare. Il premio è intitolato a Felicia Brini, imprenditrice appassionata e innamorata della sua terra, prematuramente ed improvvisamente scomparsa, che non poco ha fatto per far crescere e diffondere la conoscenza presso gli appassionati di un vino un po’ dimenticato: il Falerno del Massico. Quest’anno il premio è stato assegnato alla memoria di Giampaolo Gravina, scomparso qualche mese fa, che alla Campania ed ai suoi vini ha dedicato molti dei suoi articoli.
L’emozione era alta ed è stata sottolineata da un lungo applauso ed una standing ovation quando Fabrizio Fiorenza ha consegnato la targa a Sonia Petrichella, compagna di Giampaolo.
All’evento hanno partecipato più di novanta cantine per presentare le nuove annate dei vini campani e si registra un numero di partecipanti tendenzialmente in aumento; c‘è stato un turn-over significativo rispetto alle aziende dell’anno precedente; molte quelle nuove a quest’evento e, soprattutto, molto giovani ed interessanti. Le visite pomeridiane ci hanno permesso conoscere queste nuove realtà, oppure approfondire vecchie conoscenze.
Il merito di questo appuntamento, ormai irrinunciabile, va attribuito a Massimo Iannaccone, Diana Cataldo, Serena Valeriani e Simone Argenio; oltre, naturalmente, ai sommelier dell’Ais che ci hanno supportato con un servizio impeccabile!
Nella mattinata di lunedì 19, nella bellissima struttura di Villa Signorini di Ercolano (Napoli), abbiamo assaggiato ben 119 vini rossi, raggruppati per vitigno e zona di produzione; qui di seguito riporto il mio giudizio su ogni singolo raggruppamento e segnalo i vini che mi hanno impressionato di più.
MONOVARIETALI E BLEND CAMPANIA
Sotto questo raggruppamento sono stati inseriti un esiguo numero di vini, poco più di 10 in totale, che non avevano una quantità sufficiente per formare una categoria; il Gruppo Misto della Camera dei Deputati ha fatto scuola! Qui troviamo vini a base aglianico, camaiola, merlot, sciascinoso, pinot nero, provenienti da varie zone della regione.
Fra i migliori, annoveriamo:
AIA DEI COLOMBI – Sannio Barbera 2024 Sannio DOC Barbera
GUERRITORE – Cariti 2022 Colli di Salerno IGT Merlot
TENUTA FONTANA – Civico 1 Bio 2022 Campania IGT Sciascinoso
MONTEVETRANO – Montevetrano 2022 Colli di Salerno IGT Rosso
I CAPITANI – Emè 2021 Campania IGT Rosso
SAN SALVATORE 1988 – Pino di Stio 2021 Paestum IGT
PIEDIROSSO ISCHIA E CAMPANIA-
Il piedirosso, croce e delizia della viticoltura campana, è un vitigno difficile da gestire, soprattutto in vigna, per ragioni fisiologiche; molto vulnerabile, soffre parecchio le malattie fungine ed alcune caratteristiche legate alla composizione del terreno; ma nelle annate buone è una vera delizia: si distingue per finezza ed eleganza. Strepitosi quelli di Ischia, mentre quelli del Vesuvio e dei Campi Flegrei si contendono le posizioni di rincalzo. Praticamente assenti i piedirosso del Sannio: un solo esemplare.
PIEDIROSSO CAMPI FLEGREI-
CANTINE ANTONIO MAZZELLA – Ischia Piedirosso 2024 Ischia DOC Piedirosso
CASA D’AMBRA – Mille Anni 2021 Ischia DOC Per’ e Palummo
ASTRONI – Colle Rotondella 2023 Campi Flegrei DOC Piedirosso
DE FALCO VINI – Pietranera 2023 Vesuvio DOC Piedirosso
BOSCO DE’ MEDICI – Agathos Bio 2023 Pompeiano IGT Rosso
PORTOLANO MARIO – Campi Flegrei Piedirosso 2024 Campi Flegrei DOC Piedirosso
LA SIBILLA – Campi Flegrei Piedirosso 2023 Campi Flegrei DOC Piedirosso
FONTANAVECCHIA – Sannio Piedirosso 2024 Sannio DOC Piedirosso
CANTINE CARPUTO – Per e Palummo 2024 Campi Flegrei DOC Piedirosso
AGNANUM – Sabbia Vulcanica 2024 Campania IGT Piedirosso
MARTUSCIELLO SALVATORE – Settevulcani 2024 Campi Flegrei DOC Piedirosso
LACRYMA CHRISTI DEL VESUVIO
Retaggio di un passato remoto illustre, ma di un passato prossimo da dimenticare. Da un po’ di anni si sta riprendendo un posto nel cuore degli estimatori. E’ un vino prodotto a base piedirosso (generalmente 80%) ed un saldo di aglianico. Raramente vengono utilizzate uve grenache o alicante, abbastanza diffuse sul Vesuvio da qualche secolo.
SORRENTINO VINI – Vigna Lapillo Bio 2021 Lacryma Christi del Vesuvio DOC Rosso Superiore
CANTINA DEL VESUVIO – Lacryma Christi del Vesuvio Rosso Superiore Bio 2023 Lacryma Christi del Vesuvio DOC Rosso Superiore
DE FALCO VINI – Lahar 2023 Lacryma Christi del Vesuvio DOC Rosso Superiore
VILLA DORA – Forgiato 2020 Lacryma Christi del Vesuvio DOC
CASAVECCHIA e PALLAGRELLO NERO
Veramente esigua la pattuglia di produttori di questi due vitigni dell’Alto Casertano; vini abbastanza buoni ne ho scelti due per parte.
TERESA MINCIONE – Nulla è per Caso-2022 Terre del Volturno IGT Casavecchia
ALOIS – Trebulanum 2018 Casavecchia di Pontelatone DOC Riserva
MASSERIA PICCIRILLO – Arausta 2022 Terre del Volturno IGT Pallagrello Nero
TENUTA TRALICE – Miglio 25 Bio 2023 Terre del Volturno IGT Pallagrello Nero
COSTA D’AMALFI
Blend di piedirosso ed aglianico (come il Lacryma Christi), riconoscibile per la componente dolomitica del terreno, a differenza della pietra lavica del Vesuvio.
SAMMARCO ETTORE – Pietre di Tramonti 2018-Costa d’Amalfi Tramonti DOC Rosso Riserva
CUOMO MARISA – Furore Rosso Riserva 2021 Costa d’Amalfi Furore DOC Rosso Riserva
FALERNO DEL MASSICO e ROCCAMONFINA
Fra i vini più antichi e più potenti fra i vini campani ed italiani, sono prodotti in prevalenza con uve aglianico ed un saldo di piedirosso. In verità il disciplinare prevede anche l’uso del primitivo. Sono vini lenti a maturare ed a farsi apprezzare; si vede dalle loro annate. Veramente molto buoni.
LA MASSERIA DI SESSA – Qaestio Bio 2019 Falerno del Massico DOC Rosso
VILLA MATILDE AVALLONE – Vigna Camarato 2018 Falerno del Massico DOC Rosso Riserva
MASSERIA FELICIA – Etichetta Bronzo 2018 Falerno del Massico DOC Rosso
PORTO DI MOLA – Peppì 2022 Roccamonfina IGT Aglianico
AGLIANICO del TABURNO e SANNIO
Piuttosto alto il tasso qualitativo medio raggiunto in questa zona con questo vitigno, soprattutto in termini di bevibilità: 15 campioni di 5 annate differenti, dalla 2016 alla 2023, con qualità uniforme. Meriterebbero tutti una menzione.
CANTINA DEL TABURNO – Delius-2020 Aglianico del Taburno DOCG
NIFO SARRAPOCHIELLO – Pontius Bio 2019 Aglianico del Taburno DOCG
FONTANAVECCHIA – TabaRosso 2021 Aglianico del Taburno DOC
TERRE STREGATE – Manent 2021 Sannio DOC Aglianico
LA FORTEZZA – Enzo Rillo 2019 Aglianico del Taburno DOCG
LA GUARDIENSE – Cantari 2018 Sannio DOC Aglianico Riserva
FATTORIA LA RIVOLTA – Aglianico del Taburno Bio 2021 Aglianico del Taburno DOC
CAMPI TAURASINI e CAMPANIA AGLIANICO-
Il primo è un piccolo Taurasi: viene prodotto con le stesse, ma con metodi di lavorazione diversi e tempi di maturazione più brevi. E’ un vino molto profumato e fragrante; certamente meno impegnativo del fratello maggiore, ma più immediato. Non molto diversi i vini della seconda denominazione.
STEFANIA BARBOT – Ion 2020 Irpinia DOC Campi Taurasini
DI PRISCO – Campi Taurasini 2020 Irpinia DOC Campi Taurasini
TENUTA DEL MERIGGIO – Irpinia Campi Taurasini 2018 Irpinia DOC Campi Taurasini
MASSERIA DELLA PORTA – Audeno 2021 Irpinia DOC Aglianico
JOAQUIN – I Viaggiatori 2021 Campania IGT Aglianico
VESCE GIOVANNI – Case Arse 2020 Irpinia DOC Campi Taurasini
BORGODANGELO – Borgodangelo 2020 Irpinia DOC Campi Taurasini
I CAPITANI – Jumara 2021 Irpinia DOC Campi Taurasini
TAURASI e RISERVA
Sono 20 i campioni di queste due categorie “supermassimi”, con vini che vanno dal 2012 alla 2021. Le riserve le segnalo tutte, sono sei; e, poi, 9 Taurasi. Un plauso particolare va a Tenute Capaldo e Donnachiara, che hanno portato in degustazione più etichette di altissimo livello.
TENUTE CAPALDO – FEUDI DI SAN GREGORIO – Rosamilia 2019 Taurasi DOCG
TENUTA CAVALIER PEPE – Opera Mia 2017 Taurasi DOCG
I CAPITANI – Bosco Faiano 2020 Taurasi DOCG
TENUTA PIETRAFUSA DI VILLA MATILDE AVALLONE – Pietrafusa 2020 Taurasi DOCG
IL CANCELLIERE – Nero Né 2019 Taurasi DOCG
CONTRADE DI TAURASI CANTINE LONARDO – Vigne d’Alto Bio 2018 Taurasi DOCG
DI PRISCO – Tre Vigne 2017 Taurasi DOCG
ANTICA HIRPINIA – Taurasi 2018 Taurasi DOCG
TENUTA SCUOTTO – Taurasi 2020 Taurasi DOCG
DONNACHIARA – Taurasi Riserva 2020 Taurasi DOCG Riserva
MACCHIE SANTA MARIA – Evocatus 2019 Taurasi DOCG Riserva
STEFANIA BARBOT – Fren 2019 Taurasi DOCG Riserva
TENUTE CAPALDO – FEUDI DI SAN GREGORIO Piano di Montevergine 2019 Taurasi DOCG Riserva
BORGODANGELO-Borgodangelo-2017-Taurasi DOCG Riserva
JOAQUIN-Taurasi Riserva della Società-2016-Taurasi DOCG Riserva
AGLIANICO CILENTO e PAESTUM
C’è molto fermento in questa zona, già segnalato qualche anno fa; non c’è un’antica tradizione da continuare, ma la volontà comune è quella di trovare tipicità, personalità, bevibilità e qualità.
SAN SALVATORE 1988 – Omaggio a Gillo Dorfles 2019 Paestum IGT Aglianico
LUIGI MAFFINI – Cenito Bio 2022 Cilento DOC Aglianico
CANTINA DEI QUINTI – Antece 2022 Campania IGT Aglianico
MONTEVETRANO – Core Rosso 2022 Campania IGT Aglianico
CANTINA POLITO – Don Vito 2020 Cilento DOC Aglianico Riserva
Diversamente da quanto raccontato da primarie guide nonché conoscendo passione e preparazione di “rossista”del nostro cronista fa piacere che anche in questo campo si stanno facendo grandi progressi per cui non di solo bianco vivrà la Campania Enoica.Inoltre fa sempre piacere constare l’affidabile ed impeccabile servizio AIS Campania.Ad Maiora.PS Mi ripeto:il premio alla memoria per Giampaolo è un atto sacrosanto perché difficilmente si potrà replicare in altri: cuore passione intelligenza ed onestà intellettuale. FRANCESCO
Articolo molto interessante, soprattutto per chi come noi lavora quotidianamente con i produttori del territorio. I vini rossi campani hanno ancora tanto da raccontare e iniziative come Campania Stories aiutano davvero a far emergere la qualità e la varietà che spesso restano nascoste.
Anche noi di Taurasidocg.com cerchiamo di valorizzare il lavoro delle piccole cantine dell’Irpinia e Campania, promuovendo i vini direttamente dal territorio e raccontando le storie dietro ogni etichetta.
Ciao Taurasidocg.com; sono veramente felice del tuo intevento! Non tanto perchè lo trovi ineressante (è scontato che mi faccia piacere), quanto per la tua affermazione “… cerchiamo di valorizzare il lavoro delle piccole cantine dell’Irpinia e Campania, promuovendo i vini direttamente dal territorio e raccontando le storie dietro ogni etichetta”. Spesso, nei miei articoli, cerco di mettere in evidenza questi aspetti e la fatica che fanno i piccoli produttori per restare nella tradizione, nella tipicità del territorio e per offrire prodotti di qualità. Non so quanto ci riesca a comunicare ciò, ma di una cosa sono certo: ci vorrebbe più sinergia e più convinzione da parte di tutti loro. Sto preparando un altro articolo, sullo stesso evento, dedicato ai vini bianchi: parlerò anche delle visite fatte ad alcune cantine; qualcuna veramente giovane e piccola!