Cibo, finanza e consapevolezza: il teatro Mercadante ospita la visione di NextEra, il Road Show dedicato al benessere del futuro


NextEra

NextEra

di Francesca Pace

Tutto è iniziato da una riflessione semplice, quasi quotidiana: da dove viene quello che mangiamo? E ancora: che impatto ha il cibo sulla nostra salute, sul nostro ambiente, sulla società in cui viviamo? Da queste domande si è aperta la tappa napoletana di NextEra, il Roadshow promosso da TNB Project – Azimut, che lunedì 20 maggio è approdato al Teatro Mercadante per mettere a fuoco i tanti volti del benessere in una società sempre più longeva.

NextEra-palco

NextEra-palco

A portare subito al centro della scena questo legame profondo tra alimentazione e qualità della vita è stato Gaetano Pascale, agronomo ed ex presidente di Slow Food Italia, che ha invitato il pubblico a guardare il cibo non come un mero strumento nutritivo, ma come qualcosa di identitario, culturale e strategico: “Non è solo una questione di cosa mangiamo, ma di come lo mangiamo, da dove arriva, e come viene prodotto. Un pomodoro ottenuto forzando la terra con concimi e irrigazioni intensive non avrà mai la stessa qualità di uno coltivato nel rispetto della natura. E non parlo solo di gusto, ma di salute, sostenibilità e persino di costi sociali: cibo salubre significa meno spese sanitarie, cibo locale significa meno trasporti, meno inquinamento e più valore per i territori.”

NextEra-Mercadante

NextEra-Mercadante

Un pensiero che si è ampliato, durante l’evento, fino a toccare i temi della longevità e della necessità di ripensare il concetto stesso di benessere. “Perché vivere più a lungo – ha ricordato in apertura Gerardino Romano, Business Area Manager di Azimut – è una grande opportunità, ma solo se accompagnata da scelte consapevoli che tengano insieme salute, finanza e relazioni.”

Nel cuore di un’Italia in cui l’età media continua a salire e le nascite a calare, NextEra ha messo sul tavolo una visione integrata: la salute psicofisica, la sicurezza economica e la connessione sociale non sono aspetti separati, ma elementi di un unico ecosistema personale e collettivo.

Sul palco del Mercadante si sono alternate voci diverse: il biologo e biohacker Manuel Salvadori ha illustrato le potenzialità del biohacking, pratiche quotidiane per ottimizzare le performance fisiche e mentali , mentre Matteo Pagella, Equity Portfolio manager di Azimut, ha evidenziato quanto sia centrale oggi un piano economico costruito su misura, capace di accompagnare le persone lungo tutto il ciclo della vita. Un passaggio fondamentale è arrivato anche da Enrico Maria Cervellati, docente ed esperto di finanza comportamentale, che ha portato l’attenzione sulle emozioni e su come influenzino le scelte economiche, spesso più dei numeri.

NextEra-Cooperativa EVA

NextEra-Cooperativa EVA

Ecco perché è emerso con forza che la consulenza finanziaria non deve più essere percepita solo come un servizio tecnico, ma come un vero strumento di benessere, in grado di orientare le persone verso decisioni più serene e sostenibili. A unire tutti questi interventi, moderati dalla giornalista Angela Petroccione, è stata una visione trasversale e umana, il benessere non è più solo una questione privata, ma un bene condiviso, che nasce dal rispetto per sé stessi, per gli altri e per l’ambiente in cui viviamo.

E proprio per questo la scelta del Teatro Mercadante come sede dell’incontro non è stata casuale. È qui infatti che lavora la Cooperativa EVA, impegnata nel reinserimento lavorativo di donne che hanno vissuto esperienze di violenza. “Abbiamo voluto che il nostro messaggio passasse anche da qui – ha spiegato Gerardino Romano – perché parlare di benessere significa anche parlare di dignità, riscatto e comunità. E poter offrire ai nostri ospiti prodotti realizzati dalla Ghiottoneria di Casa Lorena, coltivati e trasformati proprio da queste donne, è stato un modo concreto per restituire senso e coerenza a tutto ciò di cui abbiamo discusso.”

In fondo NextEra è proprio questo, non un semplice evento ma un racconto collettivo che prova a immaginare il futuro partendo dalle scelte di oggi, anche da quello che mettiamo nel piatto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.