Cilento Tastes – Masterclass Il Fiano del Cilento


Bottiglie Fiano del Cilento

Bottiglie Fiano del Cilento

di Enrico Malgi

Negli ultimi trent’anni il comparto vitivinicolo cilentano ha macinato moltissima strada, tanto da diventare un rilevante polo di attrazione enologico a livello regionale, sdoganandolo finalmente dal limbo in cui era vissuto per tanto tempo. E questo grazie soprattutto ad alcuni validi motivi: l’impegno, la caparbietà e la capacità professionale dei piccoli produttori locali e la disponibilità di due stanziali vitigni campani come l’Aglianico ed il Fiano, insieme all’autoctono Aglianicone, che hanno contribuito così ad elevare il tasso di qualità dei vini prodotti.

Luciano Pignataro, Maria Sarnataro, produttori cilentani e Sommelier Ais

Luciano Pignataro, Maria Sarnataro, produttori cilentani e Sommelier Ais

L’ennesima conferma si è avuta in questi giorni durante una masterclass riguardante la degustazione di sei bottiglie di Fiano in purezza di aziende territoriali, condotta magistralmente da Luciano Pignataro e Maria Sarnataro alla presenza dei rispettivi titolari aziendali e di un folto numero di appassionati, nell’ambito della manifestazione Cilento Tastes Cibo e Cultura Mediterranei tenutasi presso l’ex Tabacchificio di Paestum.

Enfasi Fiano Cilento Dop 2022. Botti

Nel bicchiere traspare il tipico colore varietale giallo paglierino non troppo carico e striato di verde clorofilla. Il bouquet è portatore di intensi e variegati profumi, che in prima istanza rilanciano gradevoli essenze fruttate e floreali di mela renetta, pesca bianca, fichi, melone bianco, biancospino e ginestra, accompagnate poi da credenziali vegetali, speziate e leggermente affumicate di ottima caratura. In bocca penetra un sorso scorrevole, giovane, ammiccante, suadente, fresco, sapido, aggraziato, intrigante, palpitante ed anche elegante. Cifra stilistica perfetta. Scatto finale appagante.

Pante Fiano Cilento Dop 2021. Donna Clara

Veste cromatica affastellata da un colore giallo paglierino abbastanza carico e lucente. Rimarchevole lo spettro aromatico che declina gradevoli e composite effusioni di mela verde, albicocca, mandarino, ananas, nocciola, fiori bianchi ed erbe aromatiche. Sottofondo iodato e speziato. La ricettiva bocca accoglie un sorso piacevole, teso, delicato, gentile, affusolato, cristallino, carezzevole, rotondo, glicerico, succoso e dinamico. Silhouette slanciata, elegante, sontuosa, genuina e seducente. Affondo finale leggermente ammandorlato.

Valmezzana Fiano Cilento Igp 2021. Albamarina

Alla vista si presenta un solare colore giallo paglierino venato di striature verdoline. Il naso si tuffa nel bicchiere per annusare esplosive e multiformi fragranze di nocciola, mela golden, melone bianco, pesca bianca, pera coscia, clementina, ananas, gelsomino, ginestra, tiglio, salvia, citronella, eucalipto e rimembranze dolcemente speziate. In bocca esordisce un sorso flessuoso e slanciato per un gusto che si rivela docile, tagliente, agile, glicerico, sapido, intrigante, roccioso, rassicurante, sfaccettato, elegante ed anche vibrante di energia. Chiusura edonistica.

Pian di Stio Fiano Paestum Igp 2022. San Salvatore 1988

Nel bicchiere risalta un fervido colore giallo paglierino ancora in itinere. Delizioso e coinvolgente il crogiolo di profumi, i quali ristorano il naso con pregevoli connotazioni di un puro distillato di frutta fresca a polpa bianca anche in versione esotica, sentori di fiori freschi del territorio cilentano, parvenze di macchia mediterranea ed anche con frammenti speziati ed idrocarburici. In bocca entra un sorso rinfrescante, avvolgente, incisivo, denso, tonico, perfettamente equilibrato, armonico, minerale, vezzoso, garbato, superbo e pervasivo. Retroaroma impagabile.

Luciano Pignataro e Maria Sarnataro

Luciano Pignataro e Maria Sarnataro

Ziopì Fiano Cilento Dop 2019. Tenuta Massanova

Coreografico lo splendente cromatismo giallo carico. Dall’ampio caleidoscopio si sprigionano eterei profumi di nocciola, bergamotto, melone bianco, fico cilentano, ananas, papaya, mimosa, ginestra, felce, muschio, mentolo, zafferano e curry. In bocca esordisce un sorso tagliente di freschezza, verticale, accondiscendente, glicerico, agrumato, ammaliante, sapido, scattante, reattivo e dinamico. Focalizzazione palatale aggraziata, voluttuosa, espansiva, arrotondata, solida e reattiva. Fraseggio finale suggellato da una gradevole percezione ammandorlata.

Riva Fiano Cilento Dop 2020. Polito

Espressiva la tonalità di un giallo paglierino sfavillante. Al naso il vino sfodera subito ricche pregnanze fruttate di nocciola, cantalupo, mandarino, pesca bianca, susina gialla, mela ed ananas, alleate a costumanze floreali di biancospino, ginestra e gelsomino. Il palato rileva subito una trama fibrosa e densa e segnata poi da uno sviluppo succoso e reattivo. Coté vivido e scattante. Toni tesi e sferzanti. Tensione gustativa arrembante e capace di fondere personalità evolutiva, originalità e profondità. Retroaroma finale seducente, affascinante e persistente.

Fiano del Cilento

Fiano del Cilento

Si è trattato senz’altro di un’ottima batteria di Fiano cilentano non certamente esaustiva, frutto di un’esecuzione bene interpretata ed eseguita perfettamente, anche se in modo alquanto diverso rispetto al classico Fiano di Avellino, non fosse altro per ragioni orografiche e pedoclimatiche. Un Fiano quello cilentano che non intende fare concorrenza a quello irpino ma che comunque si comporta egregiamente, tenendo anche presente che questo vitigno ormai attecchisce in buona parte del Mezzogiorno e proprio nel Cilento negli anni ha acquisito una sua personale identità e valenza, raggiungendo di fatto eccellenti risultati.

2 Commenti

  1. Pietraincatenata di Maffini non pervenuta?il Valentina di Rotolo con nuovo look neppure?E Vignulella di Barone,Viticultori De Conciliis e Tempa di Zoe di Bruno?Da Fiano dipendente me ne devo fare una ragione visto che li conosco tutti:territoriali caldi e a volta massicci come il Cilento con il Pian di Stio di San Salvatore a farsi bello per eleganza e freschezza anche grazie alle vigne allevate ad una certa altezza.Forza Cilento e avanti bianchisti che da qualche anno abbiamo surclassato gli indomiti rossisti FRANCESCO

  2. Caro Francesco, non è tato possibile allargare la degustazione del Fiano del Cilento ad altre aziende. Quelle selezionate sono state comunque una buona rappresentativa territoriale, per una masterclass che ha avuto il compito di tastare il polso ad un vitigno ormai consolidato nel tempo in questo areale e suffragato poi da ottimi risultati, comprese le bottiglie delle altre imprese da te citate.

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