Concettina ai Tre Santi riapre da Pasqua a Capri, con la leggerezza e il cuore del Rione Sanità


ciro oliva

ciro oliva

di Fosca Tortorelli

Dal 18 aprile, in tempo per la Pasqua, l’isola di Capri accoglie nuovamente Concettina ai Tre Santi, la pizzeria firmata da Ciro Oliva che torna per il secondo anno consecutivo nel cuore dell’isola azzurra. Un’insegna che è molto più di un locale, bensì si pone come progetto culturale e gastronomico che porta a Capri l’anima viva del Rione Sanità di Napoli.

Per me Capri è come la sirena Partenope: ti incanta, ti chiama a sé e ha la stessa energia vitale del mio quartiere. Questo è il filo invisibile che lega Concettina alla Sanità e a Capri“, racconta Ciro Oliva, anima del progetto. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare un luogo dove chiunque – dal turista internazionale al residente – possa sentirsi accolto e coccolato, senza etichette. Solo buona pizza e buone vibrazioni“.

Dopo l’esperienza dello scorso anno, Ciro ha ora una conoscenza più profonda dell’isola e dei suoi abitanti, per cui questa seconda apertura si prospetta più rilassata e leggera, ma non per questo meno ambiziosa.

Il ristorante, situato in una storica via medievale nel cuore di Capri, in via Madre Serafina, si distingue per un’atmosfera resa intima e accogliente grazie al gioco di luci e ai colori caldi. Ogni tavolo diventa un angolo dove il gusto si fonde con la bellezza dell’isola.

Vogliamo che ogni tavolo sia un piccolo rifugio di felicità. La pizza è un pretesto per stare insieme, sorridere e dimenticare per un attimo lo stress”, dice ancora Ciro. E prosegue: “Capri a volte viene vista come elitaria, ma noi vogliamo abbattere queste barriere con la semplicità. La pizza è democratica: unisce, non divide“.

Aperta sette giorni su sette, proprio come alla Sanità, Concettina si prepara ad affrontare la Santa Pasqua con una grande novità, la pizza casatiello, una creazione che unisce la sacralità di questa preparazione napoletana alla creatività del forno a legna. “È una pizza che portiamo nel ruoto, con doppio disco di pasta e il ripieno del casatiello classico – strutto, pepe, salame, uova, pecorino romano. La cuociamo nel forno più antico di Capri, del 1500. È un abbraccio tra passato e futuro“, spiega Ciro con emozione e orgoglio.

Non manca il dolce simbolo della Pasqua partenopea: «Grazie alla nostra pasticcera, abbiamo preparato le pastiere, che restano un dolce profondamente napoletano, capace di parlare al mondo».

Nel nuovo menu spiccano la Margherita dimenticata, con provola affumicata e pomodori “dimenticati” nel forno a legna, per un’esplosione di umami; la Pizza Capri, con limone, mozzarella e un tocco piccante; e piatti leggeri come l’ostrica di pomodoro, semplice e mediterranea, in cui il pomodoro viene tagliato al momento e condito con olio, limone e sale; proprio come si fa con le ostriche.

Non mancano preparazioni vegetali, senza latticini, e impasti integrali, pensati per chi cerca una cucina più salutare, senza rinunciare al gusto; in una parola, tutto ciò che ha un forte richiamo mediterraneo.

Presente anche il percorso degustazione, curato in ogni dettaglio, che guida l’ospite attraverso una narrazione che intreccia storia, gusto e sperimentazione. La carta dei vini, firmata dal sommelier Emanuele Labagnara, alterna grandi etichette italiane, champagne e vini locali – capresi e campani – per valorizzare ancora di più il legame con il territorio.

Quest’anno voglio esprimere tutto me stesso, tutta la mia napoletanità internazionale. Voglio portare nel mondo un modello semplice, accogliente, ma fatto con il massimo della qualità. E Capri è il palcoscenico perfetto per questa visione“, sottolinea Ciro.

E sul rapporto con la comunità locale è chiaro: “La grande fortuna è l’amore per l’isola e l’approccio del popolo di capri che mi ha accolto come figlio. Prima ancora dei turisti, per noi vengono i capresi. Come al Rione Sanità, anche qui il vero valore lo fanno le persone. Siamo solo di passaggio in un posto bellissimo e il nostro compito è accarezzarlo, rispettarlo e farlo brillare”.

Concettina ai Tre Santi a Capri si conferma un concetto culturale e gastronomico semplice, fatto di leggerezza, autenticità e calore. Novità dell’anno è anche il servizio di takeaway, che vuole dare a tutti la possibilità di assaporare la pizza di Concettina.

Ogni pizza che esce dal forno deve raccontare qualcosa, deve essere un momento di gioia. Vogliamo regalare leggerezza, perché oggi più che mai ce n’è bisogno“, conclude Ciro Oliva.

E così, tra passato e futuro, tra Napoli e Capri, Concettina ai Tre Santi torna sull’isola azzurra con una promessa, quella di trasformare ogni pizza in un gesto d’amore.

 

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