Cosa beve Roma: riflessioni con Team’s Macoratti
di Marina Betto
“Roma è una città bianchista e predilige vini non locali” così spiega Alessio Macoratti responsabile commerciale e amministratore unico della Teams’, dal 1985 un riferimento per la fornitura di vino nella capitale e in tutto il centro Italia nel canale Ho.re.ca e Gdo, che proprio nel 2025 festeggia 40 anni di attività.
La sua è una visuale nata dall’esperienza sul campo, tastando il polso alla ristorazione e alla grande distribuzione “C’è grande richiesta di Vermentino di Sardegna e di vini altoatesini che sono i luoghi di vacanza preferiti dai romani uno d’estate e l’altro durante la stagione invernale, recentemente poi si è registrata una buona crescita per il Friuli di cui la Ribolla è molto apprezzata.” continua Alessio Macoratti che ha imparato tutto dal papà Tito e che con sua sorella Ilaria porta avanti la visione comune di rendere la Team’s sempre più influente e leader per la fornitura di vino a Roma e provincia. L’azienda per festeggiare il traguardo dei 40 anni apre un ciclo di 8 pranzi in alcuni dei migliori ristoranti della capitale per portare alla scoperta della buona cucina e di grandi etichette.
1600 sono i suoi clienti attivi, tra ristoranti ed enoteche, Team’s rappresenta più di 60 realtà vinicole da tutto il mondo.
Il ciclo di pranzi si è aperto da Pipero (1*) con i piatti dello chef Ciro Scamardella dall’iconica Carbonara a l’ottima entree Ceviche di Melone alla morbida e cremosa Fregula vongole e cocco accompagnati da Franciacorta Le Marchesine, una piccola azienda che oggi rappresenta una realtà tra le più prestigiose con il suo Dosaggio zero Audens DOCG Magnum, Nodens Magnum 2016 Extra Brut, Secolo Novo Brut DOCG Magnum 2011.
Cantina Cornarea con i suoi Roero Arneis 2024, 2017 e il passito di Arneis 2020. Poi i rossi di Tenuta Montemagno del Monferrato dal Barbera d’Asti Superiore DOCG 2019 al Ruchè. “Se come si è detto a Roma sono i bianchi ad essere preferiti tra i rossi si sceglie tra i vini toscani come Morellino, Chianti e negli ultimi anni Bolgheri ma va molto bene anche l’Abruzzo, forse perché molti a Roma sono di origine abruzzese” così dichiara ancora Alessio Macoratti che conclude con uno sguardo sul mondo dei vini naturali “ come agenzia li trattiamo per fornire un ampio ventaglio di scelta alla clientela ma la richiesta è modesta così come il vino dealcolato, sebbene il decreto Salvini ha fatto registrare un calo nelle consumazioni, questa tipologia di vino ancora non emerge”.
www.teamsagenziamacoratti.it
A Roma non si bevono vini del sud?
Peccato visione molto limitata…
Carpe Diem