Davide Scabin è un grande. Punto


Davide Scabin

Preferisco uno chef che mangia ad uno anoressico
Un cuoco che beve a uno astemio che non capisce un cazzo di vino


Mi fido di un uomo amato dalle donne che ha conosciuto.
Ammiro le creazioni di Davide Scabin
Ho soggezione di chi dialoga con l’Essere.

Di Maradona resteranno i gol. Di Davide, entrambi tra cento anni, i suoi piatti.

Il resto sono solo invidie piccolo borghesi, il fetore italiano in Europa dal 1914 in poi.

 

9 Commenti

    1. Modo molto signorile per esprimere il tuo dissenso
      Al posto dei vigili cosa avrei fatto? Ah, lei è Scabin? Vada pure
      E’ chiaro che un cuoco può essere un po’ alticcio a fine serata. La vita è un elastico, non una barra d’acciaio. Se non fosse così, Berlusconi sarebbe ad Alcatraz da prima di entare in politica
      Se la polizia mi becca nella preferenziale alle due di notte quando esco dal giornale e gli spiego che a quell’ora ho paura di bucare a via Marina, mi lascia andare. Se lo faccio ad ora di punta per saltare la fila di tre chilometri mi toglie la patente
      Tutto qui

  1. Mi spiace, ma dissento totalmente. Per me la vita è molto più di una barra di acciaio e voglio che lo sia per tutti. Se bevo ubriaco vado sanzionato, senza cazzi. Questo post non fa onore all’italianità. O forse è solo lo specchio di come sta andando questo paese.

  2. Luciano, con tutta la stima e l’affetto, ti chiedo: ma che stai dicendo?

    Cambio un po’ la tua frase, vediamo che effetto fa

    “Al posto dei vigili cosa avrei fatto? Avrei detto: ha, lei è l’onorevole La Russa? Vada pure, non si preoccupi, e buona serata. E’ normale che un politico beva un po’ a una cena elettorale, ci vuole elasticità mentale”

    Ragionevole anche così, vero?

    Tu di sicuro sai come la penso, magari lo hai letto. Lo ripeto con molta chiarezza anche qui

    1) anche per me Scabin è un grande cuoco (probabilmente, con Crippa, è il mio cuoco italiano preferito)
    2) Scabin è una persona straordinaria, anche per generosità e guasconaggine
    2) non faccio moralismo e non criminalizzo, figuriamoci. Io stesso dopo cena sono stato tante volte in quelle stesse condizioni
    3) un uomo adulto abituato a bere, anche forte, se è una persona responsabile riesce comunque ad avere un comportamento di guida molto prudente

    Detto questo, però, se si guida ubriachi, bisogna essere disposti a subirne le conseguenze, se si viene beccati. Senza gridare al complotto, e soprattutto senza mettere paradossalmente sul banco degli imputati i vigili che stanno facendo il loro dovere.
    A me piace che la legge sia uguale per tutti, e non a geometria variabile a seconda delle convenienze e delle simpatie

    Poi vorrei dire una cosa: nessuno di noi era presente, quindi per giudicare dobbiamo basarci solo si resoconti che abbiamo letto. E in base a questi resoconti Scabin non era “un po’ alticcio”, ma era ubriaco fradicio, con un tasso di alcol nel sangue di 2,3 (5 volte oltre il limite. Barcollava, biascicava, sragionava. Questo riferiscono le cronache. Trovandosi di fronte un guidatore in queste condizioni quindi secondo te i vigili avrebbero dovuto far finta di niente e farlo ripartire tranquillamente solo perché è un personaggio famoso e un bravo cuoco? Ma davvero riesci a sostenere una cosa del genere?

    Per comodità dei tuoi lettori allego il resoconto della serata pubblicato dalla Cronaca della Stampa di Torino. Poi ognuno giudichi da sé

    Lo chef Scabin nei guai per l’etilometro
    Durante i controlli minacce agli agenti: «Vi faccio trasferire in Sardegna»
    di PATRIZIO ROMANO

    RIVOLI- Davide Scabin, il noto chef del CombalZero di Rivoli, non è molto fortunato con le auto. Per lo meno non quanto lo è nella creazione di raffinatezze gastronomiche. Se nell’ottobre 2009, a bordo di una Mercedes condotta da un suo amico, era finito fuori strada riportando un trauma cranico, ieri mattina gli è andata peggio. No, nessuna ferita, ma gli agenti della polizia di Rivoli lo hanno pizzicato a guidare in stato di ebbrezza. Tutto inizia verso le 7,30 di ieri mattina. Quando una sua collaboratrice, a bordo di una Peugeot 206, finisce su una lastra di ghiaccio in via Querro, tocca i freni e perde il controllo della vettura, che sbanda e urta contro i muri di cinta delle case.

    Sconvolta chiama Scabin chiededogli aiuto. Lo chef monta in auto, una Mercedes, e la raggiunge. Lui arriva e trova i vigili che stanno rilevando l’incidente. Appena scende i civich si rendono conto del suo stato. Scabin pare avere un equilibrio instabile. E così lo invitano a fare l’alcol test. Lui resiste, sostiene che non deve fare un bel nulla, che non hanno nessun diritto. Poi alza i toni e inveisce contro gli agenti, minacciandoli. «Vi faccio trasferire in Sardegna», dice biascicando le parole. E altre «gentilezze», sempre più pesanti. Nel frattempo arrivano altre due auto dei civich, una pattuglia dei carabinieri e una volante del commissariato. Un esercito. Scabin sembra calmarsi. E si fa fare il test.

    Il responso è senza appello: 2,3, ossia quasi cinque volte superiore il limite massimo, che è 0,5. Intanto Scabin o telefona per lamentarsi del trattamento riservatogli o si siede per terra e si tiene la testa tra le mani. Poi, passati 10 minuti, come prevede il codice, i vigili gli chiedono di effettuare di nuovo l’alcool test. Ma questa volta si rifiuta categoricamente. Agli agenti non resta che denunciarlo per guida in stato di ebbrezza e anche per essersi rifiutato di sottoporsi al secondo test. Inoltre gli sospendono la patente. L’auto non gli viene sequestrata solo perché non è la sua. Per le ingiurie e le minacce nessuna denuncia. «Non perché è Scabin – dice un agente -, ma perché non era in grado di rendersi conto».

    1. Antonio, il tuo ragionamento non fa una grinza sul piano formale, figuriamoci.
      Ma a me di questa vicenda mi irritano due cose
      a-la prima è la crocefissione di un personaggio pubblico.
      b-questa finta inflessibilità che in Italia abbiamo sulla questione legale. Quando si tratta di piccoli reati o piccole evasioni, lo Stato fa il duro, per il resto sappiamo come vanno le cose, soprattutto negli ultimi venti anni.
      Inoltre voglio anche sottolineare che la legge non è qualcosa di astratto, ma lascia sempre ampi margini di discrezionalità in chi la applica.
      Fossi stato un vigile di Rivoli, stiamo parlando di un paesello dove tutti si conoscono, mi sarei caricato Davide in macchina e lo avrei accompagnato a casa: lui era uscito non per fare una gara di guida ubriaco come succede purtroppo il sabato sera, ma perché aveva avuto una richiesta di aiuto. E ha avuto le palle di andare lo stesso, come qualunque uomo degno di questo nome avrebbe fatto

      1. Beh, messa così già è diverso

        Ma

        1) crocifissione: io onestamente tutta questa crocifissione non l’ho vista. Una breve su Repubblica, 30 righe in cronaca locale della Stampa, due o tre post di blog. Non mi sembra che Scabin sia stato condotto al martirio. E anche i commenti mi sono sembrati molto equilibrati. Il tenore complessivo è “comprensione per Scabin e le sue attenuanti, però la mullta è giusta”
        2) anche a me dà fastidio il discorso dei piccoli più colpiti dei forti. Ma ciò, pur generando amarezza, non annulla i reati. Se rubi devi andare in carcere, anche se Matteo Messina Denaro è ancora latitante
        3) avere le palle significa anche essere responsabili o, se per i più svariati motivi si deve derogare, almeno assumersi le proprie responsabilità, non gridare al complotto. Scabin su Twitter ha scritto: “Attenti a soccorrere qualcuno, rischiate di finire sul nazionale di Repubblica”. Ecco, diciamo che Scabin non è finito sul giornale perché ha soccorso qualcuno, ma perché era ubriaco fradicio al volante ed è stato denunciato. Partiamo da questo, e poi diamo tutte le attentuanti del caso

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