Dieci trattorie e ristoranti di mare del Sud low cost


Trattorie di mare


Tempo di mare, voglia di buoni piatti di pesce che, magari non troviamo in città, né, tanto meno,  abbiamo tempo, o, voglia di preparare in casa. Eccovi allora una lista, non una classifica, che spazia tra storici locali presenti da anni e qualche relativamente recente, new entry, il tutto con grande soddisfazione del palato e dell’anima, con buona pace del portafogli, il che non guasta.  Si tratta di mete turistiche conosciute dai più, eppure questo tipo di locali, proprio per il fil rouge del basso profilo, che li accomuna tutti, potrebbe facilmente sfuggire.

CAMPANIA

Cetara, Ristorante Al Convento

Pasquale Torrente in abiti “ da civile”

Piazza S. Francesco, 16
Tel. e fax 089.261039

www.alconvento.net
Sempre aperto, chiuso il mercoledì (mai in estate)

Ferie: variabili in inverno

Carte di credito e  Bancomat:si

Costo medio: 30,00 – 40, 00 euro vini esclusi

Cetara è una delle mete più tradizionali della Costa Amalfitana, famosa per i prodotti del suo mare. Qui vive e lavora Pasquale Torrente, beffardo e generoso  chef scugnizzo, oggi imprenditore di sé stesso e della propria famiglia, semplici persone che, in 40 anni di fatica e amore per questo borgo unico al mondo, hanno costruito una realtà capace di promuovere questa terra a 360°. Gli ingredienti del successo: umanità, umiltà, orgoglio di appartenenza, senso della famiglia, ironia e…”capa tosta”. Il ristorante il Convento, al centro della piazza,  è un locale storico con archi e volte affrescate. La cucina è semplice e briosa, capace di realizzare piatti creativi come la famosa genovese di tonno con gli ziti lisci spezzati a mano e lo scammaro, fantastica  ricetta di pasta, reinterpretazione della frittata di scammaro della tradizione  napoletana, con un tocco cetarese: la colatura di alici e la cottura in forno. I Torrente fanno autentica cucina di mare low cost con  sapori precisi e integri. Il menu è una scala a salire: gli antipasti: alici marinate, tonno sott’olio, tonno affumicato con rucola, carpaccio di polpo, souté, tortino di scarola e bottarga di tonno, alici fritte con la provola e parmigiana di pesce azzurro. Tra i primi, il  must: spaghetti con colatura di alici,  bucatini con pomodoro San Marzano e linguine con lo scammaro. Freschezza e minima manipolazione per i secondi: frittura del Golfo, pescato all’acqua pazza, gamberoni alla griglia, tonno alla brace o tagliata di tonno. Attenta la carta dei vini con ottima selezione  regionale, italiana ed estera. Il Convento sforna anche fragranti pizze. I dolci sono i classici della costiera. Da qualche anno, si sono aggiunti la “Cuopperia,” piccolo “buco” che ripropone il classico  coppo da passeggio con la paranzella fritta,  panzarotti, arancini e zeppoline e “Pane ‘e Coccosa” (pane e qualcosa): micro bottega di sapori d’altri tempi, per giunta,  low cost: pane con polpette al sugo, milza, burro ed alici,  melanzane ripiene,  peperoncini verdi al pomodoro,  oltre ad una sapiente scelta di formaggi e salumi di Vico Equense. Piccola e qualificata offerta di vini e birre al bicchiere o, nella tradizionale bottiglia da osteria. Per accontentare i gusti di tutti, in alternativa ai panini, c’è la carne alla brace.

Policastro di Santa Marina, ristorante Il Ghiottone di Maria Rina

Maria Rina, il sorriso nel piatto

Via Nazionale, 42 Tel. e fax 0974.984186
www.ilghiottonesrl.com

Chiuso il martedì, mai in estate
Aperto a pranzo, venerdì e sabato la sera. Sempre su prenotazione.
Ferie : variabili in novembre

Carte di credito, Bancomat: si
Costo medio: € 40,00 vini esclusi

La tradizione non è acqua. Qui a Policastro di Santa Marina, Maria Rina ha cominciato oltre trent’anni fa, quando questa zona non aveva ancora raggiunto la notorietà di oggi, un bel  coraggio, tutto al femminile. Con lei, sua figlia Mara, Maitre Sommelier oggi in giro per il mondo. Il locale, da poco rinnovato, esalta in pieno il  ristorante più apprezzato del Cilento: alla vecchia sala con il camino, si aggiunge, nei pressi della veranda quella nuova, bianco immacolato e curata nei minimi dettagli. L’ambiente si è allineato alla crescita della nostra chef, che,  con solide basi della tradizione cilentana, lascia ora  ampio e gustoso spazio alle mescolanze  orto-mare,  condite da fantasia e conoscenza dei prodotti. La costante è la qualità della materia prima, assolutamente fantastica, esaltata nel giusto equilibrio tra sapori antichi e briose interpretazioni. Il bacino di rifornimento  per la cucina è immenso: il pescato quotidiano  del Golfo di Policastro, massima espressione di biodiversità, i salumi e formaggi dalle vicine Calabria e Lucania, la varietà delle verdure dell’orto e  le carni sane di capretti, agnelli o maiali. Il pane è quello misto integrale tipico del Cilento.  Maria è un entusiasta autodidatta, si aggiorna viaggiando continuamente, riportando a casa  quanto serve ad arricchire la cucina del suo Cilento. Il suo è uno  stile tirrenico, senza orpelli, curioso e accattivante per i gourmet, facile da capire per i semplici appassionati. I piatti di mare: ravioli con gamberi al fumetto, tagliatelle con le triglie di scoglio, pasta e piselli con totanetti, polpo all’insalata che non è cucina, ma solo mare fresco con brezza di agrumi. Pappardelle di casa al sugo di cernia, Coccio e verza sapientemente abbinati, freschissime triglie fritte con  finocchio e limone. Il sorbetto all’arancia pulisce il palato per prepararlo ad un golosissimo dessert:  Spuma di melanzane con cioccolato fuso al profumo di lavanda.
La carta dei vini è grande, aggiornata con i must del territorio e tante curiosità. Molto onesto il ricarico. Ampia lista di distillati.

Villammare di Vibonati (Sa). Ristorante La Cantinella sul Mare

La Cantinella del Mare a Vibonati

Corso Italia
Tel. 0973.365442
[email protected]
Aperto: a pranzo e cena
Chiuso: lunedì
Ferie: variabili tra gennaio e febbraio
Carte di credito e Bancomat:si
Costo medio: menù degustazione di sei portate 40,00 euro, escluso i vini. Business lunch a  18 euro

Vibonati, frazione di Villammare, qui, giusto al confine tra Campania e Basilicata e a pochi chilometri dal Ghiottone di Maria Rina, da quasi sei anni, si è aggiunto un nuovo gioiellino alla fresca collezione dei locali di mare della costa cilentana. Parliamo della Cantinella sul Mare, il risultato di un lungimirante gioco di squadra tra lo chef Nando Melileo, con esperienza quasi ventennale ai fornelli, in Italia e all’estero, ed il Patron, Maitre—Sommelier, Mario Riccardi. Serietà professionale, qualità e freschezza dei prodotti costituiscono la base del crescente successo. Il locale, vista mare, è intimo e curato nei particolari. La cucina di Melileo è leggera, in equilibrio tra impiego di grandi materie prime e tecniche innovative, segue una linea che è, nel contempo, rigorosa e fantasiosa. I nomi dei piatti, un po’ altisonanti, non traggano in inganno, qui la semplicità è di casa. Il pane è lavorato in proprio: un assortimento di piccoli pani con patate e rosmarino, con la mitica ‘nduja calabrese, con le olive, o, con provola e pomodoro. Si può optare per (un vero affare) il menù degustazione sempre diverso, con Campania e Lucania protagoniste: “Insalatina di rinforzo a modo mio: merluzzo al sale di Mothia con crudité di scarola, cappero fiorito, pinzimonio di verdure in agro, alici di menaica su emulsione di senape, oppure, torretta di alici con tartare di melanzane e cuore di pomodoro. Risotto Carnaroli al pecorino di Moliterno con crudo di triglia allo zenzero fresco su salsa di broccolo nero e sentore di sfusato, oppure, Tonnarelli in salsa di agrumi con ragù di totano, cipollotto e croccante di pane agliato. Ancora, Totano planciato con scarola croccante su bruschetta di pane di Nemoli, puntarelle al pepe nero e salsa all’Aglianico, oppure, ventresca di tonno rosso in manto di sesamo bianco e trilogia di peperoni. A seguire trionfo di dolci: Savarin alla mela annurca con salsa inglese al sentore di limone, spuma alla vaniglia, fiore di borragine e cialda croccante e dulcis, in fundo il cannolo cilentano con ricotta di capra.” Anche la carta dei vini è ben giocata a sud, buono l’ assortimento dei distillati.

Napoli, Osteria da Antonio

da sx Antonio Aceto con suo figlio Andrea

Osteria da Antonio
Via Depretis 143 – ad. P.zza Municipio
Tel.+39. 081.551.01.38
Orari: 12,00 – 15,30 . 19,00 – 23,30
Aperto: tutti i giorni a pranzo e cena
Ferie: due settimane centrali in agosto
C/credito Bancomat: si

Costo medio. € 20,00 -30,00 esclusi vini imbottigliati

Nella top ten di mare non poteva mancare un buon indirizzo di città dedicato a chi non parte o, a chi, prima di imbarcarsi alla volta delle isole del Golfo o di Sicilia e Sardegna, decide di voler mangiare”cristianamente”, evitando la solita merenda al sacco, o, peggio, le tavole calde di bordo con interminabili file. A pochi passi dal Porto di Napoli, c’è l’Osteria da Antonio aperta dal 1989.  Una pausa di  gusto e refrigerio nel caos totale del centro città. Il locale, a conduzione familiare, ha il tipico aspetto dell’osteria di mare, legno dappertutto, modellini di navi, lanterne e quant’altro. 50 coperti tra interno e marciapiede esterno, in sala, fa bella mostra di sé un banco contorni: peperoncini verdi fritti, finocchi in insalata, zucchine alle scapece, broccoli e spinaci, protetti da un leggero velo bianco con funzione anti mosche. La cucina è prevalentemente di mare  con antipasti tradizionali come polpo all’insalata, sautè di futti di mare, alicelle fritte, insalata di mare e, concessione alla terra, ottima mozzarella di bufala. I primi, oltre alle storiche specialità, spaghetti ai frutti di mare, o, allo scoglio, ‘mpepata di cozze, vantano due fiori all’occhiello: Conchiglioni, con appena un bollo, farciti di cozze, provola e ricottina fresca, infornati e poi conditi con sughetto di pomodorini del piennolo, polipetti o, piccoli calamari a pezzetti e linguine, o, spaghetti, con telline e taratufi al profumo di limone e basilico. Impossibile descriverne aspetto e sapore, provare per credere.  I secondi dipendono dal pescato del giorno: spigola e ricciòla alla brace, o, in acqua pazza, calamari fritti, pesce spada alla griglia, frittura di paranza  e pignatiello di “purpetielli alla luciana”. La frutta è sempre di stagione, in questo periodo, dolcissime angurie e cantalupi. I dolci non sono di casa, provengono dalla pasticceria di un noto maestro napoletano: deliziosa al limone, babà, tiramisù, ricotta e pera, millefoglie crema e fragoline e torta caprese. Il vino è quello della casa, non manca una buona offerta delle migliori etichette campane. Si chiude con grappa o limoncello e, naturalmente, l’immancabile espresso napoletano servito al vetro, con le tre, ormai famose, “C”.

Amalfi, Lido Azzurro

Ristorante Lido Azzurro

Lungomare Cavalieri
Tel. 089 871384
www.ristorantelidoazzurro.it

Giorno di chiusura il lunedì. In luglio ed agosto è sempre aperto.

All’ingresso del porto c’è il famosissimo ristorante Lido Azzurro. Il nome è comune a tantissimi lidi sparsi lungo le coste italiane e apparentemente sminuisce l’importanza del posto nel quale stiamo per entrare. In principio era solo uno stabilimento balneare posizionato in maniera molto fortunata. Da qui si gode un panorama sulla costa e sulla città di Amalfi spettacolare.

PUGLIA

Peschici, Gargano. Ristorante Porta di Basso

Domenico Cilenti

Via C. Colombo 38
tel. 39. 0884.915364 – 39. 3478674712
www.portadibasso.it

[email protected]
Aperto sempre
Chiuso giovedì, mai in estate

Carte di credito e bancomat: si

Costo medio: € 35,00 – 45,00 Esclusi i vini

Siamo a Peschici, dove, in pieno centro storico e, meraviglia, a strapiombo su una delle più belle baie d’Italia, troviamo dal 2003, Porta di Basso, il locale di Domenico Cilenti,  giovane chef salito agli onori della cronaca gastronomica, per aver vinto nel 2008 il premio come miglior chef emergente del Sud.  Da allora, il geometra ai fornelli, così viene definito Domenico, è molto cresciuto, riuscendo ad entrare nei circuiti mediatici nazionali della ristorazione. Cilenti ha a propria disposizione le meraviglie del pescato della costa, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano. L’attenzione verso il territorio è altissima, un richiamo naturale che arriva dalle tradizioni di famiglia, con le quali Domenico ha un legame inscindibile. Le materie prime sono praticamente a km 0, contadini e pescatori della zona. Il pane è di casa con lievito madre, di semola di grano duro pugliese.  Giustamente sapide e saporite le entrèe, come il prosciutto di ricciola, di tonno con salicornia, (asparago selvatico di mare), e un dado crudo di tonno pinna gialla con maionese senza uovo.  Il tonno parla con la voce del mare, ottimo l’olio d’oliva. Ancora, il Lanzardo (pesce azzurro, cugino povero dello sgombro) crudo con crema di rapa rossa e fagiolina, oppure, i carpacci di cefalo, o, pinna gialla, con grano cotto al vapore. Si prosegue con Cala maretta ripiena di sgombro appena scottata in padella, accompagnata da fave tenere, e Cicoriella selvatica con pancia di pescatrice, che fa dimenticare la mancanza della pasta.
Per quella, ci sono i Ravioli di pasta al nero di seppia ripieni di bieta dell’orto di papà e scorfano. Un secondo leggiadro, Trancio di scorfano, quello della farcia dei ravioli, con carciofi croccanti.  Dulcis in fundo e molto originale, una sinuosa vellutata versione chantilly con sedano candito.  La carta dei vini punta sulla Puglia con gli occhi ben aperti sul resto d’Italia e sulla Francia, sempre alla ricerca di piccole rarità, che ben si sposino alla cucina di Porta di Basso, con abbinamenti coraggiosi, tipo il Moscato di Trani sul carpaccio di pesce.

Ristorante Romualdo a Sant’Isidoro di Nardò

Sant’Isidoro, fraz. Di Nardò
Tel 0833.579729 – 0833 873648

Aperto sempre da marzo a settembre
Costo medio : abbondante menù degustazione
vino incluso sotto i 25,00 euro

Sotto la Torre di Sant’Isidoro,  piccola frazione di Nardò con meno di cinquanta abitanti, c’è un luogo  per la cura del corpo e dell’anima: gente vera e profumi e sapori di mare. E’ una semplice trattoria quella di Romualdo, pescato dell giorno dalla riva alla cucina, senza tante pretese. Romualdo Lizzo è qui da anni, ha avuto la fortuna di occupare un angolo di spiaggia a ridosso di un antico trullo dove i pescatori stendevano le reti. Tra i tavoli c’è il figlio Marcello che detta legge, scherza con gli avventori e decide il menù di suo, non c’è problema, qui i clienti sono tutti abituali da una vita. Pesce fresco a go – go: carpaccio di spada, alici marinate,  polpo all’insalata, insalata di molluschi, e le inimitabili polpette di polpo, sembra un gioco di parole. Cozze scottate con prezzemolo e una spruzzata di limone, o, gratinate, oppure…fritte! Sì fritte, da mangiare con le mani, una tira l’altra.  Batteria di assaggi (si fa per dire) di primi:  orecchiette ai frutti di mare, vermicelli al dente con vongole e cozze in bianco. Qui il mare trionfa, tra i secondi, il polpo fritto, il pesce spada alla griglia e una gloriosa frittura di paranza, calamari e gamberi, profumatissime e delicate triglie fritte, accompagnate da alici in agrodolce e cipolle di Nardò , un piatto gourmet ? Noo! “Ancioi ca’ cipuddata”, un piatto della nonna. Per quelli ancora affamati, arrivano meravigliosi gamberoni allo spiedo e i mitici “argentini fritti” bollenti: la nostra frittura di “fragaglie”, un solo boccone , testa e coda comprese. Il vino serve da rinfresco, per pulire il palato , non c’è una carta, anche lo chardonnay pugliese in questo caso, può andare, nessuno ci fa caso, si sta troppo bene qua.

Bari, Osteria Varvamingo

Lo Chef Nicola Cinquepalmi

Via Leopardi 4
Località Torre a Mare
Tel.080.5433658
www.osteriavarvamingo.it
Sempre aperto, chiuso il lunedì (mai in estate)

Ferie: variabili in inverno
Costo medio: € 50,00

Ecco un posto capace di celebrare davvero il pesce crudo come solo in Puglia si riesce. E non solo i classici polpi, calamari, frutti di mare, ma anche quelli da taglio, magari leggermente marinati. L’interno è molto simpatico e fine, con la sala esterna estiva d’atmosfera più easy. Varvamingo è uno “scagnanome” (soprannome) ispirato alla barba lunga di un pescatore Noiano che, circa due secoli fa, da Noicattaro, stanco di peregrinare si stabilì in una grotta delle vicinanze, dove accoglieva naviganti scampati a tempeste e in cerca di ristoro.  La cucina dello Chef Nicola Cinquepalmi, titolare del locale, insieme con Diego Biancofiore,  è soprattutto da accompagnamento al crudo offerto allo stato puro. Il banco del pesce è straordinariamente colorato e vivo. La presentazione dei piatti non si cura dell’aspetto, ma della freschezza e della fiducia da infondere al cliente. Trionfo di taratufi e cozze pelose, crudo di sarago, scorfano e gamberi, presentati con tanto di testa nel piatto. Sani e spassosi gli antipasti caldi spaziano dall’orto al mare come Calamari e seppie a julienne su cime di rapa, o, Baccalà, cime di rapa e pane di Altamura. Tra i primi il fiore all’occhiello: Spaghetti alla chitarra con gamberi e purea di fave, un piatto saporito e appagante. Ancora, classiche Linguine ai ricci e spaghetti declinati in ogni versione marinara, con minima manipolazione. I secondi sono classici, cotture tradizionali, mare nel piatto: grigliata mista, Zuppa di pesce, Frittura di paranza, aragoste, cicale, pesce Sanpietro, saraghi, dentici, orate a peso. Classici i dessert, eccetto il fantastico “Sporcamuss”, tipico dolce di fine pasto pugliese, in particolare Bari e provincia. E’ fatto di pasta sfoglia ricoperta di zucchero semolato prima della cottura, farcito con crema pasticcera aromatizzata all’arancia o limone, ed infine cosparsi di zucchero a velo. Si servir caldo in tutte le stagioni e si addenta a morsi, da qui il nome. Notevole la carta dei vini che spazia da spumanti italiani a champagne, vini naturali, Puglia in grande spolvero, come il resto d’Italia e una bella puntata all’estero verso Francia con le principali regioni, e ancora Spagna, Slovenia, Germania, Libano e, persino Georgia. Insomma, c’è di che divertirsi, il servizio è più che buono, straordinaria passione, rispetto e profondo amore per il mare.

CALABRIA

Crotone. Ristorante Da Ercole, il Re del mare

Ercole Villirillo “il Re del Mare”

Viale Gramsci 122
Tel. 0962 901425 348.8800175
www.ristorantedaercole.eu
Sempre aperto in estate a pranzo e cena
Chiuso la domenica
Ferie tra ottobre e novembre variabili
Costo medio ristorante 50,00 euro vini esclusi
B&B 120,00 euro a camera con prima colazione
Carte di credito e Bancomat:si

Non si può passare per la Calabria ionica e mancare Ercole sul lungomare di Crotone. Se avete voglia di assaggiare interpretazioni fresche ed autentiche del pescato dello Ionio, questa è la vostra meta. In cucina da oltre trent’anni Ercole, è qui da 12 anni. Il locale è arioso con una piacevole sala – giardino. Qui il menù non è mai lo stesso, il mare detta legge. Si comincia con una festa di antipasti, essenziali, eleganti, dai sapori freschi e distinti. Il Re del mare possiede anche un orto personale nei pressi di Capo Colonna, dove, grazie al clima ed ai terreni argillosi, nascono meravigliosi ortaggi, come le zucchine e i pomodori utilizzati per il “Carpaccio di polipo con zucchine crude, aceto balsamico, pomodori e olio extravergine dop dell’Alto Crotonese”. A seguire altri crudi: tartare di tonno con gamberetti e basilico, accompagnata da uno stracotto di cipolla di Tropea. Gli scampi “vivi” chiudono la serie dei crudi. Si va con i caldi: anemoni di mare fritti, cozze al gratin, salsiccia di tonno, calamaretti e gamberi in umido, e gli immancabili “surici” fritti, (al secolo pesce pettine). Il tutto accompagnato da introvabili, carciofini selvatici. I primi:“mezzi rigatoni con scorfano e cernia, linguine alla Pitagora con anemoni di mare, spaghetti con le scrine (alghe di mare), il quadraro, antico piatto dei pescatori calabresi che prevede la cottura e l’affumicatura dei paccheri in casseruola di coccio con cernia, ricciola, pomodoro e spezie. La batteria si chiude con la zuppa bollente di tubettini con pescatrice, coccio, lucerna, tracina e peperoncino. Lo chef- patron si dedica molto alla sala raccontando, come in un documentario, un mare di pesci: lucerna, tracina, scorfani, pesci cipolla per la zuppa, ombrine, musdee di scoglio merluzzi, tartufi, lumache di mare e l’introvabile pesce “castagna”, preparati in ogni modo. I dolci sono rinfrescanti, sorbetto al cantalupo e una divertente interpretazione della cassata: morbide palline di semifreddo con ricotta, pistacchi e cioccolato. La carta dei vini è discreta con bianchi e rosati di Calabria in grande spolvero.

Cirò Marina, Da Sasà il Pescatore

Sasà il pescatore

Via Lungomare S. Pugliese, Cirò Marina (KR)

Tel. 348 76 22 299 – 339 58 58 796
Aperto pranzo e cena se il pescato è quello giusto
Chiuso se la pesca è andata male
Ferie da novembre a marzo
Sasà è davvero un pescatore, uno di quei personaggi non omologati che vivono la propria libertà al Sud, non progetta ampliamenti e crescita, punta a vivere bene la sua passione e fa del rapporto con il mare il suo mestiere. Qui gli appassionati di mare si sazieranno. Non c’è cucina ricercata, sono sapori di casa, di famiglia, ampliati dalla incredibile qualità della materia prima. Imparerete allora i nomi dei pesce e didatticamente a distinguere il loro sapore. Un po’ come da Tuccino a Polignano.

 

25 Commenti

  1. “fil rouge da basso profilo” ?. Basso profilo pasquale torrente? Ma quando mai:-)

  2. Stupendo anche questo itinerario e sono totalmente d’accordo con la giornalista. Questi sono chef che a differenza di altri preferiscono la loro cucina agli studi televisivi

  3. Congratulazione signora Giulia, sempre a fornirci ottimi consigli anche per chi si sposta per le vacanze al mare.

  4. Ercole di Crotone è secondo me uno dei più competenti chef in materia di cucina di mare. Non c’è pesce o organismo marino, o mollusco o crostaceo che non sappia cucinare alla grande. Ho avuto modo di assaggiare anni fa il “trepang” di salgariana memoria (le oluturie). Non sapevo nemmeno che fossero commestibili. Squisite!! E complimenti a te per aver inserito nella tua rubrica anche questo grande chef.

  5. E soprattutto tanta fatica e SUDORE, come il proprietario dell’osteria da Antonio.
    Chissà cosa ne penserebbe Maffi :-)))

  6. Centile signora, un affettuoso rimprovero: Lei ci costringerà a cambiare i nostri itinerari vacanzieri, Troppo invitanti le osterie ed i ristoranti del Suo articolo

  7. proprio bello il resoconto sulle trattorie, ma per chi resta in città c’è solo l’alternativa Antonio? Non che sia male, ma un altro paio di alternative cittadine non guasterebbe.

  8. Perfetto. Grazie Giulia. quello di pozzuoli sembra particolarmente invitante.

  9. grazie Giulia per le belle parole spese per la famiglia Torrente …… e meno male che song capatosta e ragazzp di paese…….hahhahah

  10. Bei posti…. ma alcuni non sono proprio low cost … , non potrebbero e vorrebbero esserlo ! Comunque sempre un bel lavoro !

  11. Ottima iniziativa. La cernita dei ristoranti è fatta benissimo e le descrizioni fanno veramente voglia di visitarli. Tutti uno per uno. Peccato non poterlo fare, Troppo brevi le vacanze e, soprattutto troppo pochi i denari a disposizione.

  12. La ringrazio tanto Giulia. E forte del suo augurio spero di riuscire a visitare almeno uno di questi posti. Di nuovo grazie e continui a scrivere di queste cose con l’entusiasmo e la competenza che la contraddistingue. Scrivo dalla provincia di Avellino.

  13. grazie Giulia, interessantissime queste recensioni, da far venire l’acqualina in bocca, da provare subitooooo

  14. LOW COST??? Stiamo parlando, con vino, di ristoranti da 50 euro in su. Abbiate il buon senso di usare la parola low cost quando ha un senso grazie.

  15. Altrove si era letto della chusura di Bolina a Tricase. Se non è così, trovo che sia una splendida notizia. Il posto svetta fra i locali della zona e la cucina della Pantaleo esibisce grande personalità e un buon equilibrio fra piacevolezza e finezza. Merita una navigazione tranquilla (anche se di bolina).

  16. e qualche buon ristorante nei pressi di Santa Teresa di Gallura in sardegna??

  17. E si era letto male, nel senso che Bolina non ha chiuso, ma la Pantaleo non c’é più e la nuova gestione si è affidata ad un più “trattoriesco” andranese (abitante di Andrano)… La magia è scomparsa, ma se siete in zona e gradite spaghetti con le cozze e una fritturina…

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  19. complimenti vivissimi sempre. Però faciamo attenzione a usare le parole low cost quando si superano i 50 euro a testa, altrimenti noi poveri cibonauti srmpre alla scoperta davvero non sapremo più dove andare a non farci scuoiare in Italia. Potremmo parlare di prezzi onesti piuttosto che di low cost???? Posso permetermi di suggerire una piccola aggiunta all’itinerario, visto che se non ci si va apposta non c si arriva??? Segnalerei Federico Valicenti e la sua splendida luna rossa a terranova di pollino, dove la sosta rappresenta una fantastica esperienza sensoriale e l’opportunità di una sincera conoscenza. Continuate così, bravi davvero

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