Domenica 24 e lunedì 25 settembre, negli spazi de Al Gatto Verde, esordisce il nuovo progetto by Francescana Family e Identità Golose, interamente dedicato al fuoco in cucina


di Albert Sapere

Mercoledì 20 settembre apre al pubblico Al Gatto Verde a CasaMaria Luigia, la guesthouse di Massimo Bottura e Lara Gilmore nella campagna modenese. Situato all’interno del cortile dell’Acetaia Maria Luigia, Al Gatto Verde rappresenta l’evoluzione di Tòla Dòlza, la festa della domenica che dal 2020 celebra la convivialità, il fuoco e i sapori affumicati del “non-barbecue”. L’obiettivo di questo nuovo progetto è elevare il fuoco e ciò che vi ruota attorno attraverso i migliori ingredienti artigianali italiani.

Tutto parte dal fuoco vivo e dalle braci ardenti. Il primo è destinato a bruciare nel forno da pizza, le seconde nella griglia, i due strumenti di cottura, entrambi di fabbricazione italiana, a disposizione della Rosval nella struttura de Al Gatto Verde, dove, assieme a lei, si distinguono la sous chef Alessia Belladonna, la restaurant manager Maria Cristina Messori, il maître Denis Bretta e la sommelier Valentina Bardini. A regime ci saranno cinque servizi a settimana, solo serali, da mercoledì a domenica.

Il progetto Al Gatto Verde, nuovo concetto di ristorazione all’interno di Casa Maria Luigia con protagonisti Massimo Bottura, Lara Gilmore, e chef Jessica Rosval, ha dato inoltre il là al numero zero di un evento che è una novità. Francescana Family e Identità Golose hanno infatti deciso di collaborare alla realizzazione di Identità di Fuoco, due giornate scandite da altrettante cene, domenica 24 e lunedì 25 settembre. Trenta coperti, sessanta complessivamente, e non di più perché ogni idea, progetto, realtà va rodata.

Identità di Fuoco nasce da una domanda che si sono posti Massimo Bottura e Paolo Marchi: quando l’uomo ha scoperto il fuoco? La risposta è da capogiri: le primissime tracce datano tra il milione e 400mila anni fa e i due milioni e 300mila. Dove? In Sud Africa. Ma solo 125mila fa, in fondo poco più di niente, i nostri antenati capirono come accendere e dialogare con le fiamme, di esigenza in esigenza. Rivoluzione che cambiò ogni aspetto della vita, cibo compreso.

Probabilmente è stata l’unica innovazione nella storia dell’umanità accettata senza remore, evitando di rimpiangere il passato. E oggi quel fuoco, diretto, senza compromessi con altre forme di calore, torna al centro della cucina e della ristorazione contemporanee. Ed è proprio per questa sua attualità che il 24 e 25 settembre esordirà Identità di Fuoco, due percorsi distinti con un comun denominatore: Jessica Rosval, che cucinerà in entrambe le occasioni.

Subito in scena domenica 24 settembre, a partire dalle ore 18.30, i pizzaioli con gli aperitivi a cura di Dom Perignon, a seguire i cuochi. La prima serata conosceremo Anthony Mangieri, di Una pizza napoletana a New York, e Michele di Già dell’Osteria Francescana, suo il pane di tutti e quattro i luoghi “francescani” di Modena e Maranello. Poi a tavola nel segno di Jessica Rosval, Niklas Ekstedt, svedese di Stoccolma, dove sull’insegna ritroviamo il suo nome, ed Errico Recanati di Andreina a Loreto in provincia di Ancona.

Lunedì, invece, saranno protagoniste le pizze di Francesco Martucci, dei Masanielli di Caserta, e Diego Vitagliano della pizzeria Diego Vitagliano a Napoli. Quindi Jessica Rosval, Aitor Arregui, superbo asador basco, patron di Elkano a Getaria sull’Atlantico, il suo orto è il mare, e infine Tomaz Kavcic, anima di Gostilna pri Lojzetu a Vipava in Slovenia. Dettaglio importante: Mangieri, Martucci e Vitagliano sono freschi di affermazione nelle graduatorie Italia e Mondo di 50 Top Pizza 2023.