Etta a Roma: il nuovo indirizzo di Trastevere firmato Oste per Caso
di Andrea Petrini
Trastevere, un labirinto di vicoli acciottolati e piazze assolate, pulsa di una vitalità che affonda le radici in una storia millenaria. Quartiere popolare e verace, ha saputo custodire la sua anima autentica, resistendo alle trasformazioni del tempo e mantenendo un legame indissolubile con le sue tradizioni. Piazza in Piscinula, incastonata in questo tessuto urbano denso di fascino, ne è un angolo emblematico. Il suo nome evoca un passato legato all’acqua, forse un’antica vasca o un piccolo bacino, un elemento vitale per la comunità che qui si stringeva. Oggi, la piazza è un tranquillo ritrovo, un palcoscenico silenzioso che ha visto scorrere secoli di vita romana, dalle botteghe artigiane ai vivaci mercati, dalle chiacchiere dei residenti al brusio dei turisti curiosi di scoprire l’anima più genuina della città eterna.
È proprio in questo contesto intriso di storia e di un’identità forte che sorge Etta, un ristorante che si è rapidamente affermato come un punto di riferimento per gli amanti dell’enogastronomia a Roma.
Aperto nell’aprile 2023 dal gruppo “Oste per Caso“, già noto per locali come, ad esempio, Vanda e Osteria der Belli, Da Etta si propone come un luogo “all day long”, aperto dalle 8 a mezzanotte, accogliendo gli ospiti dalla colazione al dopocena.
Perché Da Etta? “Etta” è il tipico diminutivo usato per molti nomi romani, richiamando l’attenzione sull’atmosfera familiare e amichevole che si respira tra queste mura. “Vorremmo che le persone, dopo essere state qui la prima volta, tornassero perché sanno di essere riconosciute, di non essere semplici clienti”, spiegano i soci. Ma il nome è anche un omaggio alla nota Etta James, cantante jazz degli anni ’60 e ’70, che ha ispirato l’illustrazione del logo.
Il locale – in totale sono circa 400 metri che comprendono ben cinque vetrine su strada dal civico 42 al 47 – accoglie gli ospiti in un’atmosfera intima ma cosmopolita, fatta di cura artigianale e attenzione ai dettagli. Gli interni di Etta colpiscono immediatamente per la loro raffinata semplicità: un equilibrio tra il gusto rétro e la sobrietà contemporanea. I pavimenti in cotto originale si alternano a cementine geometriche che richiamano la memoria delle vecchie case romane, mentre le pareti in parte lasciate grezze dialogano con arredi su misura, scaffalature in ferro battuto e legno scuro, lampade in ottone e specchi anticati che amplificano lo spazio e la luce.
A fare da contrappunto visivo, la sala pasticceria a vista, dove il laboratorio a vista di 40 metri quadri diventa teatro quotidiano di lievitazioni lente e dolci rituali realizzati dalla pastry chef Selene Coppotelli: cornetti al burro francese, maritozzi alla panna e torte casalinghe completano la proposta dolce, con una selezione che segue la stagionalità e punta su ingredienti genuini.
La zona bar conta circa 30 coperti interni e 60 esterni, nel gradevole dehors sulla piazza, valore aggiunto dell’indirizzo. Il bar cambia formula durante l’arco della giornata, sotto la supervisione del Bar manager Alessandro Spennato, trasformandosi in bistrot per un pranzo veloce, ma di gusto: toast, club sandwich, ricche insalate, maritozzi salati fatti in casa, ma anche bruschette, pizza bianca, tartare, formaggi e salumi. Da Etta si trova anche l’angolo del salumiere, per un panino espresso o per acquistare prodotti da aziende selezionate.
Nel pomeriggio la veste cambia, dalla sala da tè, con una proposta di tè e tisane con biscotti ad accompagnare, fino all’aperitivo, anche con DJ set, per sorseggiare un cocktail o scegliere una delle numerose bottiglie. La carta dei vini è una delle più sorprendenti della Capitale, con oltre 5.000 etichette custodite in una cantina ipogea che sa essere tanto enciclopedica quanto appassionata. Curata dal sommelier Gaetano Di Maria, la selezione spazia tra grandi denominazioni italiane, chicche naturali e biodinamiche, Champagne di piccoli vigneron e referenze internazionali, con un’attenzione speciale alla mescita al calice, sempre ricca e aggiornata.
Per quanto riguarda invece l’olio, il gruppo Oste per Caso, insieme alla cooperativa sociale Mirjac Onlus, ha avviato un progetto di inclusione che valorizza l’olio extravergine di oliva di Canino, prodotto da persone in condizioni di fragilità e utilizzato e venduto nei vari locali del gruppo. Un’iniziativa che unisce qualità e impatto sociale, trasformando il lavoro in strumento di dignità e riscatto.
La sera Da Etta cambia nuovamente d’abita e diventa osteria moderna che accoglie gli ospiti nelle due altre sale, gestite dal restaurant manager Massimo Giovinazzo, che contano circa 48 coperti, a cui si aggiungono altri 38 esterni.
Alla guida della brigata c’è il giovane chef (under 30) Flavio Amilcari che, insieme al sous chef Giorgio Vitali, propongono una cucina semplice, invitante, con tanti richiami alla romanità, senza tralasciare la grande ricerca per le materie prime.
L’inizio del pasto si gioca su piccoli piatti pensati per stimolare la condivisione e aprire l’appetito: tra questi, gli asparagi arrosto con burrata, glassa al balsamico e pane carasau, un piatto vegetale che gioca con le consistenze e le temperature. Anche il maritozzo con ricotta di pecora, fichi e prosciutto di maiale nero croccante racconta di una cucina di sostanza che non rinuncia al gioco.
Le paste sono un punto fermo, trattate con assoluto rigore: c’è una carbonara cremosa ma non ruffiana, dove l’uovo non domina, ma avvolge; una gricia profonda, resa interessante dall’equilibrio tra grasso e pepe; un’amatriciana viva, acidula e affilata al punto giusto. Tra i primi più gettonati spiccano senza dubbio i tagliolini con scampi, maggiorana e fiori di zucca croccante, un piatto emblematico che strizza l’occhio all’estate.
I secondi giocano sulla rotazione stagionale e propongono una cucina d’autore che spazia con coerenza tra mare e terra: il filetto di spigola viene scottato alla perfezione e servito con una salsa alla marinara ricca di umami e verdure grigliate dal profumo affumicato, mentre il trancio di ombrina arrosto si tuffa in un guazzetto tiepido di cozze e finocchietto selvatico, che esalta le note iodate e aromatiche del piatto. Tra le proposte di carne, il sovracoscio di pollo viene marinato a lungo e poi grigliato, accompagnato da zucchine alla scapece e un fondo bruno profondo e concentrato, mentre il filetto di manzo arriva con rucola croccante, pachino al forno e una fonduta di parmigiano che lega con eleganza ogni boccone.
I dolci, squisiti, arrivano ovviamente dal laboratorio: divertenti rivisitazioni dei classici, come per esempio la viscioletta, reinterpretazione della tradizionale crostata ricotta e visciole.
Da Etta, in definitiva, è un luogo vivo, dinamico, che riesce a essere osteria e bistrot, pasticceria e wine bar, ristorante di quartiere e tavola d’autore, offrendo un’esperienza completa, colta, ma mai ostentata. Qui si viene per sentirsi a casa, ma anche per lasciarsi sorprendere.
Da Etta
Piazza in Piscinula 42/47
Tel +39 06 581 6249
Aperto tutti i giorni dalle 8:00 a mezzanotte