Fattoria del Campiglione a Pozzuoli, il regno della carne dal 1995


Fattoria del Campiglione Pozzuoli

Gilda Guida e Salvatore Martusciello

Gilda Guida e Salvatore Martusciello

Ieri sera finalmente ho colmato un mio inspiegabile vuoto in Campania e sono andato alla Fattoria del Campiglione dove ho avuto conferma di tutto il bene e il buono di cui avevo sentito parlare negli anni, a cominciare da una genovese molto ben eseguita e una selezione di carne di tutto rispetto. Immensa la cantina di vino con verticali che vanno in profondità sia di campani che di grandi italiani (Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Paleo, Biondi Santi, e tanti altri). Insomma veramente un posto da non perdere che ha fatto tanta strada. Essendo il report di Marco di qualche mese fa, non aggiungo niente, se non il proposito di tornare perché è un luogo ad alta componente di felicità in cui sta subentrando la seconda generazione. Ah, una curiosità: pochi social, pochissime recensioni tra cui la nostra: la conferma che per riempire i locali serve anzitutto lavorare bene e sodo e che nessuna comunicazione può sostituire il lavoro concreto, ossia nessun ben detto potrà da solo essere ben fatto, soprattutto se tale non è.

di Marco Contursi

21 gennaio 2021
Per gli amanti della carne, è una istituzione, da ben 26 anni. E’ il 1995 quando due amici, Michele Sgamato e Gerardo Buono aprirono a Pozzuoli un locale di sola carne, che ben presto vide accorrere una clientela entusiasta da tutta la Campania: La Fattoria del Campiglione. Confesso di esserci sempre voluto andare e quindi quale migliore occasione quando ricevo un invito a pranzo da Gilda Guida, titolare di una antica salumeria a Pozzuoli, nonché moglie di Salvatore Martusciello, illuminato produttore di vino, il cui nome è indissolubilmente legato a quello di importanti doc campane, Gragnano e Asprinio d’Aversa in primis, senza dimenticare la falanghina e il piedirosso dei campi Flegrei.

La fattoria del Campiglione - dispensa

La fattoria del Campiglione – dispensa

Eccomi dunque a Pozzuoli, arrivare alla Fattoria del Campiglione è facile, e il parcheggio è proprio davanti la struttura. Venerdi a pranzo il locale è pieno, nonostante non faccia un marketing aggressivo per far parlare di sé, preferendo che lo facciano i piatti e l’accoglienza. Già l’accoglienza, che sia la giovanissima ragazza dagli occhi color del cielo terso, che ti misura la temperatura all’ingresso o il responsabile di sala sveglio ed empatico, o ancora la dolce cameriera ai tavoli, che sa consigliarti cosa prendere, è un carattere distintivo di questo locale, al pari di quello che mangi.

 

Cosa si mangia alla Fattoria del Campiglione

La fattoria del Campiglione - fegato nella rete

La fattoria del Campiglione – fegato nella rete

Cosa mangiare alla Fattoria del Campiglione

Carne, Carne, Carne. Un assaggio di migliaccio puteolano e un calice di falanghina frizzante, danno il là agli antipasti, ma “che siano assaggi” mi raccomando col maitre, e per una volta, vengo ascoltato: salumi fatti da loro, un fegatino di maiale alla griglia, un boccone di coda vaccina ma non alla vaccinara, tutto molto buono, ma l’applauso scatta per la malva selvatica, ripassata in padella con aglio e olio. Mai mangiata, ultra gradita.

La fattoria del Campiglione - coda vaccina

La fattoria del Campiglione – coda vaccina

La fattoria del Campiglione - salumi

La fattoria del Campiglione – salumi

La fattoria del Campiglione - malva in padella

La fattoria del Campiglione – malva in padella

Che bere? Domanda inutile, Piedirosso Settevulcani, prodotto da Gilda e Salvatore, marasca, mora e tannini gentili. Compagno amabilissimo di tutto il pranzo e che regge egregiamente la botta con la bistecca di chianina, lungamente frollata.

La fattoria del Campiglione - piedirosso Settevulcani

La fattoria del Campiglione – piedirosso Settevulcani

Ora, il sapore non è per tutti quando spingi piuttosto avanti la frollatura, a me piace e me la sono pappata di gusto, accompagnandola con squisite patate fritte e saporiti friarielli.

La fattoria del Campiglione - patate e friarielli

La fattoria del Campiglione – patate e friarielli

Il menu della Fattoria del Campiglione

La scelta di carne disponibile è veramente ampia e spazia dalla nobile Kobe al manzo nazionale. Se proprio devo fare una critica, il giorno della mia visita poco maiale in carta e nessuna razza autoctona (casertana, cinta senese ecc..) ma si sa che il 90% dei clienti di una braceria, vuole una bistecca vaccina e che in questi tempi, causa restrizioni dovute alla pandemia, anche fare assortimento è un problema.

La fattoria del Campiglione - bistecca

La fattoria del Campiglione – bistecca

La fattoria del Campiglione - carni

La fattoria del Campiglione – carni

Capitolo dolci, tiramisù in due declinazioni, un cuore morbido al cioccolato e una millefoglie dalla crema buona ma dalla sfoglia non fragrante come ti aspetteresti. Cantina monumentale, selezione di distillati ampissima. Ottimo il ratafia alle amarene, prodotto sempre dai titolari del ristorante.

La fattoria del Campiglione - dolci

La fattoria del Campiglione – dolci

Fattoria del Campiglione Pozzuoli

La fattoria del Campiglione - distillati

La fattoria del Campiglione – distillati

Conto onesto, per capirci tra i 10 e i 15 euro antipasti e primi, carne da 35 a 450 euro al kg. C’è da accontentare un po’ tutti.  E c’è un prosciutto sloveno dalle inusuali dimensioni, ancora chiuso che è la scusa per ritornare. Con Salvatore e Gilda, of course.

Fattoria del Campiglione a Pozzuoli
via Vicinale Campana 2
tel 081.5263733 cell.3293394210

Un commento

  1. Aprendo qualsiasi enciclopedia l’essere umano in relazione al suo nutrimento viene definito onnivoro ma bisogna riconoscere che ci sono anche esemplari di carnivori puri ,cui basta qualche foglia di malva(ottima anche la radice nei decotti per la tosse) per mettersi la coscienza a posto, che fanno da giusto contrappeso ai vegetariani.Secondo Marco mi scusi per queste sciocchezze e mi consenta di ringraziarla perché,pur conoscendo bene i vini di Salvatore, mai avrei pensato che il piedirosso potesse andare di buon grado a nozze con una Chianina.A buon rendere e……. non se la prenda se per una volta i suoi amati suini abbiano dovuto cedere, suo malgrado, il passo ai “vaccini” FM

I commenti sono chiusi.