Fiano di Avellino. Le dieci etichette da conservare per sempre


Il Fiano di Avellino

 

1-Tognano Fiano di Avellino 2021 Riserva
Rocca del Principe
Ancora un passo in avanti rispetto al magnifico 2020. Sono perfomance a cui la piccola azienda di Ercole Zarrella è ormai abituata, il ventesimo anniversario dalla prima etichetta sancisce serietà ed è rinverdito dal cambio generazionale in corso. L’attesa premia ancora una: pieno e complesso al naso, con sentori che vanno dalla frutta bianca ben matura alle note balsamiche, alla macchia mediterranea con un rilancio al palato senza eguali. Acidità vibrante, sapidità, lunghezza e chiusura autorevole, imponente. Un equilibrio che promette la crescita continua a chi avrà l’intelligenza di non stappare subito.
www.roccadelprincipe.it

2-Ariané 2022 Fiano di Avellino Riserva
Laura De Vito
Il Fiano di Avellino Arianè 2022, prodotto dalla cantina di Laura De Vito, rappresenta un vero e proprio tributo a uno dei vitigni autoctoni più longevi d’Italia, che si distingue per la sua versatilità e capacità di esprimere al meglio le caratteristiche del territorio con il passare degli anni. Nasce da viti che crescono ad altitudini tra 450 e 550 metri sul livello del mare in contrada Arianiello, si presenta con un colore giallo paglierino luminoso, punteggiato da riflessi verdolini dovuti alla gioventù. Al naso, il vino offre un bouquet aromatico con note floreali, frutta a polpa bianca e delicate sfumature di menta e agrumi. In bocca si distingue per la sua freschezza e vivacità. La sapidità, tipica di questo vino, si sposa perfettamente con una buona struttura e una persistenza aromatica che invita a un ulteriore sorso. È un vino elegante e raffinato.
www.lauradevito.it

3-Fiano di Avellino Colle dei Cerri 2008 docg
Di Meo
Questa storica azienda dei fratelli Generoso e Roberto Di Meo ha fatto il salto di qualità quando ha cominciato a lavorare sul tempo dei grandi bianchi irpini. Così si è staccata dal gruppo entrando di forza nelle carte più importanti italiane con autorevolezza e soprattutto con una grande qualità. Colle dei Cerri è l’unico bianco che ha un passaggio in legno molto ben calibrato e che lo rende complesso e interessante, in grado di competere con i grandi bianchi del mondo. Imperdibile con ancora molti anni davanti.
www.dimeo.it

4- Fiano di Avellino 2022 
Tenuta Sarno 1860
Fiano in purezza ovviamente, vendemmiato ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio per un anno e poi affinamento in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Nel calice si scorge un luminoso ed attraente colore giallo paglierino appena appena sfumato di lampi verdolini. Dall’ampio bouquet si rincorrono e si espandono nell’aria caratteristici e poliedrici profumi, che in successione ricordano la nocciola, la succosa pesca bianca, l’aromatica e fresca pera kaiser, il dolce mandarino, il dissetante melone bianco, il gustoso ananas e poi ancora sbuffi di acacia, tiglio, camomilla, muschio e citronella. L’attacco in bocca si rivela
immediatamente sublime e godibile, affascinante ed aristocratico, elegante e sensuale, morbido e rinfrescante, equilibrato e dinamico di un vino temperamentale e quasi fisico
www.tenutasarno1860.it

5-Vigna della Congregazione 2022, Fiano di Avellino Riserva
Villa Diamante

Una delle nostre aziende del cuore, e non solo per il ricordo di Antoine Gaita, ma anche per essere sicuramente di gran lunga la più significativa dell’areale di Montefredane grazie ad una progetto di vino che il bravissimo Vincenzo Mercurio, vero mattatore in questa sezione di Fiano di Avellino, è riuscito a mantenere integro. L’annata è interpretata in maniera perfetta, il vino è prologo di una lunga evoluzione che ci accompagnerà almeno per qualche decennio, come sempre hanno fatto i bianchi di casa Gaita grazie alla determinazione della moglie Diamante e della figlia  Serena.        www.villadiamante.wine

6-Fiano di Avellino  Colli delle Ginestre 2019 docg
Tenuta del Meriggio
Questa nuova azienda di Montemiletto inizia a farsi notare per delle esecuzioni corrette, classiche, delle tre docg. La vocazione naturale è costituita dal Fiano e si vede in questa annata interpretata con perizia giocata sui tempi lunghi di uscita. Si tratta infatti di una bottiglia dai classici sentori di mela e di macchia mediterranea, in ottimo equilibrio al palato tra i toni sapidi, la freschezza e il piacevole amaro che accompagna la chiusura precisa, molto efficace. Un vino gastronomico, come si dice adesso, proprio per queste sue piacevoli caratteristiche anche se la qualificata materia prima consiglia tempi lunghi.
www.tenutadelmeriggio.it

 

7-Fiano di Avellino Oi Ni 2021
Tenuta Scuotto
Torniamo a Lapio dove Tenuta Scuotto sta ben lavorando con Angelo Valentino. Proprio la sua chiave interpretativa che tende ad aver vini ricchi e opulenti ha giocato bene le sue carte in questo millesimo che non esce a caso, ma dopo una lunga serie di annate ben eseguite. Qui abbiamo un bianco ampio, floreale ma anche già fruttato al naso, un palato gratificante, materico ma sostenuto da una buona acidità. Molto elegante e gradevole il finale. Consigliamo vivamente questa annata anche da conservare per i prossimi anni
www.tenutascuotto.it

 

8 – Fiano di Avellino 2023
Colli di Lapio

Sempre ai massimi livelli la storia azienda di Lapio che ha dato nome e cognome all’areale. Il segreto è quello della affidabilità basata su un protocollo ormai collaudato e da una buona agricoltura artigianale nella contrada Arianello. Questo millesimo di non facile gestione si presenta con un naso dai tipici sentori di mela, erbe, agrumi e, al palato, con un sorso spigliato, sottile, elegante, decisamente interessante e per certi versi già in equilibrio- Una buona prova, insomma di un bicchiere che è da sempre riferimento per gli appassionati del Fiano di Avellino.
www.collidilapio.it

 

9-Fiano di Avellino 2022 Numero Primo Riserva
Ventitrè Filari
Una nuova realtà ormai consolidata a Montefredane: è quella dei fratelli Rosa e Alfonso Puorro che hanno rilevato la piccola azienda di famiglia di appena due ettari e mezzo coltivati a fiano. Circa 4000 bottiglie in questa uscita che disegna un bianco di carattere, come sempre avviene in quelli ottenuti su questa collina che sorveglia Avellino. Grande naso, fruttato e minerale, buona acidità e sapidità al palato, nessuna concessione a toni dolci e ruffiani. Una bella esecuzione insomma, che lascia ben sperare per il futuro, soprattutto se viene mantenuta la specializzazione solo nel fiano.
www.ventitrefilari.com

 

10-Ciro 906 2021 Fiano di Avellino 2021
Ciro Picariello
www.ciropicariello.it

L’ingresso dei figlio Bruno ed Emma consolidano il bellissimo lavoro fatto da Ciro e dalla moglie che sin dalla prima annata ha voluto impostare il lavoro con serietà e dedizione. Il Fiano di questo comprensorio ha un carattere forte e deciso, assolutamente determinato, la beva è complessa e intrigante, ma soprattutto non si sono limiti di età, Un 2006 stappato questa estate ha confermato il bianco di Ciro in grande spolvero, e così per tutte le annate.  Imperdibile.

 

2 Commenti

  1. Circa una ventina di anni fa bevvi una bottiglia di Fiano che mi è rimasta impressa per la sua bontà e particolarità…Aveva un’etichetta con una riproduzione di un dipinto panoramico della città di Avellino ed era prodotto se non ricordo male proprio nei dintorni…
    Qualcuno saprebbe aiutarmi nella ricerca di questa bottiglia o ne ricorda il nome?
    Grazie

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