Fulvio Bressan si beve il cervello e insulta la Kyenge come neanche Borghezio. E lui replica su Fb alle critiche


Le frasi oscene di Fulvio Bressan (foto Hande Kutlar Leimer-VinoRoma)

Potremmo cavarcela dicendo che in questa foto di Mauro Fermariello il produttore friulano Fulvio Bressan esprime decisa affinità agli epiteti che ha usato contro la ministra Kyenge.

Fulvio Bressan (Foto Mauro Fermariello-Winestories)

Da meridionale potrei sottolineare lo schifo che mi provoca sempre l'uomo che perde le staffe e insulta la donna.

Da appassionato di vino direi invece che nelle valutazioni maturate nelle sale autoptiche bisogna chiedersi sempre chi fa il vino perché chi non ha sensibilità umana non può averne verso la terra.

Da giornalista posso limitarmi a farvi vedere quello che ha scritto.

Da intellettuale della Magna Graecia direi che il suo è un efficace commiato dalla civiltà occidentale.

Da homo sapiens devo lasciarvi subito per andare a vomitare.

39 Commenti

  1. Nessuno pare avere nulla da dire sul fatto che la ministra metta in albergo dei clandestini a spese nostre, specialmente oggi che migliaia di italiani fanno la fame? Si si lo so ma lui l’ha insultata e…Mi sfugge qualche cosa di questo paese! Ora mi aspetto di essere bannato dal sito e di essere chiamato razzisata. Mah sarà quel che sarà, ad ogni modo c’è qualche cosa che mi sfugge in questa logica.

    1. Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
      Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
      Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
      Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
      Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
      Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
      Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
      Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
      Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
      Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
      I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali…
      …….Si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
      Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
      Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
      Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
      La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.

      Ecco cosa scrivevano dei nostri avi nel 1912 nella relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione al Congresso Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti. Facciamoci un bell’esame di coscienza e smettiamola di giustificare frasi che sono uscite dalle pagine più brutte della sotia del secolo breve. Grazie

      1. Dunque l’altezza media dei meridionali all’epoca dei fatti indicati, era di circa 7 cm inferiore a quella dei coloni americani. 40 anni di dominazione sabauda, avevano effettivamente abbrutito un popolo, che pur di antica e nobile stirpe versava all’inizio del XX sec. in uno stato di degrado fisico e morale che nessuno, nemmeno il più meridionalista dei meridionalisti, osa negare. Che le comunità di immigrati tendano a raccogliersi in zone abitate da persone della stessa estrazione culturale, è talmente evidente che non necessita di ulteriori osservazioni.
        Che per gli inglesi, l’universo dei dialetti meridionali fosse incomprensibile è un’altra osservazione assolutamente corretta. Che molti di nostri connazionali emigranti, fossero dediti alla prevaricazione al furto ec.. è storicamente assodato tanto da diventare oggetto di una delle pricipali tendenze del cinema d’oltre oceano(italoamericano). Ora di grazia, quale velo di ipocrisia le porta ad affermare che quanto riportato in quella relazione fosse falso? Una ultima cosa, non le sorge il sospetto che proprio il fatto di essere NOI uno dei primi, se non l’unico esempio storico di melting pot, possa essere la causa del nostro degrado, e guardi che non le parlo di razze ma di culture differenti che anche quando sembrano itegrarsi, non hanno mai prodotto grandi risultati. Certo è possibile che con il passare dei secoli, le stesse si omologhino e magari finiscano per essere una risorsa, ma nel frattempo? e ne vale la pena? Per finire le risulta che negli stati uniti i nostri emigranti potessero entrare a loro piacimento? Le ricordo che parliamo di un pese di 10 milioni di kmq, con 30 milioni di abitanto in piena espansione industriale. noi oggi siamo un paese di 60 milioni di anime con 300 kmq, ma come è possibile che l’ideologia, qualunque essa sia, obnubili tanto il senso critico?

    2. Caro De Gregorio
      il punto di questa storia non è la critica alle politiche dell’immigrazione su cui si possono avere risposte diverse se non opposte.
      Il punto sono le frasi che offendono la dignità di una persona per il semplice fatto di essere di un colore. C’è una bella differenza, e sa perchè? Se io e lei non ci siamo su un tema si può trovare un accordo, oppure scontrarsi ma condividiamo un sistema di regole che regolano il conflitto.
      Ma se lei mi insulta perché sono nero e sulla base di questo dato fa scaturire i miei convincimenti e le mie azioni non vi sarà altra mediazione possibile se non l’annullamento dell’uno o dell’altro. Come è successo nei Balcani per esempio dopo la morte di Tito.
      Molto semplice. E’ proprio sul presupposto dell’uguaglianza che si pongono le basi del diritto internazionale, altrimenti sarebbe solo guerra.

      1. Sig. Luciano esistono dei limiti anche alla sopportazione ed al sopruso, percepito o reale che sia. Non mi pare che nessuno si sia lamentato dei modi con cui ci si è liberato, due secoli fa,della regina delle brioches, o sbaglio?

  2. Quel “da meridionale” é da spiegare: al di sopra di quale latitudine sparirebbe lo schifo per frasi del genere? Cosí, per sapere

  3. Stamattina una ragazza di Monza mi ha raccontato che qualche giorno fa, in Trentino, la Lega ha organizzato una manifestazione a favore della STRAGE degli orsi bruni a causa dei repulisti che i plantigradi fanno dei pollai.. La manifestazione ha avuto un ridotto successo e molte critiche ( chissà quali).Questa è la civiltà italiota dell’inizio del 21° sec. Per cui il Bressan si adegua .Chiarisco è lecito criticare tutte le decisioni politiche ma le stesse servono al loro scopo se sono costruttive. Possiamo avere la soluzione, in particolare, per il vignaiolo (?) friulano: boicottare dignitosamente il suo prodotto. Del resto se il suo vino è uguale alla sua educazione ( di civilità, per favore, non se ne parli proprio) credo proprio che abbia un sapore molto simile al “dentifricio” che usavano i Celtiberi.

    1. Purtroppo Bressan fa un grandissimo pinot nero, probabilmente egli è solo il proprietario…….

  4. Segnalo l’intervento di Fulvio Bresson nella discussione che si è aperta nella mia pagina Facebook.
    “ASCOLTATEMI prima di sputare ANATEMI….i miei commenti verso la KYENGE sono dettati dallo sconforto in cui Versa il Popolo ITALIANO…gente che si impicca in garage….gente che si suicida perche’ non riesce a pagare Equitalia…e noi sperperiamo soldi preziosi per aiutare i nostri concittadini pagando gli Hotel per chi arriva…..capisco che sono persone in fuga…ma adesso non ce lo possiamo permettere……Inoltre come ho gia scritto non sono assolutamente RAZZISTA, visto che mi sono sposato con una splendida EXTRA-COMUNITARIA….ho parecchi amici di colore….MA NON accetto chi parla male degli ITALIANI…..e cerca di fregarli in ogni modo…”

  5. Caro Sg. Pignataro, sono molto contenta che Lei si unisce a quelli che da ieri sera cercano di far conoscere le cose scritte di Bressan, cominciato da me su facebook. Non sono contenta che Lei usa un mio foto/screenshot (si vede proprio ancora miei 2 nuove notizie) senza dire nome/credit. Sarebbe giusto fare, come giornalista, intellettuale, homo sapiens. Si puo vedere foto originale e discussione qui https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151683566112669&set=a.496390547668.271963.545787668&type=1&theater e anche qui (post co-scritto con Katie Parla): http://www.parlafood.com/fulvio-bressan-the-man-behind-the-wine/

  6. in merito a Borghezio… Totò aveva ragione: “Ah Garibaldi… che m’hai combinato”

  7. Ma che vuol dire? La decapitazione di Maria Antoniettaè stato un processo lungo, complesso, ha provocato una reazione. Non c’entra niente con queste frasi demenziali che denotano una psicologia adolescenziale bloccata da troppa tv berlusconiana.
    Quando è giunto al limite di qualcosa, si può fare come Breivik, allora? Ma che dice? Questa è una persona che riduce una complessità sociale ed epocale a quattro slogan da fumetto.

    1. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, è il terzo principio della dinamica ma non dubito che ciò sia valido anche in contesti diversi. IGNORARE questo principio costituisce una colpa anche maggiore di quella di insultare una persona per il colore della sua pelle, che comunque è un atto abietto. Ciò detto, sig. Luciano e pur apprezzando il suo blog, che trovo una delle poche iniziative interessanti su argomenti di carattere gastronomico, osservo come queste sue pur legittime incursioni in politica, lascino il tempo che trovano. Come lei stesso afferma si tratta di problematiche complesse che hanno bisogno di ben altra sede per essere affrontate in maniera approfondita, ed inoltre, un giornalista della sua levatura, dovrebbe, a mio modo di vedere, farsi domande, più che proporre risposte già confezionate. Questo sempre che le non intenda trasformare questo blog in un arena politica di parte. Ad ogni modo Lei conserva tutta la mia stima in quanto gastronomo e spero che non se ne sia avuto a male, se mi son permesso di contraddirla.

      1. Noi siamo totalmente disinteressati alla politica partitica come abbiamo ormai dimostrato da quasi dieci anni, ma non certo alla politica intesa come partecipazione altrimenti non faremmo questo blog. La gastronomia è politica, il cibo non è un argomento neutro e se un bravo produttore ha idee razzista non è che si possono continuare a bere i suoi vini come se niente fosse. Chiudere gli occhi su queste cose significa legittimare ogni cosa.
        Mi chiedo cosa abbia fatto l’umanità a Bressan visto che ce l’ha con tutti, io credo che sia solo un provinciale che ha visto troppa televisione maturando fobie che nella realtà sono punti di forza: senza migranti non esisterebbe neanche più l’agricoltura italiana tanto per dirne una… L’immigrazione è una grande forza positiva, anche perché ad andarsene sono sempre i migliori e solo dove circola sangue diverso si fanni progressi economici e culturali.
        Il giornalista non deve farsi domande, deve cercare risposte. Tutti dobbiamo cercare risposte. E un blog serve anche a questo.

    2. Adesso anche il convincimento del legame tra neri e scimmie è colpa di Berlusconi :D
      Eppure il razzismo biologico è stato codificato dagli Inglesi, fatto proprio dai nostri liberatori americani (negli anni ’50 ancora c’erano i bus separati, ora invece hanno la marionetta), storicamente ben diffuso nella gloriosa Francia democratica.

      1. Sbaglio o fu il tuo leader pregiudicato a definire Obama “abbronzato”?
        Confondi i problemi che ci sono nell’integrazione, normali visto che anche noi italiani li dobbiamo subire quando andiamo fuori, com la difesa dei principi che hanno fatto grandi quei paesi che per oltre due secoli hanno dominato proprio grazie alle energie fresche degli immigrati

        1. Cito “. L’immigrazione è una grande forza positiva, anche perché ad andarsene sono sempre i migliori e solo dove circola sangue diverso si fanni progressi economici e culturali.” Ora, a parte il fatto che una simile affermazione suona chiaramente razzista, visto che chiama in causa supposte influenze biologiche dovute agli apporti di “sangue” (suppongo intendesse ) fresco, le vorrei chiedere un solo esempio in cui una simile commistione sia avvenuta (in larga scala) ed in cui ciò abbia apportato un qualche beneficio collettivo. A me ciò non risulta, ma potrei certamente sbagliare. Nella mia ignoranza tendo a vedere nell’immigrazione un fatto socialmente negativo nel breve e medio periodo, imputando questi effetti non ad improbabili motivi biologici, quanto all’inevitabile scontro tra tradizioni spesso troppo differenti tra loro. Evidentemente NON si tratta di un fenomeno nuovo, anzi, di esempi simili la storia ne offre moltissimi ma MAI esso è avvenuto in maniera incruenta, e quel che più conta SEMPRE il nuovo equilibrio creatosi ha spazzato via l’una o l’altra delle culture che si sono confrontate, in termini storici non esitono paesi multiculturali, ne multietnici, il mezzogiorno d’italia in questo senso rappresenta un paradigma ma non mi sentirei di giurare che sia un esempio positivo. E’ certamente possibile che questa volta le cose vadano in altro modo, non lo so, certamente non ho le vostre inossidabili certezze basate solo sulla speranza. Per conto mio tremo all’idea di lasciare una simile eredità ai miei figli.

        2. Purtroppo non ho leader. Che Obama sia mulatto è un dato oggettivo, forse è anche l’unico pregio che ha.
          Certo, hanno dominato non grazie all’accoglienza, ma grazie allo schiavismo, sono cose ben diverse. I nostri antenati stavano 40 giorni ad Ellis Island, venivano ammessi se servivano e se erano di buona costituzione, se lo ricorda?
          O vuole vedere a chi dà i permessi l’Australia? Nessuno sopra i 31 anni, carne vecchia non ne vogliono.
          Mi sembra un approccio molto diverso da quello di cui lei vaneggia.

    1. Vero, un po’ come scoprire che l’ispettore Derrick aveva ricordi nazisti nel cassetto ed era stato un aguzzino in gioventù.
      Devo dire che leggendo stanotte con calma in giro i commenti su questa vicenda di cui oggi mi occupo anche sul Mattino, mi hanno lasciato perplesso quelli iniziali di Ronco e Morichetti, persone che stimo, che di questa vicenda hanno colto soprattutto il ritorno negativo di immagine sui vini e sul produttore perdendo di vista, ripeto solo inizialmente, il cuore del problema: il punto non è che Bressan abbia scritto quel che pensa, ma che lo pensi.

      1. Infatti nel pezzo di Morichetti ci ho “intravisto” – chiedo venia per il gioco di parole – una sfumatura di ambiguità quando ci tiene a precisare che si tratta di commenti fatti dal profilo personale e non aziendale… D’ora in poi pinot nero di Borgogna…

      2. Mi pare Luciano che la condanna senza se e senza ma delle parole e dei fatti fosse implicita nell’incipit del commento che ti ha lasciato perplesso, cioè quel “gettare tutto alle ortiche” con cui lì cominciavo che su premesse diverse non avrebbe avuto altrimenti senso compiuto. Ma tant’è sempre meglio ribadire e precisare l’ovvio, cosa che ho fatto qualche commento più sotto quello da te individuato.

        Ad ogni modo, non pago, resto colmo di dubbi su diversi fronti:
        https://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=7191

        1. Scusate, ma a nessuno è venuto in mente che magari Bressan abbia usato le stupidaggini che ha scritto per far parlare di se e del suo vino???

      1. Sicuramente si tratta di sacrilegio, visto che per me il prossimo è sacro. Altrettanto si può dire per il malfattore, nel senso che ha fatto male a dire e a pensare certe cose. Quanto al rogo e ad altri sistemi per sopprimere le minoranze, chiunque legga questa discussione può capire da solo se appartiene alla mia o alla sua mentalità. Per il resto, applaudo alla risposta del direttore più in basso.

        1. Non mi pare, state attuando, con altri del branco, la gogna mediatica ed il boicottaggio commerciale per chi la pensa diversamente da voi, ed oggi è certamente minoranza. Nega?

          1. Deve chiederlo a chi legge se si tratta di gogna mediatica o meno, il mio e il suo parere, da contendenti, non conta, siamo di parte. Però le do un piccolo esempio: Vinnatur ha annunciato che esaminerà il caso di questo signore per eventuali provvedimenti, e un ristoratore che conosco e che stimo ha commentato la notizia inneggiando al Bressan-pensiero. Io non condivido, ma non sono andato né a cancellare i post in cui parlo bene di questo ristoratore, né a scrivergliene uno contro, né a negargli il contatto sui social. Non aspiro alla direzione de Il Giornale o di Libero. Mi interessa la vicenda semplicemente per una questione etica, quindi individuale, scagliarsi in quel modo contro un altro individuo per me è sintomo di un’inclinazione alla violenza, e la chiudo qui.

  8. L’idea che le abilità, quali che siano, compresa quella di fare buoni vini, sia legata ad una certa idea del mondo è ridicola oltre che storicamente falsa. La storia ci insegna che le cose vanno in tutt’altro modo, ma pare che oramai il mondo sia impazzito ed abbia perso ogni contatto con la nostra natura più intima. Questo in nome di una pseudo ragione che di razionale però ha ben poco. E comunque la chiudo qui perchè ogni volta che si affrontano simili argomenti si rischia, nella migliore dlle ipotesi, l’insulto personale e tra un breve, purtroppo,anche la denuncia penale.

  9. La civiltà occidentale sarebbero invece le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. O forse, per il giornalista conformista e moralista, i carri armati in Ungheria nel 1956, i gulag, o l’esercito a Praga nel 1968.

    Fa poi davvero tristezza vedere tanti “meridionali” (definizione che ritengo offensiva peraltro) dover prendere le difese a priori di chiunque abbia la pelle di un colore diverso dal bianco, in nome di una presunta solidarietà legata al complesso di inferiorità tipica di ogni territorio colonizzato.

    Bressan è stato molto maleducato ed è censurabile per i modi.
    Se vuole ospitare i poveri del mondo a casa sua, a patto che sia sufficientemente grande, credo che nessuno avrà niente da dire. Ma nella casa comune non c’è spazio per tutti, purtroppo. Tantomeno per un ministro incompetente, delirante, anti-italiano.

    1. La cultura di destra rispetto a quella di sinistra ha sicuramente il vantaggio della praticità. Ma riducendo tutto ad una questione di individuo alla fine perde di vista il tutto.
      Per esempio: il giornalista ospiti a casa sua gli immigrati è una frase che fa tenerezza per il basso livello elaborativo che esprime. Casa mia è l’Italia, a cui contribuisco con le mie tasse (a differenza del pregiudicato di riferimento di Scocchi). Difficile concepire la socialità come elemento che differenzia un branco dalla comunità.
      Sì moralista. In questi vent’anni la mancanza di etica, a destra come a sinistra, ha distrutto il paese. Caratterialmente prima che economicamente.
      Scocchi, vada con le mitragliatrici a Lampedusa e spari a vista sugli immigrati come hanno sostenuto i razzisti verdi. Il Paradiso l’attende, quello che non siete stati capaci di costruirvi in terra.

      1. Non sparerei mai sugli immigrati, forse era quello che avrebbe fatto qualche sindacalista della CGIL.
        Gli immigrati sono vittime di questo sistema, tanto quanto i pochi Italiani che lavorano e pagano le tasse.
        Quando arrivano andrebbe loro spiegato che hanno speso male i loro risparmi di una vita, dandoli a scafisti mafiosi (che lei con la sua ideologia terzomondista finanzia), che l’Italia non ha nulla del paese dei balocchi, che lo spazio è finito. Poi si offre loro un comodo viaggio di ritorno, così che possano spiegarlo ai loro connazionali.
        Non esiste nessun paese al mondo che abbia mai sragionato come lei su questo tema, neanche quelli che avevano davvero bisogno di immigrazione.
        Finiamola con questo mito dell’immigrato che ci serve e che produce PIL: è un’idea schiavista, disumana, ignobile da un punto di vista etico, ed è un’emerita stronzata dal punto di vista pratico. Gli immigrati non ci servono, abbiamo vagonate di giovane inutilmente laureati, in università che nulla insegnano, nella speranza di fare i dipendenti pubblici: quel mondo è finito, per fortuna, quindi a breve potranno scegliere solo tra la fame e il lavoro, quello vero.

        P.S.: il moralismo è l’opposto dell’etica, infatti i padri del moralismo sono i puritani americani, oggi discedenti dei negrieri. Puri fuori, marci dentro. Contento lei di esserlo.

  10. Fulvio ha sbagliato, non ci piove.
    Però anche lei,luciano, lo ha chiamato elegantemente scimmione e ha detto che si è bevuto il cervello.
    Sono offese anche queste.
    A me pare che stavano tutti ad aspettarlo al varco per crocifiggerlo.
    Ci sono 10 milioni di persone,compreso ministri (alfano,brunetta e altri) che pensano VERAMENTE CHE la giustizia debba fare un passo indietro rispetto alla condanna a Berlusconi. ( e questi sono veramente pericolosi).
    E noi non ci scandalizziamo più di tanto.
    Fulvio non è un vero razzista; ma è solo uno incazzato nero .
    Io conosco la sua bonaria spavalderia ,la sua generosità,il suo essere esageratamente paradossale.
    E spesso , per la sua voglia di apparire un rottamatore, dice delle cose che non pensa.
    Secondo me dovevamo azzannare alla gola calderoli.,quello sì.

    Non mi pare l’abbiamo fatto o ,comunque,non lo abbiamo fatto con la stessa veemenza.
    Buonanotte a tutti
    X fulvio:chiedi scusa al ministro e alle persone di colore.
    Cosa c’entra la sala autoptica?

  11. Peccato per l’ottimo vino che fa …purtroppo non lo acquisterò più…non è ecosostenibile.

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