Gary Grunner: New York aspetta Radici del Sud


Gary Grunner

 di Marina Alaimo

Incontriamo Gary Grunner in occasione della VII edizione di Radici Wines, il festival dei vitigni autoctoni del Sud Italia. Gary fa parte della squadra di degustatori professionisti internazionale ed è un profondo conoscitore dei vini italiani. E’ un omone grosso con voce baritonale alla Barry White. A primo impatto trasmette l’immagine di un uomo di affari molto preso dal suo lavoro e … nothing else. Ma non è così, ha grande umanità e sete di conoscenza. E’ l’unico a mettersi in attività di buon mattino al suo pc, prima che la macchina di Radici Wines parta con il suo programma fitto di appuntamenti.

Gary, come è nato il tuo interesse per il vino italiano?

I vini italiani sono tra i miei preferiti e li promuovo moltissimo negli Stati Uniti cercando di trasmettere alla gente la profonda cultura dei loro territori. La mia passione per il vino italiano è nata in seguito ad un soggiorno studio di circa sei mesi che ho effettuato nelle Marche quando ero poco più che ventenne. Studiavo fotografia e disegno artistico. Poi sono stato per lungo tempo a Milano dove lavoravo come fotografo. Mi sono letteralmente innamorato dell’Italia e dei suoi vini. Così la mia fame di conoscenza mi ha spinto a saperne sempre di più e quindi a tornare ripetutamente in questo straordinario paese.

E’ la tua prima volta a Radici Wines? Tra i tanti vitigni autoctoni del Sud che ti sono stati presentati hai fatto delle nuove conoscenze?

Si è la mia prima volta a Radici Wines e sono ben felice di fare questa esperienza. E’ sempre profondamente educativo potersi confrontare con altre persone, degustare insieme i vini valutando i diversi punti di vista.  Mi ha dato la possibilità di conoscere la Puglia, una terra bellissima e molto affascinante che prima non conoscevo se non attraverso i suoi vini. Sono rimasto colpito dalla Valle d’Itria e dai suoi trulli che le conferiscono un aspetto quasi fiabesco. L’ospitalità della gente è avvolgente e la loro cucina è irresistibile. Gli unici vitigni che ancora non conoscevo sono il bombino nero ed il gaglioppo. Il secondo provato in purezza in alcune etichette risulta un vino particolarmente interessante, specie se non è prevalso dal legno, come troppo spesso accade ancora.

Credi sia utile investire sulla tipicità e sui vini da vitigni autoctoni?

E’ certamente il momento giusto per promuovere i vini italiani da vitigni autoctoni. C’è grande interesse verso questo tipo di produzione negli Stati Uniti e personalmente preferisco quelli vinificati in purezza ai blend. Suggerisco di organizzare una tappa di Radici Wines a New York. Sarebbe un successone ed avrebbe un buon riscontro sulla gente e sul mercato. Credo sia ora che il Sud prenda piena coscienza delle grandi potenzialità e risorse messe a disposizione dalla produzione vitivinicola da vitigni autoctoni e che si attivi con programmi giusti per valorizzare questa importante opportunità di sviluppo

Negli incontri B2B hai avuto dei riscontri interessanti?

Si, notevoli devo dire e sono determinato a promuovere con maggiore impegno i vini del Sud da vitigni autoctoni una volta rientrato a New York. Credo contatterò alcune aziende: Candido per il suo Salice Salentino, Tenute Sarno per il fiano, La Morella per il rosato, Valentina Passalacqua ed altre delle quali ora non ricordo il nome.

Se avessi degli ospiti speciali a cena quali vini del sud Italia proporresti loro?

Mi piace moltissimo avere amici a cena e cucinare per loro.  Anche se devo parlare di lavoro mi piace farlo a tavola davanti ad un buon bicchiere di vino. Il vino italiano non manca mai in queste occasioni, insieme a quello californiano. Ci sono spesso falanghina dalla Campania per i suoi profumi semplici e per la facilità di approccio con il bicchiere, bombino rosè dalla Puglia, Taurasi e primitivo.

A quali piatti scegli di abbinare questi vini?

Propongo la falanghina per i piatti di pesce, il sushi, il tai food. Il bombino rosè con le insalate ed il pesce, il Salice Salentino per il barbeque, il Taurasi per la carne in genere ed il primitivo di Manduria o di Gioia del Colle con la pizza, il salmone ed il tonno.

Gary Grunner è wine buyer e importatore USA CEO/Founder Grapes on the go, Inc.(Importers of fine Italian wines) USA. 

www.grapesonthego.com
www.grunneronwine.com