Pietrelcina, Ristorante Boda de Ciondro


da sx Salvatore Tarantino, Claudio Girardi, Simone Girardi e Sandro Capozza

da sx Salvatore Tarantino, Claudio Girardi, Simone Girardi e Sandro Capozza

di Lello Tornatore

Siamo a Pietrelcina (Bn), piccolo paesino di tremila anime che diede i natali a Padre Pio. Lontano dalle forti conurbazioni della fascia costiera campana ma molto vicino alle vigne di falangina ed ai campi di carciofi. Il paesaggio, per niente antropizzato, ti fa respirare un’aria bucolica e al tempo stesso, mistica. Sono posti da visitare sempre, ma soprattutto quando si ha voglia di staccare la spina e ritagliarsi dei momenti di riflessione indimenticabili. Per me, niente di tutto questo!!!

Pietrelcina, la Chiesa di Padre Pio e un arco del centro storico

Pietrelcina, la Chiesa di Padre Pio e un arco del centro storico

 

Boda de Ciondro, l'ingresso

Boda de Ciondro, l’ingresso

Come è noto, il mio desiderio di viaggiare è spinto sempre da cose più “terrene”, liquide e solide :-), e solo per queste sono disponibile a sacrificare le mitiche bombole di ossigeno irpino!!! La meta è il “ Boda de Ciondro”. Il ristorante prende nome dalla zona in cui si colloca: via tratturo località Boda de Ciondro che in una semplice e letterale traduzione dallo spagnolo, boda significa “festa di nozze”, ciondro invece è intraducibile, posso solo azzardare che nel dialetto delle zone interne della Campania, la parola identifica un contenitore rotto, inservibile e perciò si usa come dispregiativo per definire persone esteticamente impresentabili. Anche se la stessa zona era detta ” u ualo e lontro” che in dialetto pietrelcinese significa guado fangoso . Infatti vicino alla struttura scorre un ruscello (vallone  in forma dialettale) nel quale si rinfrescavano gli animali ricoverati nella struttura dove ora c’è  il ristorante. La proprietà, una volta in capo alla ricca famiglia Cardone, nel1921 venne poi acquistata dal nonno di Antonio Iadanza (titolare del ristorante), colono degli stessi Cardone.

Negli atti notarili si evince l’uso di cui se ne faceva: “giaciglio per animali volgarmente detto iazzo”. Nel 2004 Antonio, già più che “mezzo avvocato”, nonché sommelier, decide di realizzarvi un ristorante, inizia i lavori e apre nell’ agosto 2005. Così abbandona gli studi e si butta anima e corpo in quest’avventura di turismo rurale. “Immaginavo il mio ristorante come il posto in cui volentieri avrei trascorso le mie serate più belle”, ci dice Antonio, “ con la nostra cucina legata ai ricordi ma in chiave assolutamente aggiornata alle nuove tendenze,  tant’è che gli ospiti hanno sempre identificato Boda de Ciondro come un ristorante dalla cucina ricercata si, ma sempre con un forte legame alla tradizione e al territorio”. La prova evidente della concezione di cucina che ha Antonio Iadanza, ben centrata sui prodotti del territorio campano, è testimoniata dal coinvolgimento di Mirko Balzano nella proposizione del nuovo menù.

Boda de Ciondro, il titolare Antonio Maria Iadanza

Boda de Ciondro, il titolare Antonio Maria Iadanza

 

Boda de Ciondro, gli avi di Antonio

Boda de Ciondro, gli avi di Antonio

 

Boda de Ciondro, il menu

Boda de Ciondro, il menu

Attualmente lo staff è composto dal responsabile di sala Fabrizio Derudas 39 anni, barman professionale con varie esperienze a Roma, dallo chef Claudio Girardi, direttamente dall’Istituto Alberghiero di Benevento  di anni 23, il suo secondo Salvatore Tarantino di anni 22, dall’Istituto Alberghiero di Avellino e completano lo staff  Sandro Capozza dall’ alberghiero di Benevento e Simone Girardi studente stagista sempre dell’ alberghiero di Benevento, di soli 15 anni.

Boda de Ciondro, il responsabile di sala Fabrizio Derudas

Boda de Ciondro, il responsabile di sala Fabrizio Derudas

 

Boda de Ciondro, la sala, l'ngresso al giardino, il dehors

Boda de Ciondro, la sala, l’ngresso al giardino, il dehors

Doverosamente :-) abbiamo testato: “ Il nostro benvenuto” con baccalà mantecato e mallone,  mozzarellina fritta,  maiale e patate, crostatina di zucca e salsiccia di Castelpoto presidio Slow Food  Antipasto: “L’oro di Montoro”, dedicato a Nicola Barbato, titolare dell’azienda Gaia che produce la famosa cipolla ramata. L’idea è quella di rendere omaggio ad un prodotto e a un territorio  che continua a portare avanti una tradizione popolare. La cipolla è cotta sulla fiamma diretta in un involucro termico, ha una leggera affumicatura ed è condita con burro, colatura di alici e tartufo nero. Semplicemente…deliziosa, le solite montagne russe del gusto a cui ci ha abituato Mirko, “lo scugnizzo dell’Irpinia”.

Boda de Ciondro, Il nostro benvenuto

Boda de Ciondro, Il nostro benvenuto

 

Boda de Ciondro, L’oro di Montoro

Boda de Ciondro, L’oro di Montoro

 

Boda de Ciondro, servizio del burro fuso, al tartufo

Boda de Ciondro, servizio del burro fuso, al tartufo

A seguire “ il must” dedicato a Raffaele Vitale, “Spaghetti al pomodoro con pacchetelle Danicoop “…E’ il piatto con cui si misura un cuoco!!! Bellissima esecuzione, ottima materia prima, La scelta di metterlo in carta, chiaramente ispirata da una “vis provocatoria” del pensiero “ balzaniano” tutto condensato nel motto…buttiamo via i sifoni e facciamo parlare il susseguirsi delle stagioni!!! Delicatissimi, ma al tempo stesso dal sapore condensato i  “Ravioli ripieni di brasato di cinghiale e conditi con colatura di alici di Cetara”. L’idea  è quella di unire due elementi selvatici (non allevati) contrapposti, ma anche mare e terra!!! La spruzzatina supplementare di colatura è un bonus che vi consiglio di concedervi…per pareggiare il conto con il brasato di cinghiale. “ Rigatoni di rinforzo di baccalà ” E’ un piatto della memoria, ci ricorda, ovviamente, l’insalata di rinforzo natalizia. Con cavolfiori, baccalà, salsa di peperoni all’aceto e olive. Bella la sistemazione del piatto, goduriosa la degustazione, proverei a servire il piatto…freddo!!!

Boda de Ciondro, spaghetti Gentile alle pacchetelle di San Marzano Dani Coop

Boda de Ciondro, spaghetti Gentile alle pacchetelle di San Marzano Dani Coop

 

Boda de Ciondro, raviolini del plin con brasato di cinghiale e colatura di alici

Boda de Ciondro, raviolini del plin con brasato di cinghiale e colatura di alici

 

Boda de Ciondro, spruzzatina supplementare di colatura

Boda de Ciondro, spruzzatina supplementare di colatura

 

Boda de Ciondro, rigatoni di rinforzo di baccalà

Boda de Ciondro, rigatoni di rinforzo di baccalà

Baccalà, rape e patate “Il baccalà viene arrostito sulla pelle ed adagiato sul suo “latte”, ottenuto dal bollore di latte ,aglio dell’ Ufita e lische di baccalà. Giusta la dissalatura del baccalà (sembra una banalità, ma è difficile trovare il giusto equilibrio), geniale il sistema di cottura, centrato l’abbinamento con il mallone e le cialde di mais.

Boda de Ciondro, baccalà, rape e patate

Boda de Ciondro, baccalà, rape e patate

 

Boda de Ciondro, la Falanghina di Mustilli e l'Aglianico del Taburno Merum di Terre Caudium

Boda de Ciondro, la Falanghina di Mustilli e l’Aglianico del Taburno Merum di Terre Caudium

E siamo quasi arrivati alla fine con “ Cioccolato arachidi e mandarino tardivo” un dolce-gelato che è il giusto finale a questa cavalcata territoriale ma nello stesso tempo gourmet. E con la piccola pasticceria, della storica azienda Borrillo di San Marco dei Cavoti (la patria del torrone), abbiamo veramente finito!!! Veramente un bel posto dove ti senti a casa, come dice Antonio Iadanza…”dove volentieri vorrei trascorrere le mie serate più belle”!!!

Boda de Ciondro, cioccolato arachidi e mandarino tardivo

Boda de Ciondro, cioccolato arachidi e mandarino tardivo

 

Boda de Ciondro, piccola pasticceria di Borrelli

Boda de Ciondro, piccola pasticceria di Borrelli

 

Boda de Ciondro, il salottino per after dinner

Boda de Ciondro, il salottino per after dinner

 

Ristorante Boda de Ciondro

via Tratturo

Pietrelcina (Bn)

Tel. 0824.997601