Cantina Santo Iolo: i vini bordolesi d’Umbria


Santo Iolo, il casale

di Antonio Di Spirito

E’ fatto risaputo, ormai, che un ex parlamentare abbia voluto impiantare vitigni “internazionali” in Umbria, tra Otricoli e Narni, ricorrendo finanche al tannant, vitigno non iscritto nel registro nazionale e che fu addirittura sconsigliato in Italia perché “inquinante”. Il tutto per essere originale? Si direbbe proprio di no! In quella zona c’è la Amelia DOC che comprende Narni e Otricoli ed ammette alla coltivazione ed alla vinificazione anche i vitigni suddetti.

In quella zona conosco varie realtà vitivinicole che producono ottimi vini, siano essi della tradizione a base ciliegiolo (un particolare clone locale) sia di sangiovese, siano essi prodotti con vitigni internazionali.

Una di queste realtà è l’azienda Santo Iolo.

Dapprima c’era un casale, meta di weekend e di riposo. Poi, nel 2003, venne messo in vendita un terreno collinare esteso circa 4 ettari, attiguo al casale e per Pietro Ducoli venne il tempo di iniziare una carriera parallela da imprenditore vitivinicolo. Da sempre appassionato di vino, ha seguito un corso da sommelier, ha fatto anche qualche viaggio in Francia, ma mettere tutto in pratica non è cosa facile. Decide di seguire la passione ed impianta quasi tutti vitigni francesi: Cabernet Sauvignon, merlot, syrah, alicante e malbec. Il consulente enologico è un profondo conoscitore del territorio: Maurilio Chioccia. Intanto, però, è cresciuto in casa chi in futuro si occuperà dell’intera filiera produttiva: la figlia, infatti, si è laureata in enologia. Le pratiche in vigna sono di tipo tradizionale e si avvalgono di tutte le conoscenze tecnico-scientifiche per la cura delle piante e della prevenzione di patogeni. Potature invernali severe, diradamenti e le continue attenzioni durante la gestione diretta di tutte le operazioni hanno reso naturale ed inevitabile l’adesione alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.

Veramente notevole il rapporto qualità-prezzo!

Santo Iolo, i vigneti

I vini degustati


Pratalia 2013

Il vigneto si trova a Capalbio, in maremma, a 100 m.s.l.m., vicino al mare su terreno argilloso, sabbioso e ricco di  minerali; il vitigno utilizzato è il vermentino. Il colore è giallo paglierino intenso. Al naso è una concentrazione molto intensa di mirto, salvia, fieno, frutti tropicali e note minerali. Il palato viene sollecitato da sapori di frutta tropicale molto intensi: litchie, ananas, lime e pompelmo rosa; è fresco, secco e sapido; poi viene la speziatura, una nota di mandorla tostata ed una piacevole nota amaricante che controbilancia ed equilibra la nota dolce della frutta assaporata ad inizio sorso.

 

Pratalia di Santo Iolo

Rossoiolo 2010

Un appezzamento di due ettari di natura argillosa e sabbiosa di origine fossile, coltivati ad alicante, malbec e syrah forniscono le uve per questo che è il secondo vino dell’azienda. Vinificato in acciaio e, dopo un breve passaggio in barrique di secondo passaggio, matura per ulteriori 12 mesi in acciaio ed un affinamento di 6-8 mesi in bottiglia.

Il colore è rubino intenso; al naso si presenta con note floreali e frutti rossi; fumo e spezie completano il quadro olfattivo. All’assaggio è fruttato, fresco, il sorso è scorrevole e fluido con note empireumatiche, tannini morbidi e una chiusura equilibrata.

 

Rossoiolo di Santo Iolo

Santoiolo 2011

Il primo vino aziendale viene prodotto dal restante ettaro e mezzo di terreno, coltivato a cabernet sauvignon, merlot e syrah.

Il colore è rubino cupo. Il naso è invaso da note affumicate, frutti di bosco, fragoline, polvere di caffè e speziatura. In bocca è fruttato e fresco, molto intenso è il sapore di melograno; la trama è fitta, i tannini sono vellutati ed una nota fumé e speziata chiudono il sorso in modo asciutto e piacevole.

 

Santoiolo 2011

Azienda Agricola Santo Iolo
Strada Montini, 36 – 05035 Narni (Terni)
cell. 339.4378564
www.santoiolo.it
[email protected]

2 Commenti

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