Greco di Tufo 1989 doc Cantine di Marzo. Il piacere dell’attesa supera ogni aspettativa


Ferrante di Somma con i suoi vini

Di vecchie bottiglie di greco le Cantine di Marzo ne conservano meticolosamente un bel po'. Entrando nel palazzo di famiglia nel centro di Tufo, piccolissimo borgo del vino in Irpinia, si ha subito la percezione di attraversare pagine di storia vitivinicola importante. Certo sarebbe fantastico poter restaurare il palazzo seicentesco, concepito per dominare il piccolo feudo, ma soprattutto per produrre vino. Le cantine si diramano al di sotto dell'edificio attraverso un  dislivello di circa venti metri, assicurando temperature più che fresche al vino ed una buona umidità. Per girarle tutte ci vuole un bel po' e si viene continuamente rapiti dai tanti particolari che testimoniano l'evoluzione della produzione in un arco di tempo così lungo. Praticamente tra queste mura si produce greco, e non solo, da almeno quattro secoli.

Greco di Tufo 1989 di Cantine di Marzo

Sono i Di Marzo ad aver impiantato questo vitigno sulle colline intorno a Tufo e ad averlo portato qui dal Vesuvio. O almeno in famiglia così si racconta. E' ben noto che i primi impianti di greco si sono sviluppati sul vulcano e ne è splendida testimonianza l'immagine dell'aminea gemina disegnata su un cratere ritrovato a Pompei ed esposto nell'Antiquarium Nazionale di Villa Regina a Boscoreale – sito poco conosciuto, ma interessantissimo da visitare per l'eccezionale stato di conservazione che fotografa  con precisione l'attività  di una cantina vesuviana di ben 2000 anni fa.

vaso su cui è rappresentato un grappolo di aminea gemina, uva greco allevata sul Vesuvio

Le Cantine di Marzo hanno una storia ben più recente rispetto alla villa rupestre vesuviana, ma rappresentano a loro volta una testimonianza importante per la vitivinicoltura italiana. Oggi a condurre l'azienda è Ferrante di Somma, che ha apportato una sferzata di energia positiva negli ultimi anni, scrollando via il torpore nel quale il palazzo si era un po' sopito. E' attento padrone di casa, maestro nell'accoglienza condita sempre da estrema gentilezza. E lo conferma il fatto che per palesare il piacere della visita corre a recuperare qualche vecchia annata di greco nei tortuosi meandri del palazzo. Con generosità stappa le vecchie bottiglie renane, contrassegnate dalla deliziosa prima etichetta dell'azienda. Il tempo ha fatto di loro dei piccoli gioielli e si è sospeso lungamente per tutta la durata della degustazione. Tra le varie chicche spicca alla grande l'eccezionalità del millesimo 1989. E pensare che sono veramente poche le persone convinte della capacità del greco di essere un vino eccellente nei tempi lunghi e lunghissimi. Il grande vigore che lo rende così scontroso nei primi anni di vita gli permette di essere estremamente seducente nelle lunghe evoluzioni. Ferrante versa adagio il vino nei calici e già il colore dorato e sorprendentemente luminoso ci anticipa il grande piacere della lunga attesa. Anche i profumi confermano la vibrante energia annunciata nel colore. Sono inizialmente dominati dai sentori di idrocarburi e, mano a mano che il vino riconquista la sua vitalità a contatto con l'aria, si compongono le diverse note olfattive. Il frutto è dolciastro, ma non marmellatoso e si mescola al tocco citrino lasciando lentamente spazio ai fiori di camomilla e alle spezie delicate ed eleganti di anice stellato sulle quali i profumi si allungano sinuosamente.  In bocca scivola leggiadro, è setoso e gustoso, nuovamente citrino con freschezza viva e luminosa proprio come il giallo dorato che ha fatto da overture a  questo prezioso assaggio.

L'Azienda Agricola Di Marzo è in via Gaetano di Marzo, 2 in Tufo (AV). Tel 0825 998022, fax 0825 998383. www.cantinedimarzo.it, [email protected]

Questa scheda è di Marina Alaimo