
Vista: 5/5. Naso 23/30. Palato: 26/30. Non Omologazione: 32/35
Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Un vino del Mib30 campano. Per capire come evolve l’annata e come stanno le cose. Bene per Gabriella Ferrara e il marito Sergio Ambrosino: l’essere rimasti con i piedi per terra, contenuto negli anni la produzione senza espandersi inutilmente, fare il passo del rosso acquistando il vigneto a Montemiletto, oltre al rapporto solido con Marc De Grazia e l’enologo Paolo Caciorgna, sono i fattori di un successo mai strillato, sempre sudato e faticato.

Lo stile di questo bianco è a metà del guado fra il tradizionale e il moderno. Non si rinuncia alla sapidità e soprattutto alla freschezza, ma al tempo stesso la componente fruttata riesce ad avere il suo peso olfattivo e gustativo nei confronti delle tipiche note di zolfo dell’areale del comune di Tufo. Si colloca insomma fra Torricino da un lato, Cantina dell’Angelo e D’Aione dall’altro.
La 201o si prospetta annata complessa per Greco e Fiano perché le piogge travolgenti iniziate intorno al 7-8 ottobre e proseguite ininterrotte per circa due settimane hanno compromesso molte aree e per l’aglianico meglio non parlarne. Naturalmente fare queste generalizzazioni in aree e microclimi così diversi è sempre sbagliato, ma ci sentiamo comunque di affermare che gli assaggi di Greco che sinora abbiamo fatto ci hanno regalati vini pieni e ricchi di carattere.
Anche il 2010 di Gabriella Ferrara si presenta pimpante, di buon corpo e carico di verve acida che rivela la voglia di vivere del vino, la sua volontà assoluta di superare l’estate a cui lo condannano ristoratori ignoranti. Il naso è piacevolmente fruttato con sentori minerali, ma è in bocca che si esprime con grande potenza e determinazione, alcol presente ma non esuberante.
Le premesse per un bel percorso ci sono tutte, per certi versi richiama la splendida 2008.
Un bel bianco da abbinamento, capace di affrontare tutta l’alta cucina.
Sede a Tufo, Frazione San Paolo, 14. Tel e Fax: 0825 998194. www.benitoferrara.it [email protected] Ettari: 9. Enologo: Paolo Caciorgna. Uve: Greco di Tufo, coda di volpe, aglianico .
9 commenti
giulia
20 Maggio 2011 - 09:26quella fantastica nota di zolfo che quando togli il naso dal bicchiere ti fa dire: “è Ferrara”, della serie : marcare il territorio
enricobotte
20 Maggio 2011 - 09:45che buono che buono, tra i miei bianchi preferiti.
Lello Tornatore
20 Maggio 2011 - 10:07Bellissimo vino, grande freschezza e grandissima mineralità, la 2010 promette benissimo. Sulla sua scia, altri greco stanno venendo fuori alla grande . Ne sentiremo alcuni… buonissimi !
Valerio Rosati
20 Maggio 2011 - 13:54La scheda si riferisce al Greco base o al “Vigna Cicogna”?
luciano pignataro
20 Maggio 2011 - 15:09Al base. Il Vigna lo abbiamo provato, ma è ancora in vasca.
Peppe Panico
20 Maggio 2011 - 17:48Chiedo consiglio. A proposito di questo 2010 piovoso, come la metto con mia figlia nata nel medesimo anno, dove lo vado a pescare il vino da conservare per il suo 18°?
Paolo De Cristofaro
20 Maggio 2011 - 17:58In Irpinia Fiano di Avellino più che aglianico-Taurasi (ma attenzione a quelli buoni: sono annate come queste a regalare le emozioni più belle, là dove i veri vigneron sanno trasformare i limiti in opportunità con coraggio e tenacia), ma anche in zona Falerno, Colline Caiatine, Roccamonfina e Cilento dovrebbero venir fuori un po’ di rossi eleganti e longevi.
Altrimenti Chianti Classico, Montalcino, Langa, Alto Piemonte e soprattutto Bordeaux e Rodano. Un po’ dappertutto, insomma… :-))
Luciano Pignataro
20 Maggio 2011 - 18:04Secondo me il Fiano 2010 di Vadiaperti e quello di Picariello potrebbero durare così a lungo se conservati bene e in magnum:-)
Aglianico non so proprio, ha ragione Paolo, lo sapremo fra tre o quattro anni
enrico faraone
22 Maggio 2011 - 20:50grande greco,il benito ferrara vigna cicogna,un solo problema ,da quandol’ho fatto assaggiare alla mia compagna Bruna non beve altro vino.quindi lunga vita a Sergio e gabriella……..
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