Il Repertorio 2003 Aglianico del Vulture doc


CANTINE DEL NOTAIO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Scrivo queste note con le papille devastate dallo Shiraz 2000 di La Motte, Franschhoek Valley in Sud Africa, cioè da tutto ciò che un vino non deve avere nel bicchiere: incapacità di reggere gli anni, olfatto banale di legno, frutta cotta e freschezza flebile, assenza totale di tipicità, finta complessità, poca profondità, ingresso popputo e violento, finale con sensazione dolciastra che lascia la bocca impastata, impossibilità di abbinamento, soprattutto noia, tanta noia, dopo il primo sorso. Se confronto questa bottiglia ipermedagliata con il vino base di Gerardo e Marcella mi accorgo che nel Vulture siamo per fortuna su un altro pianeta, tra i due vini c’è la stessa differenza che corre tra la pizza in autogrill e quella a Napoli, tra le patatine fritte al Mc Donalds’ e quelle tagliate a mano a Valleverde di Atripalda, tra il caffé del bar Cimmino e quello di un qualsiasi bar di Roma. Insomma due pianeti offerti al consumatore finale più o meno allo stesso prezzo, cioé intorno ai 15 euro. Penso che questa comparazione sia la risposta più valida a chi ancora abbia dei dubbi su come muoversi nei prossimi anni: finché si resta ancorati sui vitigni autoctoni nessuno potrà entrare nel mercato di fascia alta o comunque consapevole, cioé nel marcato in cui lavora la maggior parte delle aziende italiane. Parliamo, tra l’altro, di una delle annate meno felici in Italia e al Sud, la difficile 2003 siccitosa e già piena per certi versi, nel corso della quale non ho incontrato ancora un solo vino davvero memorabile. Molti però sono buoni, come Il Repertorio in cui Luigi Moio ha cercato con sapienza di salvaguardare freschezza e mineralità riuscendo così a dare sostegno alla beva dall’inizio alla fine. Ricordate il gioco che si faceva da ragazzi, cioé scegliere una pietra piatta e farla rimbalzare sul mare? Proprio così deve essere per me un vino di classe, rimbalzare dalle labbra alla fine della lingua con la stessa energia stupendo in ogni passaggio, non essere piatto e ripetitivo. In fondo è possibile fare un parallelismo tra vino e persone anche da questo punto di vista. Il Repertorio è un vino caldo, oltre i 14 gradi di alcol (come lo Shiraz citato), ma in assoluto equilibrio con le altre componenti, in particolare i tannini sono già risolti, forse troppo e per questo rivelano in un certo qual modo l’annata matura. Bevetelo adesso, oppure nell’arco di tre o quattro anni, quando avrà raggiunto il suo Nadir prima di iniziare la discesa che prevediamo prematura rispetto alle altre annate.

Sede a Rionero in Vulture, via Roma, 159
Tel.0972.723689, fax 0972.725435
Sito: http://www.cantinedelnotaio.com
Enologo: Luigi Moio
Bottiglie prodotte: 200.000
Ettari: 30 di proprietà
Vitigni: aglianico, moscato, malvasia