Il valore dell’orto e il pesto di fiori di zucca

Fusilli con il pesto di fiori di zucca
di Carmen Autuori
Che la vera ricchezza, oggi, sia il tempo è un fatto ormai noto, almeno per chi non si sofferma alla superficie delle cose. Ma lo è anche poter disporre di alimenti naturali, ovvero senza pesticidi, che rispettino la stagionalità, preservino la biodiversità e siano una risorsa, e non un danno, per l’ambiente.
In altre parole, chi ha la possibilità di coltivare un piccolo orto (ma va bene anche un balcone con vasi adeguati) è una persona fortunata.
Certo, come per tutte le cose non ordinarie, l’orto richiede cura, impegno anche fisico e un minimo di apprendimento delle regole basilari che regolano la coltivazione di qualunque ortaggio.
L’importanza dell’orto è stata recepita anche da molte attività ristorative. Precursore di questa tendenza è stato Alfonso Iaccarino, del Don Alfonso 1890, che da più di un trentennio ha acquistato – e cura ogni giorno- quell’angolo di paradiso che si chiama Le Peracciole, seguito da altri chef e cuochi, tra i tanti mi piace ricordare Domenico Marotta oppure Mimmo De Gregorio con il suo Orto Ghezzi ma anche Pietro Zito e Peppe Zullo, in Puglia, solo per fare qualche esempio.
Attenzione, però: come accade spesso c’è anche chi interpreta questa tendenza come una moda, o peggio come uno specchio per le allodole per i clienti, salvo poi rifornirsi di ortaggi presso i grossisti ai mercati generali.
Al di là della genuinità dei prodotto, l’orto apporta numerosi benefici: riduce l’ansia, distoglie dai cattivi pensieri, è un vero toccasana per gli anziani, non a caso molte strutture che li ospitano praticano l’ortoterapia, contribuisce ad un approccio salutare verso il cibo, insomma dedicarsi all’orto è una vera e propria terapia per la mente ed il corpo.
Terapia che ho sperimentato su me stessa avendo la fortuna di vivere in campagna.
A dire il vero purtroppo è da pochi anni che mi dedico alla coltivazione di qualche ortaggio, l’avessi fatto prima, ma meglio tardi che mai.
Il mio orticello cresce tra i fiori e le piante sempreverdi: un meraviglioso e creativo disordine che può non piacere ai talebani dei filari, ma tant’è.
In questo periodo la mia piccola produzione mi sta regalando delle cipolle di Tropea tenerissime, qualche melanzana ma soprattutto zucchine e, conseguentemente, magnifici fiori di zucca, che ogni mattina mi riconciliano con il mondo per la loro bellezza, alcuni li uso in giornata, altri li conservo in congelatore per l’inverno.
Qualche giorno fa sono venuta a conoscenza, grazie alla signora Rocchina, cuoca rurale di Tenuta Mainardi ad Aquara, del pesto di fiori zucca, uno dei suoi cavalli di battaglia con il quale condisce una straordinaria pasta fresca, in genere fusilli o cavatelli.

La signora Rocchina
Come promesso, la signora Rocchina, ci ha svelato non solo la ricetta del pesto, che condividiamo con grande piacere con i lettori del blog, ma anche quella dei suoi celebri fusilli.
Ricetta di Rocchina Nicoletta - Tenuta Mainardi raccolta da Carmen Autuori
- Tempo di preparazione 1 ora e 30 minuti
- Tempo di cottura 12 minuti
Ingredienti per 4 persone
- Per i fusilli
- 400 g di farina di semola di grano duro rimacinata
- 4 uova intere
- Per il pesto di fiori di zucca
- 12 fiori di zucca raccolti al mattino presto
- 25 g di pinoli
- 1 cucchiaio colmo di parmigiano
- 1/2 bicchiere di olio extravergine
- 1 pizzico di sale
Preparazione
Disporre la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungere al centro le uova leggermente sbattute, e impastare a lungo fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lasciarlo riposare per un’ora in una terrina coperto da una pellicola.
Riprendere l’impasto stendere a forma di serpentelli non troppo spessi, tagliare in pezzi di circa 7/8 centimetri, cavarli con l’apposito ferro: otterrete una sorta di maccheroncelli con il buco al centro. Disporre ordinatamente i fusilli su un canovaccio pulito e lasciarli asciugare.
Nel frattempo, frullare con l’aiuto di un mixer tutti gli ingredienti del pesto.
Portare a bollore l’acqua, aggiungervi il sale grosso, calare i fusilli e, una volta cotti piuttosto al dente, scolarli, rimetterli nella casseruola e mantecarli per qualche secondo con il condimento.
Servire con qualche foglia di basilico a decorazione e, se gradito, una spolverata di parmigiano. Io li preferisco senza per poter assaporare al meglio il delicatissimo gusto dei fiori di zucca.