La fisiognomica dei dolci e altre genialita’ di Fabrizio Mangoni


Fabrizio Mangoni

Fabrizio Mangoni

di Marco Milano

Ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere (con il privilegio di averlo avuto anche come ospite a Capri) il prof. Fabrizio Mangoni e non può che essere un rammarico e un grande dispiacere aver appreso la sua scomparsa e averlo dovuto salutare per sempre. Anche se, come ha chiesto nel suo geniale “testamento” dobbiamo farlo con un sorriso, di Fabrizio Mangoni, architetto e docente di Urbanistica presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, ci mancherà immensamente il suo “ruolo” di gastronomo ed esperto di dolci. Autore e conduttore di programmi televisivi con Raffaella Carrà ed Enza Sampò, sarà per sempre, ora, il depositario di una straordinaria teoria che sarà protagonista non solo in questo ma anche nei prossimi millenni: la “fisiognomica dei dolci”.

Fabrizio Mangoni - Lezione di dolci

Fabrizio Mangoni – Lezione di dolci

Per anni, infatti, dal lontano 1964, Mangoni, studioso di indubbio talento e originalità, aveva portato avanti la sopracitata teoria grazie alla quale comparare i caratteri umani ai dolci. Una tesi, una “filosofia”, a dir poco rivoluzionaria, incredibilmente eccezionale per intuizione e scoperta, applicabile ai grandi personaggi del presente e del passato o semplicemente ad amici e familiari nella vita quotidiana. E dunque di Mangoni tra le tante cose ci mancherà la suaoriginale teoria che ci ha però lasciato in eredità: possiamo chiederci grazie a lui se il nostro vicino di casa somiglia più ad una sfogliatella, ad una pastiera o un babà? E se la nostra signora o la nostra amata sorella ha più accostamenti con una zeppola di san Giuseppe o un bignè. Una tesi seria e complessa, elaborata, ben studiata e dimostrata, uno dei tanti regali che il prof. Fabrizio Mangoni, ci lascia.

Di che dolce sei - Il libro di Fabrizio Mangoni

Di che dolce sei – Il libro di Fabrizio Mangoni

“Non mi dispiace qualche lacrimuccia, ma adesso tirate un respiro e dedicatemi un bel sorriso – ha scritto il nostro Mangoni nel suo post…postumo – Poi siccome vi mancherò, ma anche voi mi mancherete certamente, vi chiedo ogni tanto di ricordare qualche episodio comune. Sarà il mio modo di stare ancora un po’ insieme”. E personalmente posso ricordare di averlo conosciuto grazie al mio amico Antonino Esposito con il quale conduceva il programma “Piacere Pizza” su Alice Tv. L’incontro a Capri mi consentì di apprezzare da vicino un docente che avrebbe meritato un premio al giorno e un premio speciale per “Di che dolce sei?” il suo straordinario libro. “Il carattere dei dolci come quello delle persone – scriveva Mangoni in questo volume – si distingue in struttura, indole profonda, propensioni verso l’esterno e gli altri. Questi i ‘criteria’ del metodo comparativo tra umani e dolci. La struttura è fatta di paste, creme e decorazioni. La pasta è il ‘corpus caratterialis’ della personalità; abbiamo, ad esempio, caratteri solidi di pasta frolla e morbidi e accoglienti di pan di Spagna, oppure fragili di pasta sfoglia. Le creme sono le passioni; avremo persone con passioni nascoste o assolute e incontenibili come la mousse. Poi ci sono le decorazioni, e qui troveremo personalità timide, sobrie o vanitose”. E poi rubo al mio amato prof. dal sopracitato libro la sua tesi su “Napoleone e il suo spirito caprese”.

Fabrizio Mangoni con Antonino Esposito

Fabrizio Mangoni con Antonino Esposito

Napoleone Bonaparte, assolutamente originario della Corsica, infatti, secondo tale studio era caprese, nel senso che era “somigliante” alla torta caprese. La pastosità al cioccolato della sua indole, infatti, sono alla base, come sosteneva Fabrizio Mangoni, “della sua determinazione e geometrica razionalità che gli hanno consentito di tenere in scacco nazioni e corone”. E ancora se il gusto di cioccolato rappresentava per Napoleone il “suo amaro realismo”, a costituire il suo carattere era anche “una certa pietrosità alla mandorla”. Pura poesia, infine, sono state per me le parole di Fabrizio Mangoni sul paragone tra lo zucchero a velo della torta caprese e Napoleone Bonaparte. “Lo zucchero a velo di cui si ammanta – scrive l’inimitabile Mangoni – non è superficiale dolcezza, è la ricerca di un equilibrio rispetto al tumulto delle contraddizioni interne”. Ci congediamo convinti che il prof. Fabrizio Mangoni oltre a meritare illustri riconoscimenti per la teoria della fisiognomica dei dolci che andrebbe inserita nei libri di scuola, e che spesso ha presentato in trasmissioni televisive e spettacoli di show cooking, in un altro mondo ha diritto ad essere nominato “honoris causa” quale Rettore di una futura Università della Pasticceria, dove il dolce non è solo pratica ma anche teoria, non è semplice cibo ma un insieme di emozioni e sensazioni. “Posso dire di avere attraversato la vita con allegria e leggerezza” hai scritto nel tuo addio caro prof. ma non ci hai lasciato un’ultima risposta: ma tu “Di che dolce sei?”. Ciao Prof.!