Luna Mater 2007 Frascati superiore doc


FONTANA CANDIDA
Uva: malvasia di Candia, malvasia del Lazio, trebbiano toscano, greco e bombino
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

I dati economici distribuiti da poco dalle varie aziende vitinicole italiane di maggiore spicco danno l’idea di come il marchio storico (quindi le aziende per certi versi maggiormente legate alla tradizione viticola italiana) sia ritornato ad essere un riferimento consolidato per il mercato e per i consumatori dopo l’escalation confusionale degli ultimi anni. Il Gruppo Italiano Vini continua ad essere l’azienda vitivinicola di riferimento per tutto il comparto in quanto a soldoni fatturati e molte delle aziende, di proprietà, presenti nel portfolio lungo la penisola italica (ricordiamo tra le altre, Ca’ Bianca in Piemonte, Nino Negri in Valtellina-Lombradia, Santi in Veneto, Rapitalà in Sicilia) appaiono sempre più in piena evoluzione grazie anche alla grande capacità di rinnovamento senza smentire l’originalità tipica di certi terroirs.
Fontana Candida è una azienda importante, conosciuta in tutto il mondo, ha da poco compiuto i suoi primi 50 anni e per celebrare questo traguardo è nato il Frascati Superiore Luna Mater 2007, da uve Malvasia di Candia (50%), Malvasia del Lazio (20%), Trebbiano Toscano (10%), Greco (10%), e Bombino (10%), uve che, sia chiaro, sembrano non interessare più a nessuno, fattostà che ovunqui ti giri nel Lazio i nuovi impianti di uve bianche sono tutti o quasi vocati ai vitigni internazionali, chardonnay e sauvignon in testa. Qui no, in questo caso si è puntato proprio sulla valorizzazione di alcune vigne di cinquant’anni, con basse rese e con una attenzione maniacale in cantina con una seria e proficua differenziazione nella vinificazione. Parte delle uve è stata raccolta a giusta maturazione, vinificata sofficemente, a temperatura controllata mentre un’altra parte raccolta tardivamente, vinificata con breve macerazione pellicolare in modo da tirare fuori maggiore materia varietale da consegnare all’abilità dell’enolgo ed al tempo di affinamento in bottiglia.
Il vino che ne è venuto fuori è senz’altro una bella sorpresa, più che per gli addetti ai lavori subito pronti a premiarlo a destra e a manca, è risultato entusiasmante per l’avventore che si è trovato finalmente di fronte ad un Frascati senza la solita puzza sotto il naso di stare per bere un vino più o meno alla stessa stregua di una boccia d’acqua pesante in residuo fisso. Di colore giallo paglierino carico, intenso e di ottima vivacità con una buona consistenza nel bicchiere. Il primo naso è su note fruttate dolci, pera matura, poi esotiche, penso al mango, tutti sentori nitidi e di gradevole finezza sorretti da una buona vena minerale. In bocca è secco, caldo e di buon corpo; I suoi 14 gradi e mezzo in alcol si fanno sentire decisi ma non stucchevoli, il vino è sorretto da una buona freschezza e da una decisa minerilità che per almeno due-tre anni gli consentiranno qualità ed equilibrio gustativo. Un’altro bianco per puntare ad abbinamenti meno spocchiosi come solitamente capita ai vini di questa denominazione e soprattutto da non perdere di vista nel tempo; Ideale se servito intorno ai 12°, da provare su di una Zuppa di Patate e Porri o magari sulla Carbonara, tanto per riprendere una ricetta tipicamente territoriale per la cui salvaguardia mi trovo sempre in prima linea.
Questa scheda è di Angelo Di Costanzo

Sede a Monteporzio Catone, via Fontana Candida, 11
Sito: http://www.fontanacandida.it
Enologo: Francesco Bardi
Bottiglie prodotte: 7.500.000
Ettari: 97 di cui 30 di proprietà
Vitigni: Malvasia di Candia, Malvasia del lazio, Trebbiano Toscano, Greco, Bombino, Merlot, Syrah, Cesanese