Mare e Vitovska 2025. Al Castello di Duino (TS) si celebra la regina dei vitigni autoctoni del Carso
di Luca Roncadin e Francesca Di Leo
Nel cuore del Carso si rinnova l’appuntamento annuale con Mare e Vitovska in Morje 2025. Questo evento, giunto alla sua diciannovesima edizione, rappresenta un momento imperdibile per gli appassionati di vino e territorio, offrendo un’immersione profonda nella cultura vinicola e gastronomica di questa terra di confine unica.
La manifestazione è organizzata dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras, un’organizzazione fondata nel febbraio 2013 da viticoltori della provincia di Trieste che operano sul suolo carsico da generazioni. L’Associazione è impegnata a tutelare, valorizzare e curare gli interessi della viticoltura e dei viticoltori, preservando antiche e tradizionali tecniche di coltivazione in un contesto particolarmente difficile come quello carsico.
La Vitovska: Simbolo e Regina del Carso
Protagonista indiscussa dell’evento è la Vitovska, vitigno autoctono a bacca bianca, ampiamente riconosciuto come la “regina del Carso” e suo simbolo inconfondibile. La sua storia è antica, radicata nella cultura contadina del territorio. La denominazione del vitigno è di origine slovena, probabilmente derivante dalla parola “vitica”, che significa “viticcio dell’uva”.
La Vitovska è il risultato di un incrocio naturale tra la Malvasia e la Glera, gli unici altri due vitigni autoctoni a bacca bianca della zona. Attraverso un lungo processo di adattamento e selezione, questa varietà ha sviluppato caratteristiche che le consentono di prosperare in un ambiente ostile, riuscendo a sopportare sia i rigidi inverni che la siccità della stagione calda, nonostante la frustata della Bora.
Al palato, la Vitovska si presenta secca, con un retrogusto di mandorla, ed è caratterizzata da una spiccata mineralità e sapidità. Se vinificata in bianco, offre eleganti sentori fruttati e sensazioni di erbe aromatiche, con note di pera Williams e salvia. Qualora venga macerata sulle bucce, libera aromi di frutta gialla matura, fiori di campo e fieno. Il suo colore è tipicamente giallo paglierino, talvolta con sfumature verdoline o riflessi dorati. È un vino fresco, con buona acidità e corpo, e un finale gradevolmente amarognolo. La Vitovska si abbina splendidamente con il prosciutto del Carso, piatti leggeri come pasta e pesce, frutti di mare, carni bianche e verdure.
Il Carso: Un Terroir di “Viticoltura Eroica”
Il Carso, o Kras in sloveno, si estende nell’area occidentale della Slovenia, toccando anche territori italiani (carso triestino e goriziano) e croati (Istria settentrionale). La regione è definita dalle sue peculiarità carsiche: un paesaggio calcareo con rocce affioranti, depressioni (doline) e migliaia di grotte, di cui circa 20 sono visitabili.
Il clima è una transizione tra mediterraneo e continentale prealpino, mitigato dal Mar Adriatico. Le temperature medie annue sull’altipiano carsico si aggirano intorno ai 12,5°C, con condizioni più miti lungo la fascia costiera. Sebbene le precipitazioni siano modeste (900-1400 mm annui) e il terreno carsico sia fortemente permeabile, causando un elevato deficit idrico estivo, la vite riesce a prosperare. La sottile coltre di terra rossa e ferrosa, che ricopre il substrato calcareo, trattiene l’acqua in quantità sufficiente per le esigenze della vite, che notoriamente dà il meglio in condizioni di stress idrico. La Bora, vento impetuoso, asciuga ulteriormente il terreno, ma la sua ventilazione moderata durante la primavera e l’estate contribuisce a ridurre l’umidità e aumentare l’insolazione, a beneficio della vite.
Produrre vino sul Carso è spesso descritto come “viticoltura eroica”. I vignaioli hanno dovuto strappare letteralmente la terra dalla roccia, metro dopo metro, creando terrazzamenti sostenuti da muri a secco per consentire la coltivazione. Nonostante le sfide, questa terra, resa fertile dall’impegno delle generazioni passate, dona vini che riflettono profondamente il loro luogo d’origine.
L’Esperienza a Castello di Duino: degustazioni e abbinamenti
Mare e Vitovska 2025 si è svolta nella suggestiva cornice del Castello di Duino. Questa location è considerata unica al mondo, con i suoi due castelli affacciati sul mare, un luogo che ha ispirato persino le celebri Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke. I visitatori hanno avuto l’opportunità di degustare oltre 40 referenze di Vitovska proposte da circa 30 cantine locali, affiancate da 4 vignaioli ospiti. L’ampia selezione di degustazioni ha permesso di conoscere le diverse interpretazioni di questo vitigno. Oltre alle degustazioni, sono state offerte degustazioni guidate curate dall’AIS FVG.
Il festival non si è limitato al vino. Sui vialetti del castello è stato possibile esplorare un’intrigante offerta culinaria basata su ingredienti freschi e locali. Nei vari banchi abbiamo assaggiato tanti prodotti tipici del Carso, tra cui formaggi, salumi (come il rinomato Prosciutto del Carso IGP), dolci, miele e olio extravergine d’oliva. Tra i ristoratori e produttori che hanno presentato le loro proposte gastronomiche sono stati presenti, tra gli altri: Lokanda Devetak 1870, Trattoria da Nando, Ai Fiori, Okusi Krasa, Trattoria alla Luna e Salumificio Sfreddo.
Tra i numerosi vignaioli presenti figurano nomi come Bajta Fattoria Carsica, Budin, Zidarich, Skerlj e Škerk dal Carso triestino, ma anche Vinakras Sežana e Vina Štoka dalla parte slovena. I vignaioli ospiti includono nomi quali Jörg Bretz, Terrazze Singhie, Figli Luigi Oddero e Cascina Roccalini, che hanno arricchiranno l’offerta con prospettive diverse.
Il convegno di apertura, intitolato “Affrettarsi lentamente. La Vitovska alla prova del tempo: vecchie annate e domande sulle nuove sfide del futuro, tra comunità disgregate e il tempo che sfugge”, ha approfondito il rapporto tra la Vitovska e il passare del tempo, esaminando le caratteristiche delle annate passate e proiettandosi verso le incertezze e le opportunità future della viticoltura autoctona. Il tema del convegno ha sottolineato la capacità della Vitovska di resistere ai trend effimeri del mercato e ha sollevato interrogativi sul futuro di una viticoltura intrinsecamente legata al suo “terroir” e all’identità di chi lo coltiva.
Mare e Vitovska in Morje 2025 è più di un festival; è un omaggio all’eredità, alla terra e a coloro che, con cura e passione, custodiscono il vitigno autoctono Vitovska, condividendo la storia di un vino straordinario nato dalla pietra carsica, dalla fatica e dalla attesa. Un invito a scoprire l’anima autentica di una regione dove natura, storia e enogastronomia si fondono in un’esperienza indimenticabile.