Monte di Grazia 2006 Campania igt | Voto 92/100 Il capolavoro di Alfonso Arpino e Gerardo Vernazzaro


Monte di Grazia 2006 Campania igt

MONTE DI GRAZIA

Uva: tintore e piedirosso (10%)
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro franco cantina senza iva
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Vista:5/5. Naso 24/30. Palato 28/30. Non omolgazione 35/35

Beh, avete presente come fanno da qualche anno i goleador contestati dal proprio pubblico quando fanno rete? Vanno dritti verso la curva ultras con l’indice sul naso: ora state zitti.
E’ esattamente quello che dobbiamo fare quando dalla massa indistinta di storie e di bottiglie si presenta il Monte di Grazia 2006, il vino studiato per le mie papille come un sarto può fare con il vestito.
Il senso di gratificazione è simile a quello di chi in estate, arso dalla sete, inizia a lavorarsi un ghiacciolo all’amarena.
La scheda tecnica è questa.
Lo avevo provato durante la riunione dell’Arga a Cantine Astroni quasi di stramacchio (per caso, di nascosto) a margine di una pantagruelica bevuta di Piedirosso sul ragù.
Subito avevo avuto la sensazione di passare da un treno regionale per Pompei alla Tav Napoli-Roma. Ho provveduto dunque a trafugare una bottiglia di nascosto che ho stappato all’inizio della settimana per curare la tosse.
Il motivo è semplice: il deus ex machina di questa azienda è medico, Alfonso Arpino:-)
Cosa rende questo vino così speciale?
Secondo me la monumentale acidità che lo fa finire rapidamente in un paio di sorsi, il palato saliva, hai sempre voglia di berlo, sul cibo lavora alla grande e infine non ti stanca nonostante l’alcol e la materia.
Già, la materia: c’è molta frutta ancora fresca attorno a note di sottobosco. In bocca l’impatto è tosto, come quando ci si tuffa in acqua fredda, dopo il primo impatto prende il sopravvento la tonicità che attraversa tutto il corpo.
Il Tintore si presenta come vino molto interessante. Sinora le verticali hanno confermato la sua sostanziale immortalità, ma naturalmente per capire se siamo solo di fronte a un recordman o piuttosto in presenza di un grande vino dobbiamo aspettare almeno ancora altri dieci anni. Solo allora, come adesso si sta comprendendo per l’aglianico, capiremo se l’evoluzione nel tempo regala una complessità olfattiva e se il riequilibrio gioca a favore della beva complessiva o se, invece, è meglio goderlo per questa sua ruspantezza di prima.
Non so come si sia creata questa atmosfera, ma questo rosso non è facile, bisogna essere ben maturi e addestrati per capirlo.

Sede a Tramonti, Via Orsini, 36. Tel. e fax 089. 876906. www.montedigrazia.it Enologo: Gerardo Vernazzaro. Ettari: 2 di proprietà. Bottiglie prodotte: 10.000. Uve: biancatenera, ginestra, pepella, tintore, piedirosso

6 Commenti

  1. Ieri sera ho bevuto le due dita di bianco 2009 rimaste in frigo da domenica, quando mai coniglio ha ricevuto miglior benedizione. “Corro subito a scriverne!”, mi son detto, ma certe esperienze meritano lentezza e riflessione. Grande Alfonso!

  2. …In quel piccolo borgo che è Tramonti, che come ho detto al Dottor Arpino io considero una piccola Bordeaux, alla fine chi ben lavora ottiene il meritato successo. E’ questo il caso di Monte di Grazia e del suo “ideatore”. Tre vini per tre diverse tipologie, bianco , rosato e rosso che sono, come si dice nel Napoletano “3 colp scur”, per definire qualcosa di incredibilmente bello (buono)!

  3. Gerardo a Natale 2010 mi consigliò di prenderne qualche bottiglia annata 2006 e io, naturalmente, senza neanche un attimo di esitazione l’ho fatto.
    Una è praticamente “evaporata” appena aperta a tavola….trafugata! Ne conservo una seconda in attesa del piatto giusto per poter godere pienamente di tutta la sua potenza espressiva.
    Veramente un grande vino ed all’evento “Parlano i Vignaioli” in programma a Bacoli (NA) il 20 e 21 marzo, lo stand di Monte di Grazia sarà oggetto di pellegrinaggio!

  4. Ottima impressione ricevuta nel 2009 quando lo assaggiai (se non ricordo male c’erano 06 e 07 a tavola ) la prima volta,sinceramente mi stupi per la personalita’ ,anche olfattivamente seppur sicuramente l’ulterire evoluzione gli avra’ giovato.A pelle gli avrei dato anch’io un voto molto alto,sinceramente non so se attualmente valga i 92 o meno ma quel che e’ certo e che al suo prezzo era decisamente molto buono ed anche il bianco e’ bbuon’ Unica nota. stonata il numero di bottiglie (pochine davvero) e quindi penso il prezzo destinato a salire inesorabilmente ed il titolare conosciuto successivamente ad una manifestazione mi sembro’ un po sulle sue.

  5. Allora……. mi siedo comodo ……..
    Ho conosciuto questo vino ed il dottore a Grandi Vini dalle Piccole Vigne edizione 2009, invitato ad assaggiarlo dall’amico produttore Tony Rossetti, intimamente non riuscivo a credere alle emozioni procurate da quei pochi sorsi, poi nel chiacchierare sui blog con gli amici sommelier (Angelo Di Costanzo) scoprii che un altro amico Gerardo Vernazzaro stava collaborando col Dottore da un po’ di tempo. E quindi? Alla prima occasione in una serta organizzata tra amici con i vini di Cantine Astroni e con i proprietari Gerardo ed Emanuela ho chiesto agli stessi di poter assaggiare anche i vini di Monte di Grazia, mi aspettavo che Gerardo si arrabbiasse invece ci ha fatto assaggiare le annate 05,06 e 07 orgogliosissimo. Durante l’assaggio ho subito capito dagli occhi dei miei compagni di bevute che l’emozione aveva attraversato anche la loro pelle…..
    Poi in un’altra visita da Gerardo in estate abbiamo assaggiato il bianco 2009, un vino definito dall’amico Alessandro vericale (che sta in piedi da solo) e che a dispetto di molti bianchi che ricercano profumi ed un improbabile invecchiamento è di una godibilità estrema così com’è…..
    E poi l’alto ieri a “Parlano i Vignaioli” uno spettacolare rosato 2007 che unisce forza e persistenza piacevole dal primo sorso, ahimè ne sono rimaste pochissime bottiglie.
    Punteggi???? questi vini, per fare un paragone calcistico, sono come veder in campo Maradona, la sola presenza vale il costo del biglietto……….

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