Mozzarella di Bufala dop: Antonio Lucisano lascia la direzione del consorzio


Antonio Lucisano

Terremoto al Consorzio della Mozzarlela di Bufala: Antonio Lucisano ha rassegnato le dimissioni in Consiglio dopo che la sua proposta di portare da 3 a 4 centesimi per chilo la quota associativa è stata bocciata.

Lucisano, in carica dal settembre 2010, resterà al suo posto sino al 24 giugno, data prevista per la nuova assemblea.

L’interessato preferisce non commentare e si riserva di farlo quando non avrà vincolo contrattuale.

Il bilancio della sua gestione è decisamente positivo: nonostante la crisi della terra dei Fuochi, le leggi anti Sud volute da Zaia, la diossina e le inchieste giudiziarie, la simpatia del prodotto è cresciuta nel mondo dell’alta gastronomia e dei food blogger.

La comunicazione per un prodotto che cammina comunque da solo e che ha il 90 per cento del mercato in regione non è però ritenuta un segmento strategico da parte di molti produttori che, come sempre avviene al Sud, pensano che tocchi agli enti pubblici spendere soldi del contribuente per fare promozione.

Ma, come è noto, i politici decidono la promozione in base alle scadenze elettorali, impongono i loro studi grafici e le loro tipografia, addetti stampa incompetenti ma fedeli. La spesa non è legata al risultato ma al titolo del giornale locale o della tv di provincia.

Ma tutto questo a molti produttori non interessa, continuano ad andare avanti come le formiche, finché non trovano qualcuno che li schiaccia perché danno fastidio.

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6 Commenti

  1. gravissimo errore, farlo andare via….il segreto del successo non può essere solo una persona, ma neanche solo il prodotto!

  2. Se il fatturato e di 500.000.000 € a 5 €/kg sono cento milioni di kg ovvero x0.01 = un milione di euro.
    Passare da 3 a 4 milioni. Non poco !
    Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno ?
    Ma conoscendo Lucisano fa bene a chiederlo

  3. Questi bufalari sono solo gente avida che che non vuole rischiare neanche un centesimo e vuole promuoversi con i soldi nostri per arricchirsi ancora di più, che vergogna!

  4. si omette di dire che il Dott. in questione percepisce anche uno stipendio di 10mila/mese dai bufalari.

  5. Per far capire le cose a questa gente che pensa solo ai soldi e non legge non bastrebbero centomila euro al mese

  6. Vedo che c’è molta confusione!
    L’aumento del contributo non è a carico dei “bufalari”, che dovrebbero essere i produttori di latte, il costo
    incide sui trasformatori (caseifici) che non sono sovrapponibili agli allevatori, anche se in qualche caso le
    due figure coincidono.
    Sui risultati raggiunti dal direttore dimissionario caliamo un velo. Certo, egli si è trovato a dover fronteggiare
    molte emergenze, ma la mancanza di conoscenza del settore era evidente, e l’assenza di qualsiasi strategia,
    hanno reso dei mali antichi delle calamità difficilmente sanabili, se non con una lenta opera di ristrutturazione e
    ri-regolamentazione del settore.

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