Napoli, Mimì alla Ferrovia racconta i suoi primi 80 anni con una storia di famiglia, cucina e cultura
di Francesca Pace
Dal 1943, Mimì alla Ferrovia è il cuore pulsante della tradizione gastronomica partenopea. Un’icona di Napoli che oggi festeggia 80 anni di storia tra memoria, arte e grandi ospiti.
Nel cuore di Napoli, a pochi passi dalla Stazione Centrale, si trova un ristorante che è molto più di un semplice indirizzo gastronomico: Mimì alla Ferrovia è una vera istituzione, simbolo dell’identità partenopea. Fondato nel 1943 da Emilio Giugliano e dalla moglie Ida, il locale ha attraversato decenni di trasformazioni, accogliendo tra le sue sale personalità del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport e della cultura.
Dopo ottant’anni di cucina e accoglienza, Mimì si conferma un punto di riferimento assoluto, tanto da essere l’unico ristorante italiano iscritto nel Registro dei marchi storici di interesse nazionale, riconoscimento ufficiale conferito dallo Stato.
Una mostra permanente per raccontare 80 anni di storia
Per celebrare l’importante traguardo, la famiglia Giugliano, oggi alla terza generazione, ha voluto omaggiare la memoria del ristorante con un progetto articolato che unisce passato e futuro. Cuore delle celebrazioni è la mostra permanente “80 e li mostra. La storia, 1943/2023”, curata da Ida e Salvatore Giugliano: fotografie d’epoca, oggetti simbolici, premi, articoli di giornale e cimeli unici trasformano gli spazi del ristorante in un vero e proprio racconto visivo.
Il documentario: “Ho detto tutto, forse. Mimì alla Ferrovia. 80 anni e oltre”
A suggellare questo lungo percorso di ricordi, è arrivato anche il documentario “Ho detto tutto, forse. Mimì alla Ferrovia. 80 anni e oltre”, presentato in anteprima presso CasaCinema Napoli, lo spazio culturale fondato da Lorenza e Carlo Stella. Il film, diretto da Giuseppe Di Vaio, è un racconto intimo e collettivo che intreccia memoria, identità e sentimento. Tra immagini d’archivio, interviste e testimonianze, la storia di Mimì si fa metafora di una Napoli che cambia, ma che resta fedele alle proprie radici.
Alla proiezione, moderata dal giornalista Federico Vacalebre, hanno partecipato i membri della famiglia Giugliano: Michele senior, Michele junior, Salvatore (chef) e Ida (accoglienza e comunicazione), oltre a personalità istituzionali come l’assessora al Turismo Teresa Armato e lo storico presidente del Napoli Corrado Ferlaino.
L’eredità di Mimì: cucina, eleganza e accoglienza
Tre generazioni si sono alternate tra sala e cucina. Dai fondatori Emilio e Ida ai figli e nipoti, tra cui Salvatore, che oggi guida la cucina con uno stile che unisce tradizione e contemporaneità. Il ristorante è noto per piatti iconici come il peperone ‘mbuttunato, gli ziti con lardo mantecato e pomodori gialli, il polpo verace con scarola e la pastiera napoletana, veri e propri simboli della cucina napoletana autentica.
Accanto alla proposta culinaria, Mimì ha lanciato una linea di merchandising celebrativo, che include l’opera d’arte in ceramica “puparuolo ’mbuttunato” firmata dall’artista Flavia Bracale, oltre a una cravatta esclusiva realizzata dalla storica maison Cilento 1780, simbolo di eleganza e identità napoletana.
Un tributo alle donne della famiglia
In occasione dell’anniversario, sono stati presentati anche due vini dedicati a Flora e Gerardina (Lilina), figure fondamentali nella storia del ristorante. Mogli, madri e lavoratrici silenziose, hanno sostenuto Mimì con passione e dedizione, diventando vere colonne portanti della famiglia Giugliano.
Nel segno della sostenibilità, è stata introdotta anche una doggy bag celebrativa: un gesto concreto per mantenere vivo il legame tra memoria gastronomica e futuro, dentro e fuori le mura del ristorante.
Una storia di stelle (e stelle al tavolo)
Da Totò a Maradona, da Gianni Agnelli a Robert De Niro, sono tantissime le celebrità che hanno varcato la soglia di Mimì alla Ferrovia. Eduardo De Filippo, Lucio Dalla, Michael Schumacher, Sabrina Ferilli, Mahmood, Sting, Ken Follett e Katy Perry sono solo alcuni dei nomi che hanno lasciato un ricordo, immortalato in fotografie, dediche e aneddoti.
Ogni tavolo, ogni piatto racconta una storia. Ogni cliente, celebre o meno, è stato accolto con la stessa cura che da ottant’anni rende Mimì una casa per tutti.