Palazzo Petrucci a Napoli: buona materia di mare, grandi paste e servizio perfetto= sempre pieni

Palazzo Petrucci, tartare di ricciola

Palazzo petrucci, mousse di baccala’ e pomodoro
In questo contesto abbiamo verificato, in un lunedì tutto pieno, la formula della felicità per chi frequenta i ristoranti a Napoli: nessuna mediazione sulla materia prima, buoni piatti di pasta, niente grilli per la testa, bella cantina e qualche secondo ben eseguito.

Palazzo Petrucci, tonno e salsiccia
Sembra semplice ma in realtà la semplicità è qualcosa che si raggiunge solo quando si hanno maturità e sicurezza.

Palazzo Petrucci, il crudo
Piatti di sapore, efficaci, qualcuno addirittura geniale come la pasta mischiata, l’ammescafrancesca.

Palazzo Petrucci, pasta mischiata con astice, rafano e centrifugato di friarielli
Lino Scarallo è un cuoco che con la pasta ci sa fare e bene. Nel menu ci sono sempre un primo di pasta luga e uno di pasta corta. Ed è quello che tutti prendono dopo aver provato il grande crudo.

Palazzo Petrucci, spaghetto di mare
Straordinari anche i secondi.

Palazzo Petrucci, la triglia

Palazzo Petrucci, ricciola su letto di patate e brodo di funghi
Immancabile poi la pastiera scomposta, una ricetta cult ormai imitato da molti.

Palazzo Petrucci, la pastiera scomposta

Palazzo Petrucci, piccola pasticceria
CONCLUSIONE
Se avete già mangiato pizza a Napoli, questo è il locale da non perdere. Lino Scarallo è professionista serio, concreto, concentrato sul benessere dei clienti. Il menu è vario e per essere provato merita almeno tre o quattro visite. La cantina gira bene, con qualche buona profondità quando parliamo dei vini campani. Noi ieri sera ci siamo arricreati.

Palazzo Petrucci, vini