Philly D’Uva: come fare la cuoca a domicilio nell’era del web 2.0


La chef a domicilio Philly D'Uva

di Maura Ciociano

Anche se con un po’ di ritardo rispetto a molte altre zone d’Italia, anche in Campania si sta diffondendo il mestiere di chef a domicilio. Sicuramente in ritardo rispetto a Napoli, ad esempio, dove molti professionisti lavorano da sempre riproponendo formule e ricette degli antichi monzù, i cuochi di corte.
Da qualche anno si sta muovendo qualcosa anche in provincia di Salerno, e precisamente nell’agro Nocerino-Sarnese, da sempre ricchissima dispensa di verdure, ortaggi e carni di grande qualità — è solo di qualche settimana fa la vetrina organizzata in occasione dell’uscita del ricettario di Nunzia Gargano.

Una grande passione e il rispetto assoluto per le ricette di territorio più un pizzico di curiosità e, soprattutto, di innovazione hanno spinto la chef autodidatta Filomena D’Uva – Philly per gli amici – a scegliere la professione di cuoca a domicilio dopo più di dieci anni nel settore del catering e della ristorazione. « Esperienza bellissima, quella del ristorante» ci racconta «ma la mia passione, quella che io sento essere una vera e propria missione è trasmettere  alle mie 4 figlie ma anche agli altri bambini e alle loro mamme l’amore per la buona cucina e per i prodotti del territorio».

Attualmente Philly si divide tra l’attività di cuoca a domicilio e la docenza in corsi di cucina in Italia e all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, dove è molto forte questo tipo di domanda. «La mia vita è una sorta di cartone animato dove tutto è possibile:  fare lo chef con quattro figlie (la più piccola ha un anno ndr), gestire la propria casa e una scuola di cucina, girare il mondo. Tutto si può fare se c’è una cosa, all’apparenza piccola piccola, ma fondamentale: la passione. Inoltre ho scelto di utilizzare al meglio il mezzo che oggi permette di farsi conoscere fuori dalle proprie mura domestiche, nella maniera più veloce ed immediata: internet».
In cucina la mano è leggera e creativa, senza mai perdere di vista il faro dei prodotti di territorio.  E – soprattutto – utilizzando al meglio le potenzialità della rete: «oggi comunicare nella maniera più professionale possibile quello che si fa è indispensabile, ed è per questo che tengo molto all’organizzazione, gestione e aggiornamento del mio sito web (www.phillys.it) quasi come alle camere di casa mia!» Insomma, nel riproporre in chiave moderna la cucina tipica dell’Agro Nocerino-Sarnese, c’è sempre la giusta sinergia tra tradizione ed innovazione.

Abbiamo scambiato queste chiacchiere con Philly mentre preparava un pranzo praticamente “in diretta”. Ecco qui di seguito qualcuno dei suoi piatti:

 

L'antipasto di Philly

L’antipasto. Caponatina rivisitata: biscotto di granone bagnato, insalatina semplice di pomodorini, crema di latte montata con straccetti di mozzarella di bufala.

 

Il primo piatto di Philly

Il primo piatto. Tortino di riso Venere con gamberoni al brandy e crema di latte.  Tutti sapori netti e decisi, ma trattati con grazie e leggerezza.

 

Il tonno di Philly

Il secondo piatto. Carpaccio e tartare di tonno. Tanto pesce fresco in un piatto estivo e pieno di carattere. Si gioca sul contrasto di sapori: dal grasso del tonno, al dolce della patata, alla spinta verace del cipollotto nocerino Dop. Fish and Chips in versione tosta, insomma.

 

La caprese di Philly

Il dolce. Caprese al limone della Costa d’Amalfi. Variante della più nota caprese al cioccolato, ma senza cioccolato bianco, più leggera e profumata.

Credits: la foto di Philly è di Luigi Montoro. Le foto dei piatti sono di Nicola Attianese

www.phillys.it

 

 

19 Commenti

    1. Grazie!!! Anche se molti dicono che io insegua un sogno (e non per farmi un complimento)…a me non importa; io inseguo il mio sogno e dove mi porterà poco importa, la cosa importante e che io faccia ciò che più amo nella vita (cucinare) e che al mio fianco ci siano le persone più importanti (le mie 4 meravigliose bambine e mio marito)!!! Baci

  1. Queste sono le persone adatte per sviluppare le potenzialità di un territorio che nonostante tutto è una miniera di biodiverstà!
    Philly e Maura aspettano altre donne dell’Agro per valorizzare prodotti, territori e persone.

  2. Avevo il pc in manutenzione e quando l’ho riavuto dal tecnico ho trovato questa bella sorpresa: Philly D’Uva, che con questo po’ po’ di backstage familiare, quattuor fili, sta al centro di un progetto affascinante, che mi riporta alla fanciullezza, quando assistevo alla preparazione da parte di cuoche domiciliari dei ” cuonsoli “, e, come d’incanto, una situazione di dolore diventava un malcelato appagamento alla Pantagruel. Definito Monzù dal big gastromen Tommaso Esposito in tempi non sospetti, mi è parso naturale commentare di getto questa new. Ad maiora.

  3. Mi par di capire (dagli articoli precedenti) che la Ciociano ha interessi anche in un altro territorio d’eccellenza: il Cilento.
    Mi domando…
    Ci sono Monzu’ cilentani? Maura scoprili e facceli conoscere te ne saremo grati.

  4. Salve Gennaro,
    per quanto mi è dato sapere, questo fenomeno è poco diffuso nel territorio cilentano. Però, farò delle ricerche e le farò conoscere tutti i monzù!
    Frattanto, le segnalo Antonietta Pecora (detta D’Netta la coca) da Caggiano, nel Vallo di Diano. Storia e ricette di questa cuoca a domicilio ( a cura del giornalista Geppino D’Amico) sono presenti nel bel libro di Luciano Pignataro “Le Ricette del Cilento”, Edizioni dell’Ippogrifo, giunto alla quarta edizione.
    La ringrazio dell’interesse e la saluto,
    M.C.

    1. Gioacchino, il più grande pastaio che io conosca. Onorata di averti al mio fianco con qualche formato di pasta interessante!!! A presto e grazie!!!

  5. piatti incantevoli… è possibile avere le ricette??? attendo risposta con ansia e curiosità :)

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