Pier delle Vigne di Botromagno: storica verticale 2006-1991 a Monopoli


di Luciano Lombardi alias Vigna del Mar

Venerdì 28 maggio nella mia Osteria Vigna del Mar ho organizzato una cena degustazione con questo grande e non conosciutissimo vino pugliese. Le trentacinque bottiglie (7 per ogni annata presente) venivano dalla cantina aziendale, la Cantine Botromagno di Gravina, di proprietà dei fratelli D’Agostino con Beniamino presente in sala, pronto a rispondere alle curiose domande degli avventori.

I tappi di Botromagno

Il Pier delle Vigne nasce come taglio paritario di aglianico, montepulciano e nero di Troia (1991), per poi passare immediatamente alla attuale composizione che vede l’aglianico come maggioritario sul montepulciano presente al 40%. Viene fatto maturare per 36 mesi in barrique di rovere francese di secondo passaggio per poi affinare altri 12 mesi in bottiglia. L’enologo dalla nascita fino a non molto tempo addietro e comunque per tutte le annate che abbiamo degustato è stato il grande Severino Garofano che, come al solito, è riuscito a proporre un vino di rara eleganza e strabiliante longevità…..continuate a leggere per credere !

Le bottiglie Pier delle Vigne di Botromagno

Abbiamo degustato 5 annate, tutte servite appena stappate, per seguirne l’evoluzione nel bicchiere.

1991 – taglio paritario di aglianico, montepulciano, nero di Troia. Gradazione: 12,5 %
Quando Beniamino mi propose di degustare questa annata devo dire di esser rimasto molto perplesso. La consideravo troppo lontana nel tempo, l’evidenza di quello che abbiamo trovato nei bicchieri mi ha smentito decisamente, sicuramente vino della serata…..e non solo di questa !
Il vino si fa subito notare per la colorazione rosso rubino particolarmente scarica ma comunque viva ed ancora brillante. Solo l’unghia mostra delle note aranciate. Inizialmente il naso è un po’ sporco e chiuso ma con il passare dei minuti si apre e si distende con una progressione entusiasmante. Prendono così corpo dei nitidi sentori di ciliegia , tabacco e cuoio. In bocca è austero con i tannini presenti ma elegantissimi ed una pregevole corrispondenza fra naso e bocca, caratteristica comune a tutte le annate provate. Quella che stupisce, che entusiasma, è la bellissima facilità di beva che ben accompagna questo rosso con una gradazione di 12,50 %, ormai considerabile come d’altri tempi.
Da bere ora e per qualche anno ancora, quanti ?

1996 – taglio definitivo di aglianico 60% e Montepulciano 40%. Gradazione :13 %
Dimentichiamoci il colore della 1991. Siamo sul rosso rubino più scuro, fitto e bello brillante. Al naso la ciliegia diventa sotto spirito ma non troppo. Tabacco e cuoio comunque ci sono ma quella che poi sarà una nota unica della serata è una spiccata balsamicità. La bocca al solito è coerente con il naso, bella pulita con piccole spezie pepate a fare da sottofondo. Sicuramente una buona annata, ma interlocutoria.

2001 – aglianico 60% e Montepulciano 40%. Gradazione :13 %
Con l’avvicinarsi degli anni di produzione il colore si fa via via più carico, scuro e fitto. Beniamino afferma che i cambiamenti climatici non c’entrino molto; maggiore influenza ha l’età delle vigne.
Il colore è impenetrabile, dietro al bicchiere c’è una candela accesa e la fiammella proprio non si vede, se non per dei riflessi laterali. Il naso è bello vinoso, potente, con la solita ciliegia sotto spirito e frutti neri maturi. Come novità trovo assieme al pepe dell’intrigantissima liquerizia. In bocca è pieno, appagante, morbido, dai tannini setosi e comunque con una bevibilità entusiasmante che ci porterebbe a berne bicchieri dopo bicchieri. Veramente una grande annata, complimenti !

2003 – aglianico 60% e Montepulciano 40%. Gradazione :13,5 %
L’annata sarebbe di quelle da far tremare le vene nei polsi, torrida è dire poco. Moltissimi vini su e giù per la penisola sono cotti. Questo Pier delle Vigne non lo è. Certo la gradazione sale ancora, il colore si fa ancora più fitto e scuro. Il naso è sempre bello potente ma meno espressivo, meno vario, meno intrigante. In ogni caso la bocca stupisce ancora una volta per la grande bevibilità , freschezza ed ancora una certa austerità che ben bilanciano le note di frutta matura e sotto spirito che smaniano per farsi notare ma non ce la fanno, vengono domate, tenute a bada. Una bella annata, molto ben interpretata, ad avercene di così ben fatte.

2006 – aglianico 60% e Montepulciano 40%. Gradazione :14 %
Ecco a voi il Pier delle Vigne attuale. Rispetto alla 1991 la mutazione si potrebbe definire compiuta. Ma si compirebbe un errore grossolano, il vino è sempre lui, elegante, austero, lungo, con la stoffa del cavallo di razza, del purosangue che al solo vederlo passare esclami per tanta bellezza e bontà.
Adesso è giovane, scalpita, la potenza si percepisce nervosa. Però sappiamo di avere tempo per domarla; questo vino ama concedersi poco alla volta, per molti anni.
Certo la gradazione alcolica adesso è di quelle importanti ma comunque in linea con la contemporanea produzione regionale o Lucana. Anzi, a dirla tutta, possiamo tranquillamene dire di esserne al di sotto.

Luciano Lombardi e Beniamino D’Agostino

Con questo vino ci siamo divertiti molto. E’ il classico vino da pasto, inteso nel senso più nobile del termine. Non è un vino da competizione come non lo è da meditazione. Non è uno scattista, potrebbe benissimo gareggiare in una maratona e fare la sua bellissima figura. Comunque dovreste abbinarlo al cibo.
Cibo importante come un brasato di vitello, carni succose alla griglia, oppure, con formaggi stagionati a pasta dura, assolutamente non erborinati.

Le foto sono di Nico Morgese

6 Commenti

  1. va beh, complimenti per la bevuta. anche se a me piacerebbe sapere cosa ci avete “stuzzicato ” sopra , visto che NON e’ un vino da meditazione e quindi se non si medita un po’ di pappa di stara’ pur bene.

    poi non mi sono chiare le vecchie carte a quadro sulle pareti. che sono ? vecchi menu dei ristoranti al tempo di lenin o piu’ praticamente i prezzi dei vecchie case …. ai tempi in cui c’erano ? … il che ci starebbe pure ad hoc con l’annata 1991 , mi pare :-)

    1. Giancarlo te la tolgo io la curiosità:

      Flan di lampascioni su letto di capocollo, perfetta la sua vena amara con l’acidità del mio Per;

      Cannelloni al ragù bianco di funghi cardoncelli……mmmmmmmmm;

      Filetto di maiale con carote, pinoli e non ricordo che altro……succulento;

      tieni sotto controllo la salivazione adesso però.

      1. sic…Effettivamente era meglio se non chiedevo: oggi solo una cofana di insalate varie e mezzo melone:-(

    2. Le vecchie carte alle pareti sono i menù delle tante serate degustazione svolte in Osteria. Ogni volta i menù presentati sono composi da piatti nuovi, che se ben accolti vengono poi uilizzati nelle giornate normali.
      Insomma, utilizzo i miei clienti come cavie….. ;-)

      .

      Ciao

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