Pietra Marina Bianco Superiore Etna Doc 2011 – Benanti


Pietra Marina Bianco Superiore Etna Doc 2011 Benanti

Pietra Marina Bianco Superiore Etna Doc 2011 Benanti

di Enrico Malgi

Fino a pochi anni fa la gente diffidava dei vini bianchi italiani invecchiati, perché pensava che andassero bevuti sempre giovani per godere del massimo piacere. Ed invece adesso per fortuna molte persone si sono dovute ricredere, dopo avere acquisito maggiore conoscenza. Il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, il Vermentino di Gallura, il Timorasso tortonese, la Ribolla Gialla friulana, il Verdicchio di Jesi e di Matelica ed il Carricante etneo sono vini che sfidano il tempo e/o quei vini internazionali ritenuti molto longevi come il Riesling, il Gewurztraminer e lo Chardonnay.

In questo elenco c’è anche il Carricante, allevato soprattutto sulle pendici dell’Etna a circa mille metri di altezza ad alberello su terreno vulcanico. Il vino che se ne ricava migliora le sue proprietà organolettiche proprio col passare del tempo, come il millesimo vecchio di dieci anni che ho riassaggiato in questi giorni a distanza di oltre sei anni sta a testimoniare.

Controetichetta Pietra Marina Bianco Superiore Etna Doc 2011 Benanti

Controetichetta Pietra Marina Bianco Superiore Etna Doc 2011 Benanti

Si tratta dell’etichetta Pietra Marina Bianco Superiore Doc 2011 dell’azienda Benanti di Viagrande.

Maturazione in acciaio sulle fecce nobili per due anni. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo attuale della bottiglia di 85.00 euro.

Nel bicchiere risalta un carico colore giallo paglierino ancora giovane, vivo e lucente. Il naso si arroga il diritto di ergersi ad attore principale, laddove fiuta con cognizione di causa tutto un ampio caleidoscopio di eccellenti e prorompenti profumi che si materializzano in corroboranti nuances di mela, mandarino, fichi d’india, carrube, fiori di zagara, ginestra, sambuco, miele, capperi, anice, pietra focaia e lava vulcanica, insieme ad una squillante mineralità. Lo spettro aromatico svela anche afflati speziati e perfino idrocarburici. Bocca accogliente e sospirosa, nella quale penetra un sorso subito fresco ed accattivante e che poi si rivela anche sapido, elegante, soave, arioso, aggraziato, cenerino e glicerico. L’estensione gustativa si veste di tonicità, finezza, leggiadrìa e dinamicità. Vino che non ha ancora raggiunto lo zenit. Allungo finale decisamente edonistico e persistente. Un grande vino da abbinare a piatti di mare, ma senza disdegnare qualche preparazione più complessa.

 

Scheda del 18.10.2015

 

Brillante colore giallo paglierino nel bicchiere, con riflessi ancora verdolini. Corredo aromatico subito espansivo e coinvolgente, con aromi di zagara, di cappero, di anice, di erbe officinali, di miele e di mela. Impronta gustativa fine, morbida, elegante e salmastra. Un’essenziale silhouette rivela un ritmo incalzante denso di minerali, uno sviluppo calibrato ed arioso, una magnifica acidità, un chiaroscuro agrumato con purezza di frutto ed un ventaglio terroso. Finale lungo e godibile. Ottima longevità di un vino che può essere associato a piatti a base di pesce cotto e crudo, latticini e/o a pietanze più sostanziose.

 

Sede a Viagrande (Ct) – Via Garibaldi, 361
Tel 095 7893438 – Fax 095 7893677
[email protected] – www.vinibenanti.it
Enologo: Vincenzo Calì
Ettari vitati: 24 – Bottiglie prodotte: 140.000
Vitigni: Nerello Mascalese e Cappuccio, Carricante e Moscato.