Pizzeria 450 Gradi di Gianfranco Iervolino: a Pomigliano d’Arco è un’altra musica


450 Gradi - La frittatina

Gianfranco Iervolino 450 Gradi – La frittatina

di Andrea Docimo

Fare il passo più lungo della gamba, scommettere, non è da tutti: ci vogliono coraggio, intuizione e soprattutto una dose di sana incoscienza.

Il pizzaiuolo chantant Gianfranco Iervolino, dopo numerose esperienze torna ad ammaccare, stavolta in proprio, a Pomigliano d’Arco, alle porte di Napoli, nella sua nuovissima 450 Gradi.

L’idea è giustissima: nel paese vesuviano v’è fermento da anni, la piazza è ben frequentata soprattutto nei weekend e la capacità di spesa è alta. Molti avrebbero dovuto farlo, lui è stato l’unico a intuirlo aprendo un posto facilmente raggiungibile dall’autostrada, proprio ad angolo con la macelleria da Gigione. Forse l’angolo più ghiotto della Campania con panini e pizza di qualità che convivono gomito a gomito. Di fronte il Bar Leopardi, uno dei più frequentati della zona.

Le sale del locale vedono una predominanza delle tinte chiare – con rimandi ai colori marini – e i tavoli sono ben distribuiti in termini spaziali. All’ingresso la chitarra di Gianfranco che spesso lascia la pala per suonare classici napoletani, la sua vera grande passione.

450 Gradi - La sala

Gianfranco Iervolino 450 Gradi – La sala

Anche la mise en place è garbata, con tovaglioli di stoffa e bicchieri gradevoli alla vista.

450 Gradi - L'altra sala

Gianfranco Iervolino 450 Gradi – L’altra sala

Oltre agli antipasti, off-topic se parliamo di pizzeria in senso stretto, c’è una vasta selezione di fritture: pasta cresciuta, montanarine, supplì, scagliozzi, frittura di pesce, ma soprattutto l’ottimo crocchè di Iervolino – ce ne sono anche altri – fatto con patata viola e ripieno di provola, adagiato su una fonduta di Provolone del Monaco e funghi porcini freschi, e una discreta frittatina di pasta.

450 Gradi - Il crocche' di Iervolino

Gianfranco iervolino 450 Gradi – Il crocche’ di Iervolino

Indubbiamente scenografico, nonché ben assortito, il “colafritto” napoletano: arancine; crocchè; pasta cresciuta; verdure in pastella fritte; scagliozzi; fonduta ai 4 formaggi.

450 Gradi - Il colafritto napoletano

Gianfanco Iervolino 450 Gradi – Il colafritto napoletano

Tra le pizze – classiche, “d’autore” e “concept” – la “Bufalotta” è risultata discreta, partendo dalle materie prime e terminando con l’impasto sempre digeribile e leggero.

450 Gradi - La Bufalotta

Gianfranco iervolino 450 Gradi – La Bufalotta

Ottima la pizza “Rena Nera”, che uno Iervolino romantico dedica al ricordo della sua infanzia: impasto al nero di seppia; provola di Agerola; carciofo di Schito arrostito; gambero rosso di Mazara; olio extravergine d’oliva. Bella prova del pizzaiuolo, che riesce nel delicato compito di armonizzare le caratteristiche organolettiche dei vari elementi, regalando al palato una pizza sorprendentemente godibile.

450 Gradi - La Rena Nera

Gianfranco Iervolino 450 Gradi – La Rena Nera

La carta dei vini è focalizzata sulla Campania, mentre lo è un po’ meno quella delle birre, che di campano ha solo Serrocroce e le birre che si fa produrre a marchio del locale. Le ragioni che orientano scelte come questa mi sfuggono: perché molti pizzaiuoli hanno la mania di farsi fare una birra “in esclusiva”? In questo modo, la birra non viene associata al birrificio e dunque una persona che se ne intende potrebbe tendere a scegliere altro; inoltre, non si valorizza nemmeno il movimento della birra artigianale della propria regione.

Ci sono anche distillati per il fine-cena, da accompagnare alla pizza che si ispira alla polacca aversana.

Pizzeria 450 Gradi di Gianfranco Iervolino
Indirizzo: Via Giotto, 2, 80038 Pomigliano d’Arco NA
Telefono: 081 884 7592
Orari e giorni di apertura: Aperto a pranzo e cena tutti i giorni, tranne martedì, giorno di chiusura