Rating Aglianico del Taburno Docg: alla vendemmia 2013 il punteggio di 87/100


La degustazione del rating

La degustazione del rating

Riportando un punteggio di 87/100, la vendemmia 2013 dell’Aglianico del Taburno Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) si attesta come un’ottima annata. E’ questo il giudizio emerso dal rating organizzato dal Sannio Consorzio Tutela Vini, che con quest’iniziativa da tre anni affida, ad autorevoli professionisti specializzati, il compito di valutare le vendemmie delle denominazioni di origine sannite, allo scopo di creare una banca dati tale da identificarne le specificità su base pluriennale, uno strumento ricco d’informazioni tecniche ed edonistiche a disposizione delle aziende che producono sul territorio e dei consumatori che hanno bisogno di conoscerlo.

A valutare il profilo qualitativo della vendemmia 2013 dell’Aglianico del Taburno Docg sono stati i professionisti di Assoenologi Campania: dieci enologi – esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza profonda del territorio – che hanno svolto un’attenta degustazione sotto lo sguardo interessato dei ragazzi dell’Istituto agrario ‘Mario Vetrone’ di Piano Cappelle a Benevento. La scuola, che fa parte dell’Istituto d’istruzione superiore ‘Galilei-Vetrone’ guidato da Grazia Pedicini, ha infatti aperto con entusiasmo le proprie porte all’esperienza del rating, con l’obiettivo di stimolare gli scambi relazionali con i professionisti del campo vitivinicolo, offrendo al tempo stesso agli studenti la possibilità di partecipare ad una attività qualificante per la propria crescita formativa.

Il focus dopo il rating

Il focus dopo il rating

Le valutazioni sono state effettuate secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari o superiori a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari o superiori a 72 sono da considerare buoni. Il punteggio medio generale conseguito è stato di 87/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale sul valore di ottimo.

Si tratta di un giudizio particolarmente soddisfacente, che migliora il punteggio assegnato alla vendemmia precedente della stessa denominazione, che si attestò sul giudizio di 86/100. Un sensibile miglioramento qualitativo, segnale della sempre maggiore attenzione messa in campo dalle cantine sannite, anche in considerazione del fatto che per la provincia di Benevento quella del 2013 è passata agli archivi come una stagione segnata da un andamento climatico piuttosto anomalo (vedi allegata scheda). Nel complesso è stata una vendemmia non semplice, ricca di eterogeneità, con un elevato livello qualitativo raggiunto solo dove è stato fatto un attento e scrupoloso lavoro in vigna. Il risultato ottenuto è dunque frutto soprattutto di un’attenta gestione delle vigne, con la varietà che è stata raccolta nelle tempistiche classiche, cosa che non si verificava da un po’ di anni. Ne sono emersi vini caratterizzati da elevati livelli di acidità e apprezzabili espressioni aromatiche, con corposità e struttura più snelli, ma con profili distinti per eleganza e finezza. Tutte le valutazioni dei campioni degustati – si legge nella nota riassuntiva firmata dal presidente di Assoenologi Campania, Roberto Di Meo – hanno riportato giudizi rimarcanti una tonalità molto viva del colore, piacevoli note di frutti rossi e viola nel profilo olfattivo, freschezza, scorrevolezza e minore concentrazione del solito nel profilo gustativo, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2013 nell’espressione varietale dell’Aglianico del Taburno.

La fase preparatoria del rating

La fase preparatoria del rating

ANDAMENTO CLIMATICO E FASI VEGATITIVE DELLA VENDEMMIA 2013

(a cura di Assoenologi – Sezione Campania)

L’inverno è stato mite e caratterizzato dal ripetersi di abbondanti piogge nel trimestre gennaio – marzo. L’epoca di germogliamento è stata anticipata su tutti i vitigni e in tutte le aree della provincia.

La seconda metà di aprile ha mostrato una finestra di temperature al di sopra della media, che ha determinato un rapido accrescimento vegetativo. Subito a seguire nuovamente temperature più basse e piogge frequenti, hanno frenato la crescita dei germogli e la fioritura è stata tardiva e scalare con qualche problema di allegagione e acinellatura.                                                                                                                               Le abbondanti precipitazioni di marzo, maggio, giugno e della prima metà di luglio, hanno alzato la pressione della peronospora, facendo registrare degli attacchi soprattutto nelle zone tendenzialmente più calde e umide, e contemporaneamente hanno favorito lo sviluppo vegetativo.

Nella seconda metà di luglio si è avuto un aumento delle temperature e sono state significative le escursioni termiche, favorendo un riallineamento delle precedenti eterogeneità. Con tali condizioni è aumentata anche la pressione dell’oidio e si sono verificate alcune grandinate.

Le abbondanti piogge hanno costituito un’importante riserva idrica per le piante, pertanto le pareti fogliari dei vigneti si presentavano estese, rigogliose e molto attive, lontane da segni di sofferenza riscontrati nelle più recenti annate.

Alla fine di luglio si registrava un ritardo di circa 8 giorni rispetto alle ultime due annate. I mesi di agosto e settembre sono stati caratterizzati da pochi picchi di caldo, temperature mediamente più fresche e, soprattutto, notevoli fenomeni di pioggia, che hanno confermato in maniera decisiva il ritardo già acquisito nelle fasi precedenti su invaiatura e maturazione. In questa fase si sono verificate in qualche zona delle grandinate che hanno pregiudicato le produzioni.

La vendemmia è cominciata con circa 10 giorni di ritardo, e spesso è stata interrotta da eventi piovosi che hanno compromesso lo stato sanitario delle uve soprattutto nelle zone più basse.

I grappoli si presentavano turgidi e con acini abbastanza pieni. Le condizioni fin qui descritte hanno determinato le condizioni per ottenere delle uve con particolari performance aromatiche ed elevati livelli di acidità. Le fermentazioni si sono svolte in maniera abbastanza regolare, senza particolari difficoltà.