Roma, Lo’steria di Luca Ogliotti a Ponte Milvio


Lo chef Luca Ogliotti (foto Francesco Vignali)

di Virginia Di Falco

La visita più recente fatta all’osteria di Luca Ogliotti a marzo 2017 ci ha dato conferma della solida mano dello chef, dell’atmosfera rilassata e sincera del locale, di un servizio sciolto ma cortese e con un pizzico di spirito, che non guasta. Soprattutto, i prezzi sono rimasti invariati, rispetto alla prima visita del 2014 (ad esempio tutti i primi piatti romaneschi vengono sempre proposti a 8 euro) a fronte di una buona qualità della materia prima.
In particolare, aggiungiamo una nota di merito per un primo piatto fuori menu davvero ben riuscito: le fettuccine ai carciofi di Ladispoli con mentuccia e pecorino, che caldamente consigliamo.

Lo'steria,  fettuccine ai carciofi di Ladispoli

Lo’steria, fettuccine ai carciofi di Ladispoli

Qui di seguito, la nostra scheda del 2014:

Tra le novità 2014 della Guida Osterie di Slow Food – che seguo sempre con affetto – avevo posato lo sguardo già da un po’ su questo posticino a Ponte Milvio, in via Prati della Farnesina, miracolosamente tranquillo e defilato nonostante la freneticità modaiola a pochi passi.
Lo’steria (si, scritto così, ma garantisco che qui non troverete altre ‘stramberie’) aperta due anni fa dallo chef Luca Ogliotti ha una bella sala grande di circa 60 coperti, ariosa, linee moderne e pulite, arredamento molto essenziale. Tavoli e sedie da trattoria, tutte diverse ma tutte confortevoli, per fortuna. E le lavagne alle pareti parlano chiaro, sia quelle con il menu del giorno che quelle con le ricette dell’amatriciana o delle polpette al vino bianco scritte col gessetto bianco: qui la cucina è solo e soltanto romanesca.

Lo'steria,   la sala

Lo’steria, la sala

Una scelta ben precisa e definita. I piatti tradizionali eseguiti con i prodotti delle eccellenze laziali. E una carta dei vini anch’essa essenziale – pure nei prezzi – rivolta soprattutto al territorio. Atmosfera rilassata, servizio informale con un rapporto qualità prezzo davvero degno di nota.

Lo'steria,   pane e grissini

Lo’steria, pane e grissini

Si comincia con la pizza fichi e prosciutto di Bassiano oppure con burro e alici su pane di Lariano o, ancora, con un ricco tagliere di salumi e formaggi (una selezione curata da Vincenzo Mancino di DOL). Difficile resistere, però, al saccoccio di fritti misti: un simpatico sacchetto di carta con dentro gustosi supplì di coda alla vaccinara (forse solo un po’ asciutti), verdure in pastella, buonissime polpettine di bollito e dei filetti di baccalà da dieci e lode.

Lo-steria, il saccoccio dei fritti (foto Francesco Vignali)

Fuori menu proviamo dei grossi tortelli ripieni di abbacchio, conditi al cacio e pepe, con la sfoglia che al primo morso sembra troppo sottile per una farcia così impegnativa ma che invece si rivela un bel primo piatto robusto e verace. Esecuzione da manuale  per  i bombolotti all’amatriciana mentre la memoria ritrova un classico sapore casalingo del venerdi con le caserecce ai ceci e baccalà. I pezzi forti sono senza dubbio i primi piatti romaneschi più conosciuti (proposti a 8 euro); oltre all’amatriciana, la gricia, qui cremosa e robusta al tempo stesso, la carbonara e una cacio e pepe davvero riuscita.

Lo'steria,  la gricia

Lo’steria, la gricia

Lo'steria,  cacio e pepe

Lo’steria, cacio e pepe

Lo'steria,   la carbonara

Lo’steria, la carbonara

Delicate e tenere le polpette al vino bianco con un sughetto di accompagnamento che restituisce dignità persino alle povere carote, di solito quasi insapori. Ben dorate fuori e tenere dentro le patate al forno; resa più ghiotta la cicoria ripassata grazie al guanciale croccante, gustosa la trippa alla romana.

Lo steria,   polpette al vino bianco

Lo’steria, polpette al vino bianco

Lo'steria,   cicoria ripassata

Lo’steria, cicoria ripassata

Lo steria,   trippa alla romana

Lo’steria, trippa alla romana

Anche la chiusura dolce si rifa’ ai classici da osteria, con un tiramisu’ cremoso servito in vetro, una gradevole crostata ricotta e visciole oppure delle fette di salame al cioccolato, giusto per solleticare la memoria di quando s’era piccoli.

Lo steria,   tiramisu

Lo’steria, tiramisu

Luca Ogliotti, giovane ma con sostanziosa esperienza nelle cucine della Città del Gusto del Gambero Rosso, ha una mano più che sicura ma, soprattutto, la serenità di chi ha trovato la sua strada. Nessuna intenzione di stupire e la convinzione di trasmettere un messaggio forte e chiaro grazie ad una buona tecnica, e ad un patrimonio di prodotti e piatti della tradizione che, proprio come una visita al Colosseo, non finisce mai di procurare belle soddisfazioni.

Lo’Steria
Via dei Prati della Farnesina, 61 (Ponte Milvio)

Tel. 06.33218749
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: Lunedi in inverno, domenica d’estate
www.lo-steria.it
Conto sui 30 euro

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