Sassotondo, la cantina scavata nel tufo

Sassotondo la cantina scavata nel tufo
di Monica Bianciardi
Il tufo è quella roccia caratterizzata da un’abbondante matrice fine, tipica dei suoli di origine vulcanica, che al cadere della pioggia si plasma e si modifica. Questa particolare conformazione color ocra é la protagonista di quella terra di confine fra Toscana e Lazio. Una campagna per buona parte ancora selvaggia alternata a piccoli borghi dai quali storia e tradizioni antichissime aleggiano ovunque in un mix avvincente tra realtà e suggestivi panorami che sembrano uscire da un avvincente romanzo fantasy .

Sassotondo la cantina scavata nel tufo – Pitignano
La città di Pitigliano appare improvvisamente dietro una curva in un tratto stradale in discesa, sospesa tra cielo e terra sembra voler sfidare convenzionali architetture e leggi fisiche. La vegetazione è rigogliosa e dalle pareti s’intravedono tratti di roccia viva giallastra. Poco più avanti, sorpassato il paese di Sovana la strada si addentra nell’entroterra in aperta campagna costeggiando campi coltivati e altri erbosi, interi tratti sono ricoperti da fiori spontanei che con i loro colore esaltano il verde del panorama come in quadro di Monet. La strada in salita si stringe e dal selciato le strisce lasciate dalle poche auto indicano il percorso da seguire. In fondo ai prati ed ai vigneti che costeggiano la stradina un casolare si staglia sullo sfondo.

Sassotondo la cantina scavata nel tufo
“Cadendo, la goccia scava la pietra non per la sua forza, ma per la sua costanza.”
L’azienda di Sassotondo nasce con Edoardo Ventimiglia il quale lascia una solida carriera come cameraman nel cinema romano per dedicarsi insieme alla moglie Carla Benini agronoma Trentina alla coltivazione della vite e dell’olio in quell’angolo di campagna. Scelte condivise dettate da una vera vocazione per il ritorno ad una vita all’aria aperta dettata dai ritmi naturali e dalla convinzione che si possa fare un tipo di agricoltura non invadente, in sinergia con il territorio e dai minimi interventi in cantina. Ben presto scelgono un tipo di coltivazione biologica che nell’arco di pochi anni si trasforma in biodinamica che pur senza trascendere dalle filosofie di Steiner abbia come obiettivo la sostenibilità.

Sassotondo la cantina scavata nel tufo
Tutto ha avuto inizio con una casa di campagna, un solo ettaro di vigneto in stato di abbandono, i restanti 72 ettari di campi e boschi. La cantina è stata completamente scavata nel tufo, botti ed anfore sostano ad una temperatura costante estate e inverno. La sensazione è quella di trovarsi in una sorta di grotta in cui le pareti trasudano umidità apparendo lucide in alcuni punti. I vitigni sono quelli autoctoni recuperati con la convinzione che siano proprio i più adatti per essere coltivati in quel posto. IL Ciliegiolo antico vitigno dal quale si produce il vino di punta aziendale il Sanlorenzo, qui ha i numeri per essere un grande vino da invecchiamento. Il Trebbiano dà vita ad un bianco intenso dal carattere definito. I vigneti sono adiacenti il casolare in cui fiori ed erbe spontanee spuntano tra i filari in un gioco di equilibri nel pieno e vitale risveglio di un territorio in perfetta sincronia la medesima con cui i due coniugi hanno recuperato i terreni incolti e portato dei vitigni ormai quasi dimenticati a rinascere dentro dei vini complessi e caratteriali.
Tasting Notes

Sassotondo la cantina scavata nel tufo
Bianco di Pitigliano DOC “ISOLINA”
Trebbiano 70%, Sauvignon 20%, Greco 10%.
Le uve provengono dai vigneti di Sovana con terreni fortemente tufacei. Una mini verticale di tre annate il 2016 2015 e 2014 apre la la degustazione.
2016 Apre con un bouquet fresco, denotato da un intenso insieme di erbe aromatiche fiori bianchi, agrumi e pesca bianca. In bocca fresco e sapido con parte glicerica ad equilibrarne il gusto, lungamente persistente con chiusura articolata elegante e pulita.
2015 Caratteristiche olfattive che mostrano una nota di idrocarburo iniziale, spariscono dopo pochi istanti per cedere il posto ad un frutto giallo maturo e un sottofondo erbaceo di menta e fiori gialli. Il palato volumico ispessito da parte glicerica contrastata da notevole spalla sapida, freschezza conservata, ed una lunga persistenza.
Colore oro il 2014 è frutto di un’annata fresca che emerge dalle note erbose e intensamente aromatiche, fiori bianchi e agrumi gialli. Corpo affusolato e acidità spingono un sorso snello ma dotato di carattere ben delineato da freschezza e sapidità.
Il Rosato Maremma Toscana DOC Ciliegio 100% 2017
Il Ciliegio in versione rosato esprime un’impronta piccante di pepe rosa seguito da lavanda, rosa canina, erbe aromatiche. Al palato morbidezza e struttura date da parte alcolica sono ben contenute da una grande freschezza, un vino che mantiene le promesse con un sorso appagante e coerente con l’olfatto.
Poggio Pinzo Ciliegiolo Maremma Toscana Doc 2016
Rosso vivace e trasparente, l’olfatto è immediatamente sostenuto da frutto rosso croccante dal quale trapela un fondo speziato e piccante di pepe e peperoncino, contornato da note aromatiche mentolate e leggermente terrose. Vivace ed incalzante ha sapore e freschezza, tannini scorrevoli, allunga con scie piccanti e finale sapido.
Il Ciliegiolo, qui riesce ad acquisire caratteristiche e complessità adatti all’invecchiamento, si mostra nella sua interezza nel San Lorenzo 2013 L’attacco olfattivo è potente ed intenso su sensazioni di sottobosco e frutto nero, spezie nere, rimandi mentolati e piccanti. In bocca rotondo, materico ha un ritmo sostenuto, tannini soffici, manteniene una beva elegante con le caratteristiche salienti date dal vitigno senza perdere di naturalezza.

Sassotondo la cantina scavata nel tufo
C.s. Pian Di Conati 52. Sovana, 58010 Sorano.
www.sassotondo.it