Scurati 2009 bianco Sicilia igt


Luisa e Giuseppe Melia con Carmelo Corona. Foto di Leonardo Corseri

CEUSO

Uve: grecanico, grillo, chardonnay
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Siamo in provincia di Trapani, l’area più vitata d’Europa, nonostante i copiosi espianti viticoli attuati, negli ultimi anni da molti viticoltori sulla base degli input europei, anche perché i prezzi delle uve hanno ormai raggiunto livelli al limite dell’economicità.

Solo i vignaioli che vinificano direttamente le proprie uve riescono a dare un senso a questo antico ed affascinante mestiere d’arte. Dalle nostre parti, la Natura è, in tutte le sue forme e manifestazioni, davvero esuberante, talvolta prorompente, stucchevole. Il vignaiolo siciliano questo lo sa bene, e si adopera con tutte le sue forze, se non per dominarla, almeno per correggerla, contenerla.
L’azienda agricola Ceuso si trova incastonata nello splendido, incontaminato Agro del Comune di Calatafimi Segesta e si estende complessivamente per circa 50 ettari. Lasciando l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo in corrispondenza dello svincolo di Alcamo Ovest, ci immettiamo nella SS 113, che percorriamo sino all’imbocco della provinciale 11. Se anziché svoltare a sinistra per la provinciale, si prosegue per circa altri 10 km, chiunque riconoscerebbe una delle strade più suggestive del mondo: la stessa che possiamo ritrovare nell’ormai leggendario film Il Padrino parte III di Francis Ford Coppola, quando Al Pacino (alias Don Corleone) arriva in Sicilia: un lungo e panoramico rettilineo sullo sfondo del maestoso Tempio dorico del V sec. a.C., che domina incontrastato il paesaggio (anche se nel film il luogo viene, volutamente, identificato con Bagheria).

L'azienda Ceuso

Operante dal 1998, e da sempre particolarmente vocata per i rossi, dal 2004 produce anche un vino bianco davvero degno di nota e per molti versi “fuori dal coro”. I tre fratelli Melìa, titolari e fondatori dell’azienda, partendo da un vigneto di circa 3 ettari sito in Agro di Salemi, hanno sposato enologicamente due classici vitigni siciliani di grande spessore, grillo e grecanico con l’alloctono bianco per eccellenza, in tutto il mondo, il conquistatore: lo chardonnay. Il primo, che è stato interessato, negli ultimi anni, ad audaci e spesso fuorvianti interpretazioni “sauvignoneggianti”, produce normalmente un vino caldo e morbido (è il vitigno base nella produzione del Marsala). Il secondo, dà in genere luogo a risultati caratterizzati da freschezza e fruttato. Lo chardonnay, in Sicilia come in altre zone del pianeta, ha dimostrato una notevole versatilità aromatica, ma anche una diversa resa qualitativa in relazione alle tecniche agronomiche ed enologiche usate. Lo Scurati bianco 2009 è un magnifico esemplare di moderno vino bianco siciliano, dal colore giallo paglierino carico con lievi ma splendidi riflessi aurei, grande limpidezza e consistenza. Il colore farebbe pensare ad un bianco caldo, di corpo. Il naso è esplosivo, dirompente, sembra quasi un semiaromatico, ha intensità e complessità, nonostante la sua giovinezza, con quel mix grandioso di note di frutta gialla (ananas) ed agrumi, note floreali (macchia mediterranea, ginestra), vegetali (foglia di pomodoro appena accennata) ed erbe aromatiche (basilico, menta, piuttosto nette). La bocca, in barba alle aspettative, è soprattutto fresca, intensa, con una bella sapidità e conferma in toto quanto gioiosamente rilevato a naso. E’ di corpo, senza alcun dubbio, ma si avverte, non senza stupore, equilibrio, armonia. Le gradevoli note agrumate confermate nel finale, sulla scia di una buona persistenza gusto-olfattiva, completano la gioia del viaggio sensoriale intrapreso.
Lasciamo l’azienda stanchi ma felici, con i polmoni pieni di aria pura e profumata dai caldi influssi di un esuberante luglio siciliano, e con i cuori esultanti di gioia per tutto ciò che abbiamo assaporato: i vini (sorprendenti e indimenticabili), i luoghi (il baglio ottocentesco in tufo e pietra e le dolci colline vitate), le persone (deliziose ed appassionate). Nonostante sia una terra oberata da problemi di ogni tipo, è in occasioni come questa che ti trovi a cancellare quei fugaci desideri di fuggire verso altri lidi, ritenuti (spesso a torto) migliori. In modo confortante, la bellezza ed il fascino di quel magnifico lembo di Sicilia ci salutano, sulla scia di un commovente e dorato tramonto, alla fine di un sereno ed assolato pomeriggio di mezza estate.
Caratterizzandosi per un rapporto acidità/morbidezza leggermente a favore della prima e per la sua intensità gusto-olfattiva, ho abbinato, a fine serata lo Scurati bianco 2009 ad un risotto con zucchine e gamberetti, un primo piatto decisamente estivo contraddistinto da tendenza dolce (zucchine e gamberetti), speziatura (pepe nero macinato) ed aromaticità (prezzemolo fresco tritato). Ne è venuto fuori uno sposalizio sensoriale davvero niente male, sicuramente migliore di tanti matrimoni che conosco io. Come diceva Woody Allen, “è almeno nell’arte che si cerca di raggiungere la perfezione, visto che è così difficile nella vita”.

Questa scheda è di Carmelo Corona

Sede a Contrada Vivignato, Calatafimi Segesta (TP). Tel. 092422836 – Fax 0924515806. [email protected]www.ceuso.it. Enologo: Giuseppe Melia. Ettari: 50 di proprietà. Bottiglie prodotte: 130.000. Vitigni: grecanico, grillo chardonnay, merlot, cabernet sauvignon, nero d’avola, petiti verdot

4 Commenti

  1. Bellissimo post. molto circostanziato. Non conosco il vino, ma penso, da quello che traspare, che dovrebbe essere ottimo. Oltre tutto il “cardo” (che sembra, invece, il prezzemolo, visto che viene coltivato dappertutto!), da cui si ricavano vini freschi e godibili, in Sicilia ha trovato una delle sue tante “patrie” di adozione. E allora grazie al gouais blanc! Abbracci.

  2. INTANTO COMPLIMENTI A CARMELO CORONA CHE è SEMPRE ESAUSTIVO, I VINI DELLA NOSTRA AAMICA LUISA LI CONOSCIAMO E SONO , DIREI BUONISSIMI E QUALITà PREZZO OTTIMI, NON SAPREI
    DIRE DI PIù DOPO QUELLO CHE HA SCRITTO CARMELO…….ASPETTO ANCORA UN INVITO X VISITARE LA CANTINA ….

    1. Ringrazio Enrico e Lucia per i loro graditi e preziosi contributi. A presto!

  3. Articolo semplicemente coiunvolgente ed affascinante, un plauso a Carmelo il quale riesce, come sempre, ad affascinare ed incuriosire. Non ho mai provato il vino di cui all’articolo ma lo farò al più presto.

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