Solopaca bianco 2005 doc


PETRARE

Uva: falanghina, malvasia di Candia, trebbiano
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

La grande ricchezza del Sannio è costituita, a mio giudizio, dallapossibilità di regalare grandi vini dove meno te lo aspetti. In parolepovere, credo che questa sia una delle poche province dove è ancorapossibile concludere ottimi affari. Le grandi cantine sociali hannotanti difetti, ma anche il pregio di riuscire a calmieraresensibilmente i prezzi sul territorio evitando inutili colpi di testadi produttori non abituati al commercio e dunque inclini a sbagliare,come è invece successo in Irpinia dove i prezzi sono bloccati ormai daquattro anni, dopo l’impennata furibonda iniziale, e dove si èrischiato di avere un serio problema di stoccaggio con il Taurasidell’annata 1998 che, noterete, molti adesso propongono come riserva.Nel Sannio, invece, la presenza di prezzi bassi ha sicuramente limitatoil margine iniziale di profitto ma al tempo stesso ha assicurato unavendita costante e prolungata in questi durissimi anni di crisi. Eccospiegato, dunque, il motivo della nascita di nuove cantine benposizionate. Tra le sorprese della Festa del Vino di Castelvenere moltoben organizzata da Pasquale Carlo e dal sindaco Mario Scetta,finalmente un primo cittadino di un paese vitivinicolo esperto ecompetente, tanto da conservare la prima diraspatrice meccanica diinizio Novecento, c’ è stato questo bianco della giovane aziendaPetare. Si tratta di viticoltori passati alla trasformazione e allaetichettatura, con coltivazione biologica, che dalla lunga sapienzacolturale hanno tirato fuori un blend perfetto tra le diverse uve inquesta versione del Solopaca bianco evidentemente fortunato nel 2005.Il motivo è intuibile: quando ci sono annate difficili è più facilegiocare con le uve diverse in modo tale che alcune coprono il difettodi altre mentre nelle grandi vendemmie è più facile tirare fuoriprodotti di alta qualità da un solo vitigno. Sicché oltre al Solopacadi Santimartini e di Torre Gaia, ecco il terzo campione che ci hacolpito davvero molto per la struttura, i profumi intensi epersisteenti, la freschezza che rivela il suolo vulcanico e il nerbodella falanghina. bel bianco, sicuramente destinato ad una buonaevoluzione nei prossimi due, tre anni, da abbinare ad ogni piatto abase di pesce, verdure e pizze bianche. Un affare da non perdere,procuratevi subito questo vino tipico, di qualità e a prezzo più checonveniente, pensato da contadini ed espressione del terroir nel comunepiù vitato della Campania.

Sede a Castelvenere. Via delle Cantine, 7. Tel. 0824.940464.Enologo: Claudio Di Muccio. Ettari: 5 di proprietà: bottiglie prodotte:7000. Vitigni: barbera, aglianico, falanghina, malvasia di Candia,trebbiano.