Stella, stellina: aspettando la Guida Michelin 2011


di Alberto Cauzzi*

Stella Stellina …
La notte si avvicina …
La fiamma traballa …
La mucca è nella stalla …

 

Curioso. Questa è la ninna nanna che cantavo a mia figlia quando, piccina, la facevo addormentare. Che riecheggia nella mia mente ogni fine Novembre, quando si avvicina il giorno delle stelle. Ma si, les Etoiles Michelin, Bien Sur

Ed allora ecco, a mano libera, ma soprattutto a pensiero libero. quella che non vuole essere  affatto una previsione ma semplicemente la mia parata di personali stelle, il mio sogno, un viaggio nel centro-nord dell’Italia, il mio personale viaggio. Quelli che per me quest’anno, e non solo, sono stati i punti di riferimento dell’alta cucina italiana. Quelli che meritano attenzione. E’ la mia, parziale ed assolutamente personale opinione. Forse un sogno, o forse no. E chi lo sa.

 

Fausto Arrighi, direttore Guida Michelin Italia

Questo viaggio, immaginario, parte idealmente dal confine francese. Dalla Liguria, da due bi-stellati tanto diversi quanto vicini, Massimo Viglietti del Palma di Alassio, con la sua cucina pazzamente creativa, fortemente dissacrante, cerebralmente accattivante. E assolutamente non convenzionale. E poi la cucina più rassicurante, ma non per questo meno intrigante, di Flavio Costa, anch’esso bi-stellato, in modo diverso, ma non importa. Fine, elegante, comprensibile, goloso, persistente. E poi giù  di corsa in Toscana, da quel geniaccio bi-stellato che sta in una certosa, ed è certosino nella sua irriverente e profonda avanguardia, seguito a ruota da quel signore, a Forte dei Marmi, anch’egli bi-stellato ma più materico, comunque elegante, come un grande cashmere, come un bel paio di Edward Green. Al Forte è lui le Roi, Lorenzo.

E poi via, a Torriana, da uno neo-stellato che per me, non è un mistero, incarna l’ideale  tri-stellato del futuro, anni 2020. Ambiente elegante ma semplice, cucina illuminata da una geniale ed effervescente nonché  talentuosa normalità. Risalgo verso Modena, passando da via Stella si, ma che per me son tre, senza dubbio. Se è vero che le stelle son di cucina qui c’è tutto, c’è soprattutto un cuoco in grande stato di grazia, che mi ha fatto ricredere sul suo talento, pertanto chapeau Maxim! Segue un breve passaggio a Richebourg, pardon, Borgorricco. Dove uno chef sfida tutte le mie convinzioni ed i miei assunti, dove la cucina può anche valer già una stella, bella e ricca, a Borgoricco. E poi via, di corsa ad Orta, immerso nei fumosi e nebbiosi mister idi un piccolo lago, ma che dico, di un palazzo moresco in cui uno chef campano, ahimè, si merita non una, non due, ma tre stelle stelline. Anche grazie a qualcuno che gli guarda bene le spalle, perché solo la squadra in questi casi vince, così bene. Poi giù, ad Alba, da quel folletto  tri-stellato che i Ceretto hanno voluto alla loro corte, passando per La Rei, dove ad un giovane dagli occhi a mandorla sta già stretta una stella. Ed infine approdo dove tutto e cominciato, da lui, Fabio Brian Ferry, stellato ma già bi-stellato, o forse no, lassù in val d’Aosta. E poi via, si rivarca il confine per nuove ed emozionanti avventure. Forse questa è la storia di dopodomani.

Un viaggio, un sogno, mi piace vederla così … arrivederci al 24 Novembre

*Alberto Cauzzi è ideatore e fondatore del sito Passione Gourmet. Sarà lui a condurci nei meandri della nuova guida Michelin 2011.

23 Commenti

  1. Cauzzi, a furia di frequentare Pignataro e Maffi, sei caduto anche tu nella tentazione di ricorrere all’effetto traino della foto culo-tetta.
    Leggerò comunque con interesse il tuo commento sulla rossa.

    1. Il problema non è scrivere sul blog di Luciano, che non sa nulla di questa foto “intrusa”, ma di avere due amici molto pirla come il Gdf e Maffi, questo è il mio problema. Poi ti succede di mandare pezzo e foto e ti ritrovi con tutt’altro :-) Ecchecivuoifare Richebourg

      1. Scusa Cauzzi, li giustifico io: se hanno il compito di illustrare il testo hanno fatto bene i compiti perchè la canzoncina iniziale dice … la notte si avvicina…

      2. Caro Cauzzi non ti preoccupare, hanno corrotto perfino un puro come Scarpato, costretto anche lui a sottostare alla logica commerciale della sexy-foto.

  2. speriamo che in moto tu possa fare un giro anche a Rivodutri dove c’è una seconda che sarebbe solo da ratificare, e a Conversano dove una prima non starebbe male, magari in luogo di qualche salma locale o locale salma.

  3. appunto.
    quale foto?

    ma non è che poi questo pomeriggio uscite con una nuova stella del ristorante che non c’è?

        1. Hai ragione caro Lello, il Puffone è riuscito a cambiare in peggio i costumi di questo paese, riuscendo a convicerci che non c’è niente di male nell’approfittare del proprio potere e del denaro accumulato per “frequentare” minorenni.
          Se poi hai 74 anni, tacco nascosto e capelli di bambola, sei ancora più giustificato.

  4. Torniamo IT chè la deriva topologica ottenebra poi i giudizi.. non vorrei mai che intervenga Fra Maffi da Bargecchia sponsorizzando una stella anche per l’enoteca Gastaldi :-))

    Acclarato che la richiesta per la seconda stella a La Trota è doverosa (incrociamo le dita) e che qualche “sogno” cauzziano mi trova d’accordo, provo ad ipotizzare la terza stella in Val Badia al St. Hubertus e al Rossellinis di Ravello.

  5. Alberto carissimo, sto per fare visita ad uno chef che ha già quattro stelline, lo potresti citare dopo per favore? Grazie.

    1. Dipende dalla quantità di patate diventate tartufi che porterà questa sera all’assemblea della Confraternità dei Penitenti.

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