Tagliatelle al sugo di coniglio e carciofi



di Virginia Di Falco

Avvertenza: il piatto è bello ricco, senza essere pesante grazie alla carne bianca, e riesce bene anche se i carciofi non sono proprio al massimo, come è capitato a me questa volta :)

 

Ingredienti per 2 persone
250 gr di tagliatelle fresche
4 carciofi medi
500 gr di coniglio in pezzi
1 limone piccolo
1 bicchiere di aceto rosso
un ciuffetto di prezzemolo
un rametto di rosmarino e/o alloro
2 spicchi di aglio grandi
olio extravergine di oliva e sale q.b.

Lasciare riposare la carne di coniglio nell’acqua e aceto per circa un’oretta. In un altro recipiente mettere i carciofi puliti e tagliati a pezzi grossolani insieme ad un limone tagliato a metà, lasciandoveli per una mezz’oretta.
In una padella fare indorare nell’olio uno spicchio di aglio e far stufare i carciofi fino a cottura, con un po’ di prezzemolo tritato e un pizzico di sale. In un’altra padella far cuocere i pezzi di coniglio, aromatizzando con un rametto di rosmarino oppure di alloro e salando a piacere. Lasciar raffreddare la carne e ricavarne poi dei piccoli pezzi, facendo attenzione a liberarli perbenino da ossa e ossicini. Unire ai carciofi il coniglio, insieme al suo fondo di cottura (che avrete filtrato)  e lasciar insaporire insieme per una decina di minuti, allungando il condimento, se serve, con un po’ di acqua di cottura delle tagliatelle. Scolate la pasta al dente, spadellate il tutto per un minuto (uno!) e servite subito.

9 Commenti

  1. Vedo che non hai riscosso il solito successo…. fin qui eri troppo ben abituata cara Virginia…. attenta alla prossima mossa, anzi al prossimo piatto!
    E comunque l’abbinamento mi ispira, forse meglio se nella stagione giusta :-)

  2. Cara signora Virginia riferendosi penso al commento del sig. Tornatore, lei non rispetta la natura,forse non sa molto delle tecniche di coltivazione e di conservazione degli ortaggi,non si tratta di essere talebani ma persone di buon senso ,la ricetta di per se non è male,ma la faccia in primavera ,per favore.

    1. “lei non rispetta la natura”…e che parole grosse!!! Caro Francesco, incominciamo col dire che alla fine del commento della cara amica irpina (ancora per poco) Virginia ci sono le faccine, questo significa che ironizzava, e soprattutto con me, che qualche volta l’ho scherzosamente beccata sull’argomento. Sulla competenza di Virginia in materia di coltivazione di ortaggi, poi, mi sento di promuoverla a pieni voti, non foss’altro che date le sue origini irpine, non riesci ad andare indietro di oltre una generazione senza trovare le origini rurali. E riferendomi al consumo stagionale dei prodotti della terra, anch’io uso congelare i prodotti in eccesso della mia azienda per poi tirarli fuori “contra-tiempo”. Detto questo, mi vado a preparare una bella zuppa di fave…contra-tiempo!!! ;-)) Saluti, Francesco!!!

  3. Grazie per la ricetta Virginia, per quanto può valere voglio dire che a me è piaciuta.
    I carciofi a Novembre non c’erano, ma è anche vero che oramai i mercati, i negozi e i supermarket ne sono fornitissimi in questo periodo e di provenienza pugliese, almeno nella mia città (Firenze).

  4. ha ragione chi parla di stagionalità ma la stagionalità non si segue sempre e solo guardando il calendario!!!mi sapete dire se con il clima di quet’estate/autunno si sia più in stagione da peperoni o melenzane o da friarielli???

  5. Anche il mercato trionfale di Roma ne è fornitissimo(provenienza zona pontina,Sicilia e Sardegna )Per quanto riguarda i duri e puri dello stagionale o del chilometro zero a tutti i costi scagli la prima pietra ,come diceva uno che ben conosceva il genere umano,chi è senza peccato”di gola”.E,senza paura di passare per copione ,ma solo per coincidenza con il Tornatore,visto che il lunedì in casa nostra si preparano piatti di verdura,oggi mangeremo fave(da noi congelate) con finocchietto selvatico trovato ieri in una passeggiata in campagna,cipollotto con le parti verdi (di serra),cicoria selvatica raccolta ieri e condite con il mio ottimo extra vergine di un uliveto Cilentano molito il 10 ottobre di coltivar salella.P.S.Per Virginia.Lavoro da anni nel mondo dll’enogastronomia e per quello che può valere il mio giudizio mi sembra che i suoi post siano sempre degni di attenzione ,precisi e puntuali per cui ,come diceva il padre Dante:non ti curar di lor ,ma guarda e passa e……..PIÙ NON DIMANDARE.

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